’O purpo se còce dint’a ll’acqua soja.
Quando ci si fa male con le proprie mani.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci
è presentato oggi un proverbio, che va a braccetto con "Chi è causa del
suo mal, pianga sé stesso", per chi, invece di cercare di evitarli, i
guai, riesce a procurarseli da sé e sempre che sia capace di
addossarsene la responsabilità, rispetto a chi, per i suoi sbagli, la colpa la dà sempre agli altri.
Si
vuole che il detto che accompagna il proverbio, derivi da ciò che
scrisse Dante nel XXIX canto dell'Inferno della sua Commedia:
"credo ch’un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa"
Essere
avventati e impulsivi, è spesso una caratteristica della gioventù, per
l'inesperienza della vita, che conduce spesso ad azioni sventate e
irriflessive, che producono danni, che concorrono a peggiorare
l'esistenza e non sempre si risolvono in un esauriente insegnamento che
induca alla prudenza e a evitarli.
Come cantava Vasco Rossi, con giovanile e imprevidente ardore, nella sua gioventù:
"Voglio una vita che non è mai tardi
di quelle che non dormi mai.
Voglio una vita la voglio piena di guai!"
come
se i guai rendessero la vita più attraente, facendo magari presa su chi
trova noiosa l'esistenza ed è incapace di viverla col giudizio e la
serenità che merita, immaginandola più varia e più gradevole, qualora
riuscisse a complicarla, con tutti i guai con cui la vita è capace poi
di ripagarlo e indurlo a cercarli molto meno, alla luce del detto che
chi cerca rogna, prima o poi la trova.
Leggiamo in ciò che scrive l'aforista Fabrizio Caramagna:
"Sono sempre gli stupidi, più dei malvagi, a combinare i guai più grossi."
sempre che i malvagi siano intelligenti, come scrisse a suo tempo Albert Camus:
"Il male che è nel mondo viene quasi sempre dall’ignoranza, e la buona volontà può fare guai quanto la malvagità."
Se la stupidità è accompagnata o sostituita dall'incompetenza accompagnata dall'inconsapevolezza dei propri limiti.
Si
può ben dire che riuscire a trascorrere una vita senza guai, è come
come vincere una cinquina all'otto, per tutti quelli che, pur non
cercandoli, sembra che siano i guai a cercare loro, così da far scrivere
allo scrittore francese Eric Chevillard:
"L’uomo
si mette nei guai con così tanta buona volontà che mi sorprende che
l’inventore della ruota abbia avuto l’ispirazione di immaginarla
rotonda."
E a terminare, riportiamo ciò che al riguardo scrisse il 14° Dalai Lama Tenzin Gyatso:
“All’origine
di tutti i nostri guai c’è il comportamento individuale. Se i singoli
membri della collettività mancano di valori e integrità morale, nessun
sistema legislativo potrà mai dimostrarsi adeguato. E fin tanto che gli
esseri umani continueranno a dare priorità ai beni materiali,
persisteranno l’ingiustizia, le diseguaglianze, l’intolleranza e
l’avidità, tutte manifestazioni esteriori del nostro trascurare le
qualità interiori.”
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