Santa Brigida di Svezia

Oggi - 23 luglio 2024 - martedì della XVI settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra Santa Brigida, religiosa e patrona d’Europa. Birgitta (Brigida), questo il suo nome nella natia lingua svedese, nacque a Finsta (Svezia) nel 1303, da Brigero, principe di Svezia e da Sigfrida, discendente di un re dei Goti. Assai presto perdette la madre e venne allevata dalla zia. Si dice che fino a tre anni fosse muta, quando miracolosamente le si “sciolse la lingua” e cominciò a parlare in modo perfetto. Non ancora decenne, la notte dopo aver udito un discorso sopra la passione di Gesù, di cui era rimasta impressionatissima, ebbe la visione del Salvatore appeso alla croce, tutto coperto di sangue. Nello stesso tempo sentì una voce: « Guardami figliuola mia, ecco quello che fanno quelli che mi disprezzano e che sono insensibili all'amore che ho per loro ». Da quel momento non potè più pensare al mistero della passione senza lagrime. A sedici anni il padre la fece sposare a Ulfone, principe di Nericia (regione scandinava). Brigida, vedendosi così giovane e impreparata a tale passo, pregò ed ottenne dal padre un anno di dilazione prima di coabitare col marito. Così i due sposi, per vicendevole consenso, passarono nella continenza il primo anno di matrimonio. Lei impiegò questo tempo nel chiedere a Dio con fervorose preghiere, con lagrime e digiuni, che si degnasse di non lasciarla deviare dai suoi precetti, di benedire il suo matrimonio, e di santificare in quel nuovo stato lei, il marito ed i figliuoli che loro avrebbe concesso. I due sposi santificarono inoltre il vincolo matrimoniale entrando a far parte del Terz'Ordine di San Francesco. Ebbero quattro figli e quattro figlie: dei maschi, due morirono bambini e due diedero eroicamente la vita nelle crociate per la liberazione della Terra Santa. Delle figlie, due abbracciarono lo stato matrimoniale, e due si fecero religiose, anzi Caterina, una di queste ultime, è stata dalla Chiesa canonizzata. Tutte le premure di Brigida furono rivolte ad allevare i figliuoli nel timore di Dio; dopo la nascita degli otto figli, indusse il marito a rinunciare all'onorevole carica di consigliere del re di Svezia, per attendere più intensamente alla propria santificazione, e si obbligarono, per voto, a passare il restante tempo della loro vita nella continenza. Fondarono un ospedale ove andavano spesso a servire i malati con le proprie mani. Brigida soprattutto si dava alla cura dei poveri e degli infermi come se fossero propri figliuoli. Dopo la morte prematura del marito, rimase più libera di darsi interamente alla penitenza e alle opere di Dio. Fondò le Suore che chiamò “del Santissimo Salvatore” - che da lei presero il nome di « Brigidine » - a Wastein (Svezia) e per due anni le indirizzò nella via della santità. Poi venne a Roma, dove la tomba del Principe degli Apostoli e le Catacombe somministrarono una crescita ancora più abbondante alla sua pietà. Spinta da un ardente amore per Gesù Crocifisso, fece un pellegrinaggio in Terra Santa. Ritornata a Roma, fu assalita da una serie di malattie che sopportò con ammirabile pazienza. Sentendosi vicina a morire, si fece distendere sopra un cilicio per ricevere gli ultimi Sacramenti, prima di morire il 23 luglio 1373, all'età di 71 anni.
IMMAGINE: “Santa Brigida”, pala d’altare ad olio su tela eseguita, nel XV secolo circa, dal pittore svedese Hermann Rode (XV secolo). L’opera si trova nella chiesa di Salem (Södermanland, Svezia).

Roberto Moggi
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