Pe cchi tene famma, pure ll’amaro è ddoce.
Per chi ha fame, anche l’amaro è dolce.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il
proverbio che oggi ci è mostrato, va a braccetto con un altro che a suo
tempo, in questo contesto, ci è stato presentato: "Chi tène famma se
magna pure ’e pprète."
Chi non riesce a mettere d'accordo il pranzo con la cena ed è privato dello stretto necessario,
per campare, tutto pretende meno che il superfluo. Un superfluo che è
anche ignorato da chi, liberatosi dalle ristrettezze, osserva
diligentemente il buon insegnamento dei trascorsi, e resta parco nella
soddisfazione dei bisogni, per non rischiare di tornare a versare in
cattive acque.
Chi ha
fame, ad ogni cibo è grato, che sia anche il meno appetibile e il più
misero, rispetto al niente, e disconosce qualsiasi opinione osservata da
chi è sazio.
Rispetto a
un adeguato nutrimento, c'è un paradosso su questa nostra terra, con
due terzi della popolazione che versa nella fame ed un terzo, in cui è
il sovrappeso ad imperare, che fa di tutto per mettersi a dieta, un
bisogno che tanti affamati invidierebbero.
Si attribuisce allo scrittore rumeno Vasile Ghica la frase:
"Ogni quattro secondi, due persone muoiono nel mondo. Una di fame, un altra di obesità. Cosi viviamo in un equilibrio stabile."
Un
equilibrio che vedeva giusto lui, perché quello reale non è per niente
stabile e, rispetto a uno che schiatta per un esagerato sovrappeso, la
realtà più veritiera è che troppi ce ne sono che muoiono di fame.
Un
fenomeno che ha caratterizzato la nostra società e che è iniziato col
passaggio dalla lira all'euro, ha fatto aumentare in modo spropositato
il costo della vita, per il disinteresse delle istituzioni nel
sorvegliare gli scambi commerciali, e ha contribuito a relegare una
cospicua parte della popolazione sotto al cosiddetto limite di povertà,
così che le file alle mense per i poveri, sono state ingrossate da
persone, specialmente pensionati, che, fino a poco tempo prima,
riuscivano a condurre una vita, se pur modesta, pur sempre dignitosa,
con tutta l'umiliazione e la vergogna di essere costrette ad elemosinare
il cibo.
E, a seguire, frasi sulla fame dette da personaggi celebri:
Quanto
pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa
meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la
terra.
(Gianni Rodari)
Questo
succede oggi: se gli investimenti nelle banche calano un po’… è una
tragedia… come si fa? Ma se muoiono di fame le persone, se non hanno da
mangiare, se non hanno salute, non fa niente!
(Papa Francesco)
Un concetto che va molto d'accordo con il detto "Pancia piena non pensa a quella vuota"
Siamo
in sei miliardi su questo pianeta e produciamo cibo per dodici miliardi
di persone! Ogni giorno solo in Italia vengono buttate più di 4000
(quattromila) tonnellate di cibo, in Europa 50.000 (cinquantamila).
Questo mentre 17.000 bambini muoiono ogni giorno di fame. Insostenibile è
dire poco.
(Carlo Petrini)
Quando io do da mangiare ai poveri, mi chiamano santo. Quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, mi chiamano comunista.
(Hélder Câmara)
S’io
facessi il fornaio vorrei cuocere un pane cosi grande da sfamare tutta,
tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane pia grande del sole,
dorato, profumato come le viole. Un pane cosi verrebbero a mangiarlo
dall’India e dal Chilì i poveri, i bambini, i vecchietti e gli
uccellini. Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il
più bel giorno di tutta la storia!
(Gianni Rodari)
Si
dice che non si apprezza a fondo il benessere e la buona salute, se non
prima di aver sopportato la fame o qualche malattia, se non entrambe,
perché la denutrizione fa diminuire l'immunità alle malattie
dell'organismo.
Purtroppo
il mondo ha sempre girato in tale modo, con i ricchi che hanno una
quantità superflua di cibarie, spesso costose e raffinate, che nemmeno
gustano, per l'abitudine a disporne, con uno spreco vergognoso che
riempie i secchioni di immondizia, ai quali attingono i poveri affamati,
magari lieti che sia buttato tanto ben di Dio.
Se
a una certa età, ci lamentiamo perché non abbiamo più l'appetito di una
volta, se saltiamo i pasti per un giorno, che poi per tre sarebbe
ancora meglio, sarà più che sicuro che poi ci lamenteremo meno, per
essere tornati a riprovare, se non proprio la fame, un appetito
dimenticato che risulterà il miglior condimento per qualsiasi cibo.
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