Nun dipennere ’a nisciuno

Nun dipennere ’a nisciuno pecché pure ll’ombra toja te lassa ’int’ô scuro.
Non dipendere mai da nessuno nella vita, perchè anche la tua ombra ti abbandonerà, quando sarai al buio.
Ci esorta saggiamente il proverbio ad aspettarci il meno possibile dagli altri, per qualsiasi aiuto morale o materiale, col fine ultimo di eliminare qualsiasi dipendenza che ci renda la vita più gravosa, perché più si impara a non aspettarsi nulla, sia dalle persone, che dalle circostanze, e più si acquisisce una libertà che ci rende la vita più leggera.
Un adagio quindi che ci sprona all'indipendenza, ovvero a una condizione di non subordinazione rispetto a qualsiasi altra persona o circostanza, come scrisse a suo tempo Ayn Rand O'Connor, nata Alisa Zinov'evna Rozenbaum, sostenitrice dell'individualismo e dell'egoismo razionale, da lei inteso come la più naturale e importante delle virtù, in quanto consiste nel cercare il proprio bene senza arrecare danno agli altri:
“L'indipendenza è il solo metro con cui si possa misurare l'uomo. Ciò che un uomo fa di sé e da sé e non ciò che fa o non fa per gli altri (...) Il primo diritto dell'uomo è quello di essere se stesso e il primo dovere dell'uomo è il dovere verso sé stesso. Principio morale sacro è quello di non trasferire mai sugli altri lo scopo della propria vita. L'obbligo morale più importante dell'uomo è compiere ciò che desidera a condizione, prima di tutto, che quel desiderio non dipenda dagli altri.”
Aggiungendo inoltre:
"Libertà: non chiedere nulla. Non aspettarsi nulla. Non dipendere da niente."
Riguardo, ad esempio, a quanto siamo in grado di apprezzare o meno, la vita che conduciamo, è difficile che da giovani ci sia stato insegnato che abbiamo il potere di decidere di essere felici, senza dover dipendere, per tale stato, da persone o avvenimenti che risultino piacevoli.
Non per nulla, ben si dice che il miglior insegnamento che i genitori possono dare ai loro figli, è come imparare ad andare avanti senza di loro, coltivando un'autonomia, non solo materiale, ma mentale, che li metta in condizione di non far dipendere la propria serenità da fatti o da persone anche conviventi.
Se siamo convinti che l'armonia e la serenità del vivere dipendano sempre da ciò che ci circonda, luoghi, persone, eventi presenti o passati e quant'altro, ci convinciamo facilmente che il male di vivere che ci opprime dipenda sempre da persone che non si sono comportate come ci aspettavamo, o circostanze esterne che hanno frustrato i nostri desideri e che ci sentiremmo diversamente se il presente oppure il passato che abbiamo vissuto fossero stati più gradevoli.
Se tendiamo ad indulgere in tali ragionamenti, diventa di estrema importanza cambiare un atteggiamento che, col passare del tempo, diventa sempre più pericoloso, sia per la nostra stabilità mentale, che per la salute che alla lunga ne sarebbe danneggiata.
Meno facciamo dipendere il nostro benessere mentale e materiale dalle aspettative verso persone o circostanze, eliminando una dipendenza che il più delle volte può essere frustrante, più qualsiasi attenzione o lieto evento, che altrimenti ci sembrerebbero banali, perché visti come dovuti in seguito alle nostre aspettative, li accoglieremo come una piacevole sorpresa.
Poter contare su qualcuno, in un più che giustificato momento del bisogno, ci dà il sollievo di poter meglio affrontare un evento che sarebbe difficile risolvere da soli, ma adagiarsi in una continua aspettativa sul prossimo per qualsiasi banalità, rende incapaci di essere auto sufficienti nell'intraprendere qualsiasi iniziativa, non liberi, ma pressoché schiavi del potere altrui.
E non solo, ma se già da giovani, si è abituati e ricorrere e a contare sempre su qualcuno, il raggiungimento dell'anzianità può presentare uno scenario tragico e terrificante, per una capacità che è molto facile che diminuisca, quella di riuscire a cambiare le abitudini, ed è come se la vita divenisse un gorgo che inghiotte tutti quelli che si sono arresi, per la sudditanza dalla quale non sono riusciti a liberarsi.
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