Pe cchi tene famma, pure ll’amaro è ddoce

Pe cchi tene famma, pure ll’amaro è ddoce.
Per chi ha fame, anche l’amaro è dolce.
Il proverbio che oggi ci è mostrato, va a braccetto con un altro che a suo tempo, in questo contesto, ci è stato presentato: "Chi tène famma se magna pure ’e pprète."
Chi non riesce a mettere d'accordo il pranzo con la cena ed è privato dello stretto necessario, per campare, tutto pretende meno che il superfluo. Un superfluo che è anche ignorato da chi, liberatosi dalle ristrettezze, osserva diligentemente il buon insegnamento dei trascorsi, e resta parco nella soddisfazione dei bisogni, per non rischiare di tornare a versare in cattive acque.
Chi ha fame, ad ogni cibo è grato, che sia anche il meno appetibile e il più misero, rispetto al niente, e disconosce qualsiasi opinione osservata da chi è sazio.
Rispetto a un adeguato nutrimento, c'è un paradosso su questa nostra terra, con due terzi della popolazione che versa nella fame ed un terzo, in cui è il sovrappeso ad imperare, che fa di tutto per mettersi a dieta, un bisogno che tanti affamati invidierebbero.
Si attribuisce allo scrittore rumeno Vasile Ghica la frase:
"Ogni quattro secondi, due persone muoiono nel mondo. Una di fame, un altra di obesità. Cosi viviamo in un equilibrio stabile."
Un equilibrio che vedeva giusto lui, perché quello reale non è per niente stabile e, rispetto a uno che schiatta per un esagerato sovrappeso, la realtà più veritiera è che troppi ce ne sono che muoiono di fame.
Un fenomeno che ha caratterizzato la nostra società e che è iniziato col passaggio dalla lira all'euro, ha fatto aumentare in modo spropositato il costo della vita, per il disinteresse delle istituzioni nel sorvegliare gli scambi commerciali, e ha contribuito a relegare una cospicua parte della popolazione sotto al cosiddetto limite di povertà, così che le file alle mense per i poveri, sono state ingrossate da persone, specialmente pensionati, che, fino a poco tempo prima, riuscivano a condurre una vita, se pur modesta, pur sempre dignitosa, con tutta l'umiliazione e la vergogna di essere costrette ad elemosinare il cibo.
E, a seguire, frasi sulla fame dette da personaggi celebri:
Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
(Gianni Rodari)
Questo succede oggi: se gli investimenti nelle banche calano un po’… è una tragedia… come si fa? Ma se muoiono di fame le persone, se non hanno da mangiare, se non hanno salute, non fa niente!
(Papa Francesco)
Un concetto che va molto d'accordo con il detto "Pancia piena non pensa a quella vuota"
Siamo in sei miliardi su questo pianeta e produciamo cibo per dodici miliardi di persone! Ogni giorno solo in Italia vengono buttate più di 4000 (quattromila) tonnellate di cibo, in Europa 50.000 (cinquantamila). Questo mentre 17.000 bambini muoiono ogni giorno di fame. Insostenibile è dire poco.
(Carlo Petrini)
Quando io do da mangiare ai poveri, mi chiamano santo. Quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, mi chiamano comunista.
(Hélder Câmara)
S’io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane cosi grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare. Un pane pia grande del sole, dorato, profumato come le viole. Un pane cosi verrebbero a mangiarlo dall’India e dal Chilì i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini. Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il più bel giorno di tutta la storia!
(Gianni Rodari)
Si dice che non si apprezza a fondo il benessere e la buona salute, se non prima di aver sopportato la fame o qualche malattia, se non entrambe, perché la denutrizione fa diminuire l'immunità alle malattie dell'organismo.
Purtroppo il mondo ha sempre girato in tale modo, con i ricchi che hanno una quantità superflua di cibarie, spesso costose e raffinate, che nemmeno gustano, per l'abitudine a disporne, con uno spreco vergognoso che riempie i secchioni di immondizia, ai quali attingono i poveri affamati, magari lieti che sia buttato tanto ben di Dio.
Se a una certa età, ci lamentiamo perché non abbiamo più l'appetito di una volta, se saltiamo i pasti per un giorno, che poi per tre sarebbe ancora meglio, sarà più che sicuro che poi ci lamenteremo meno, per essere tornati a riprovare, se non proprio la fame, un appetito dimenticato che risulterà il miglior condimento per qualsiasi cibo.
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