Chi se guarda ’o ssuojo nun fa latro a nnisciuno.
Chi è guardiano dei propri beni non fa ladro nessuno.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Esorta
il proverbio, a sorvegliare attentamente i propri beni, facendo sì che
non sorga l'occasione che rende l'uomo ladro, e al riguardo, recita un
adagio:
"Tieni l’occhio aperto anche nel deserto." Perché anche essere isolati, non deve illudere sulla sicurezza e la vigilanza deve essere costantemente esercitata.
Una
sorveglianza che deve essere costante, non solo sulle proprie sostanze,
ma anche sul comportamento, da parte di una persona che ha la capacità
di tenere tutto sotto controllo, come leggiamo negli scritti di Swami
Sivananda, medico, filosofo e yogi indiano:
"Vigila sui tuoi pensieri perché diventeranno le tue parole.
Vigila sulle tue parole perché diventeranno le tue azioni.
Vigila sulle tue azioni perché diventeranno le tue abitudini.
Vigila sulle tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere.
Vigila sul tuo carattere perché influenzerà il tuo destino!"
Rispetto a chi è incurante non solo di saper tenere da conto ciò che ha, ma anche di dare poca importanza a ciò che è.
La
persona attenta a come la vita va vissuta, è custode non solo delle sue
sostanze, ma anche della sua vita privata, e si guarda bene dal
diffondere i segreti di famiglia, riguardo alla varietà dei ladri, non
solo di beni, ma anche di notizie, che riguardano le intimità delle
persone, che se riescono a carpire, portano a conoscenza di chi non ha
alcun diritto di saperle.
Riguardo
all'impegno e alle difficoltà che sorgono con l'ingegnarsi a custodire i
propri averi, è avvantaggiato il povero che ha poco, rispetto al ricco
che è costretto a trasformare la propria casa in un vero e proprio
fortilizio, con sistemi di allarme, sorveglianti e cani da guardia, che
non sempre si dimostrano efficienti.
Leggiamo nel IX capitolo del Tao Te Ching, attribuito al filosofo taoista Lao Tzu:
Chi colma ciò che possiede
meglio farebbe a desistere,
......................
Un palazzo colmo d'oro e di gemme
non si può conservare,
chi si fa arrogante perché ricco e nobile
procura da sé la sua rovina.
Concetto che ritroviamo nel XII capitolo:
i beni che con difficoltà si ottengono
fan sì che sia dannosa la condotta dell'uomo.
E ribadito nel XIX:
tralascia l'abilità e ripudia il lucro
e più non vi saranno ladri e briganti.
Una
continua serie di esortazioni a non accumulare ricchezze, che
renderebbero più difficile la vita, per l'ansia costante di doverle
sorvegliare per non farsele rubare, un concetto difficile da accogliere
come saggia norma di condotta da chi si sente persona di successo in
relazione ai beni procacciati.
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