’A carne è scesa e ’o purmone è ssagliuto.
Quando le persone perbene cadono in miseria ed i delinquenti si arricchiscono.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Rispetto
agli individui senza scrupoli, che vivono di malaffare e crimini, senza
alcun rischio che cadano in miseria, se non si accorge di loro la
giustizia, procedendo sia agli arresti, che ai sequestri, le persone per
bene, che vivono in modo retto e onesto,
possono essere soggette agli alti e bassi della vita e se cadono in
povertà, non si permettono di ricorrere a misfatti per migliorare il
proprio stato.
Il
proverbio fa ricordare agli anziani e a chi si s'interessa di storia, lo
scenario di ciò che avvenne nell'ultimo conflitto, con le migliaia di
persone che persero la casa e il lavoro e che, per non morire di fame,
si privavano di qualsiasi loro bene, per ottenere quello che offriva la
cosiddetta borsa nera, il traffico attuato da persone ingegnose e senza
scrupoli, che si appropriavano di tutti i beni di conforto che
riuscivano a trovare, aumentandone il prezzo con percentuali peggiori di
qualsiasi usura.
È
famoso, nei traffici commerciali e nei giochi di borsa, il reato di
aggiotaggio, ovvero la diffusione di notizie false e tendenziose,
propagate da veri e propri delinquenti, che se raggiungono il loro
scopo, senza essere scoperti, riducono alla fame i risparmiatori onesti
che si fidano di quelli che credono consigli e non raggiri.
Una
realtà penosa e deprimente che si è presentata nel tempo recente, è
stata caratterizzata dal passaggio dalla lira all'euro, con dei fenomeni
che l'economista più sprovveduto avrebbe saputo prevedere e con tutto
il disinteresse a regolarli, con norme e con calmieri, che ostacolassero
aumenti fraudolenti, specialmente dei beni di prima necessità,
riducendo in povertà un'ampia fetta della popolazione, a tutto vantaggio
di arricchimenti illeciti, resi legali dalla noncuranza dei gestori del
potere, che hanno ulteriormente arricchito chi già stava bene di per sé
e ancora di più chi ha agito nelle transazioni commerciali, senza
alcuno scrupolo, specialmente con i beni di sopravvivenza, facendo
aumentare le file alla Caritas da parte di persone che, fino a poco
prima, riuscivano a condurre una vita, se pur modesta, almeno dignitosa.
In
una qualsiasi società, non ci sarebbe nemmeno bisogno di emanare tante
leggi per gli onesti, mentre per i disonesti il problema non si pone,
perché quante che fossero, le aggirano.
In
un tempo in cui gli approfittatori e i disonesti si arricchivano, per
l'acquiescenza alla quale addivenivano, verso il regime per nulla
democratico imperante, una figura tra le tante, che furono coerenti ai
loro ideali, senza sottostare a compromessi e riducendosi nella miseria
più penosa e ai più umili lavori che riuscivano a trovare fuori patria,
fu Sandro Pertini, del quale riportiamo uno stralcio di quello che
diceva, con tutta l'autorità che gli conferiva il suo passato:
“Bisogna
essere degni del popolo italiano. Non è degno del popolo italiano colui
che compie atti di disonestà. I corrotti ed i disonesti sono indegni di
appartenere al popolo italiano, e devono essere colpiti senza alcuna
considerazione.”
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