’O cielo nun dà maje castiche senza carizze

’O cielo nun dà maje castiche senza carizze.
Il cielo non dà mai castighi senza carezze. La vita è fatta di amarezze e gioie.
Nella vita che per tutti non si prospetta uguale, viene a dirci il proverbio come vi si alternino momenti felici e altri tristi.
Spesso nemmeno pensiamo ad accogliere le gioie che proviamo come doni, ringraziando il cielo che ce l'ha concesse, mentre le tristi circostanze in cui ci troviamo coinvolti, spesso le interpretiamo come punizioni inflitte dal destino.
Troviamo tra gli scritti di Mohāndās Karamchand Gāndhī, definito con l'attributo di Mahatma, ovvero grande anima:
“Quanto più acquisto esperienza, tanto più mi accorgo che l'uomo è la causa del proprio dolore o della propria gioia.”
Perché il libero arbitrio che immaginiamo come dote nostra, riguardo alle decisioni e alle azioni che intraprendiamo, può farci conseguire risultati felici, oppure amari, a prescindere dalle circostanze sulle quali non abbiamo alcun potere, che si presentino come eventi positivi o sciagurati.
Spesso i dolori sopportati e oltrepassati, diventano una gioia nel ricordo, per come contribuiscono a farci godere ancor di più il presente, come anche leggiamo in una locuzione del grandissimo compositore Ludwig van Beethoven:
“Noi, esseri finiti, personificazioni di uno spirito infinito, siamo nati per avere insieme gioie e dolori; e si potrebbe quasi dire che i migliori di noi raggiungono la gioia attraverso la sofferenza.”
E, a seguire, tra le parole espresse da un'altra grande anima, come fu Madre Teresa di Calcutta:
“È necessaria l'infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità... la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.”
Pensiamo ai paradossi che ci sono presentati dalla vita, tra chi, oppresso da una tristezza immensa, desidera porre fine all'esistenza, e chi afflitto da un male incurabile, desidererebbe tanto vivere la vita che gli è negata dal destino.
Una tragicommedia che ci mostra il mondo, con le cronache che ogni giorno ci sono presentate da televisione e media, spesso e volentieri ci mostrano quanta gente sulla terra, che non cercava altro che poter vivere in pace con i propri cari, sia soggetta alle peggiori disgrazie, dovute a eventi delittuosi, a guerre e a sconvolgimenti del clima o della terra, rispetto a chi ha tutto il comodo di poter vivere in pace e serenità e riesce a rendere la vita come una sconcezza, sia a lui che alle persone che gli stanno intorno.
Se riteniamo di avere tutte le ragioni per essere tristi, potremmo chiederci se la frequentazione fornita da noi stessi, sia rappresentata da una buona, o una cattiva compagnia, per indurci a valutare quanto siamo capaci di pensare e comportarci di conseguenza in modo giusto, oppure se tendiamo a indulgere in atteggiamenti sbagliati e degradanti, che ci rendono la vita insopportabile, diventando un'abitudine, dalla quale diventa sempre più difficile sottrarsi.
Rispetto poi a come la sorte può essere maligna, verso persone che tutt'altro meritavano, leggiamo nel diario della povera Anna Frank, che aveva tutto il diritto di poter vivere come tante altre anime innocenti:
“La ricchezza, la bellezza, tutto si può perdere, ma la gioia che hai nel cuore può essere soltanto offuscata: per tutta la vita tornerà a renderti felice. Prova, una volta che ti senti solo e infelice o di cattivo umore, a guardare fuori quando il tempo è cosí bello. Non le case e i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, saprai di essere puro dentro e che tornerai a essere felice.”
E speriamo tanto che la povera fanciulla sia riuscita a consolarsi, guardando il cielo, per riuscire a sopportare i patimenti inflitti nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, che fu anche la sua tomba.
Rappresentiamo tutti il prodotto degli eventi felici e tristi che si sono verificati nel passato e se i primi ci fanno sorgere una malinconica nostalgia, ricordiamo che i secondi spesso hanno rappresentato le migliori lezioni che potessimo ricevere.
Home page   ARGOMENTI

Commenti