Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

Oggi - 16 luglio 2024 - martedì della XV settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la memoria facoltativa della “Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”, detta anche “Madonna del Carmine”. L’odierna ricorrenza, è una delle più antiche e diffuse devozioni mariane, che trae origine dal monte Carmelo in Terra Santa, a sua volta legato all’Ordine dei Carmelitani, che sullo stesso ha avuto origine nel XIII secolo, quando, sull'esempio del profeta biblico Elia, un gruppo di monaci cristiani vi si ritirò incominciando una vita di contemplazione. Il monte Carmelo (in ebraico “Har ha Karmell” o anche “Kerem-El”, letteralmente “Vigna di Dio”), che si trova nell'Alta Galilea (oggi nello Stato d’Israele), è più correttamente una catena montuosa, lunga trentanove chilometri e larga circa otto, che si estende dal golfo di Haifa, sul Mare Mediterraneo, fino alla pianura di Esdrelon, nell’interno. La tradizione, confermata dal nome “Gebel Mãr Eliãs” che ancora gli arabi danno al Carmelo, lo lega al profeta Elia (IX secolo a.C.), benché la Bibbia lo ponga in relazione con questo monte una sola volta (1 Libro dei Re, 19, 46). Su questa cima, nella seconda metà del XII secolo d.C., iniziarono un'esperienza eremitica alcuni devoti pellegrini stranieri, probabilmente giunti con le ultime crociate di quel secolo (la II, dal 1147 al 1187 e la III, dal 1189 al 1192), riuniti in “Collegium” (nel diritto romano un'associazione retta da un proprio statuto) da Alberto Avogadro, Patriarca di Gerusalemme (1206-1214) che diede loro anche una “Vitæ formula” (Regola). In questo testo si dice che tali forestieri si erano stabiliti sul Carmelo, presso quella che era chiamata la “Fonte di Elia”, vivendo una vita spirituale in comunione tra loro. Prova di ciò si ha anche nel fatto che, secoli dopo, la guida per i pellegrini in lingua francese “La cité de Jerusalem” (La città di Gerusalemme), indicherà quello stesso luogo come quello dove si erano stanziati i “Fratelli del Carmelo” (i pellegrini eremiti), accanto a una piccola chiesa dedicata alla vergine Maria. Tale gruppo d’eremiti, poi spostatisi anche in occidente, si chiamò “Ordine di Santa Maria del Monte Carmelo”, secondo il titolo che apparve per la prima volta, anche se era certamente già in uso, in un documento di Papa Innocenzo IV (dal 1243 al 1254) datato 13 gennaio 1252. In seguito assunse l’odierna denominazione di “Ordine dei fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo” (“Ordo Fratrum Beatissimae Mariae Virginis de Monte Carmelo”), che, ovviamente, ha per patrona La Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. I frati di quest’ordine mendicante, detti comunemente Carmelitani, sull'esempio di Maria e del profeta Elia, si dedicarono fin dall’inizio alla preghiera contemplativa e all'apostolato. Tale caratteristica costituiva i fratelli come persone poste al totale servizio della Patrona con un culto speciale. La Vergine del Carmelo, venerata e contemplata dai fratelli Carmelitani e da quanti in seguito parteciperanno alla loro vita, è al centro dell'esperienza spirituale di questo gruppo religioso, costituitosi nella Terra Santa con il fine della perfezione evangelica, in una solitudine contemplativa centrata, come la vita stessa di Maria, sulla preghiera continua e l'ascolto della Parola, in un clima di semplicità, povertà e lavoro. Il riferimento che questo titolo mariano dà al monte Carmelo è semplicemente geografico, tant’è vero che nella manifestazione concreta dalla loro “Pietas”, espressa subito anche nei titoli delle varie chiese, i Carmelitani accentueranno per lo più gli aspetti della maternità divina, della verginità, dell'Immacolata Concezione e dell'Annunciazione. Perciò, nella tradizione primitiva, Santa Maria del Monte Carmelo è semplicemente la Madonna quale risulta dal contesto del Vangelo, la purissima Vergine Maria che accoglie e custodisce la Parola e col suo “sì” diventa madre del Figlio di Dio fatto uomo. Si direbbe che i fratelli del Carmelo guardassero a essa come ispiratrice, guida, Signora della loro vita, centrata nella custodia contemplativa della Parola. Nella seconda metà del XIV secolo, iniziò in Inghilterra la celebrazione di una “Solemnis memoria beatæ Mariæ Virginis” (“Memoria solenne della Beata Vergine Maria”), che man mano andò prendendo fisionomia completa anche nelle varie parti liturgiche, con lo scopo preciso del ricordo e del ringraziamento dei benefici impartiti da Maria sul Carmelo. La celebrazione di questa memoria della beata Vergine Maria fu fissata originariamente il 17 luglio, la data dell'ultima sessione del II Concilio Ecumenico di Lione del 17 luglio 1274. Nel 1642, però, il carmelitano francese Jean (Giovanni) Cheron, priore del convento di Bordeaux, poiché il 16 luglio era la data del dono dello Scapolare da parte della Madonna a San Simon (Simone) Stock (1165-1265), Generale dell'Ordine Carmelitano di origine inglese, riuscì a far spostare la memoria a tale data, senza farle perdere la fisionomia primitiva di celebrazione della Patrona dei Carmelitani. A mano a mano, però, assunse il carattere di festa “dell'abito”, anche in ragione dei numerosi fedeli che erano aggregati all'Ordine per mezzo dello Scapolare, segno di devozione alla Vergine e, insieme, della sua protezione nell'ora della morte. Ciò che ulteriormente accentuò tale nuovo carattere fu anche la cosiddetta “Bolla Sabbatina” con cui Papa Giovanni XXII (dal 1316 al 1334) avrebbe riferito una sua visione della Vergine, che avrebbe promesso la liberazione dal purgatorio il primo sabato dopo la morte per i carmelitani e anche per i confratelli dell'Ordine che avessero osservato la castità del loro stato, fatte preghiere e portato l'abito del Carmelo. Nella nuova orazione di colletta della Chiesa romana, s'invoca l'aiuto della Madonna per giungere alla “Santa Montagna” che è Cristo, indubbiamente si è voluto sommessamente accennare al monte Carmelo e alla Vergine, il cui “munus” (per gli antichi romani una funzione di pubblico interesse) proprio, nell'economia della salvezza, è di condurre alla perfezione della carità, significata dal monte che è Cristo. Così la salita al monte Carmelo è vista nella sua esatta ottica cristologica.  IMMAGINE: <<“Nostra Signora del Monte Carmelo” (mentre consegna lo scapolare dell'ordine carmelitano ai santi Simone Stock, Angelo da Gerusalemme, Maria Maddalena de' Pazzi e Teresa d'Avila), olio su tela dipinto nel 1641 dal pittore siciliano Pietro Novelli (1603-1647). L’opera si trova nel Museo Diocesano di Palermo>>.
Roberto Moggi
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