San Giuvanne Battista mette ’o bbene e lleva ’o ttristo!
San Giovanni Battista, mette il bene e toglie il male.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e TradizioniEvoca
il proverbio il santo a cui è dedicato il giorno, una festa quella di
San Giovanni, che è celebrata in molti luoghi in modi differenti, con
lanterne, fuochi d'artificio e falò.
L'origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l'arrivo del
solstizio d'estate, che cade il 21 giugno nell'emisfero settentrionale,
il cui rito principale era quello di accendere un fuoco.
San
Giovanni, un santo dagli impegni molteplici, che non sa a chi dare i
resti. che è invocato contro l'emicrania, è il protettore di città,
sorgenti e associazioni benefiche, protegge albergatori, addetti alle
mense, le autostrade, cantori e cantanti, cardatori, coltellinai,
conciatori, musicisti e fabbricanti di strumenti musicali, lavoratori e
commercianti di pelli e carcerati, tanto per dire quant'è plurimpegnato.
San
Giovanni è il Santo Patrono della città di Genova e viene festeggiato
nella ricorrenza della sua nascita. I festeggiamenti iniziano la sera
precedente con bancarelle ed esibizioni di musicisti ed artisti di
strada per le vie del centro e locali aperti fino a tardi, per culminare
con il grande falò che viene acceso a mezzanotte nella centrale Piazza
Matteotti.
Mentre è
celebrato anche a Roma, col ruolo di patrono, con una festa che affonda
le sue radici nell'epoca pre-cristiana. Tradizionale è anche il consumo
di lumache in occasione della festa.
A
Napoli poi, il santo fa concorrenza a San Gennaro, per due ampolle
contenenti il suo sangue, che si è sciolto per la prima volta nel 1554
durante la la celebrazione di una messa nel convento di Sant'Arcangelo a
Baiano. Originariamente era solo una l'ampolla che proveniva dalla
Francia, dove era stata conservata fin dal Duecento. In seguito, quando
il convento napoletano fu soppresso a causa della cattiva condotta delle
monache e il sangue del santo fu diviso in due ampolle e una fu
affidata alle monache di San Gregorio Armeno e l'altra a quelle di
Donnaromita. Il liquido ematico contenuto nella prima ampolla continua a
sciogliersi regolarmente, mentre quello contenuto nella seconda ha
interrotto ogni attività a partire dal Seicento.
Un evento con tanto di leggenda su un rituale che molti amano seguire:
La
leggenda dell'acqua di San Giovanni, l'antico rituale contadino che si
fa una sola notte all'anno, che è considerata la più magica.
La
preparazione dell'acqua di San Giovanni è un rito propiziatorio e di
buon augurio che avviene durante una notte specifica dell'anno,
all'inizio dell'estate. Ha origini antiche che uniscono sacro e profano,
magia e spiritualità, suggestione e mistero. Si basa su diverse
leggende e antiche credenze popolari. Da una parte vi è il richiamo alla
pratica del battesimo come atto di purificazione e rinascita. Portato
nel cattolicesimo da San Giovanni Battista (ma in realtà presente già in
tempi ben più antichi), l'atto di immergere il corpo e il capo in acqua
aiuta a benedire la persona e a rinnovarsi. Dall'altra parte, il rito
dell'acqua di San Giovanni si rifà alle pratiche scaramantiche dei
contadini. In campagna vi era l'abitudine di preparare questo rito
propiziatorio - che prendeva il nome di Lithia, secondo un'antica
celebrazione pagana - affinché il raccolto estivo fosse rigoglioso.
L'acqua di San Giovanni aiutava a scacciare i temporali violenti che
potevano distruggere i raccolti, ma anche la siccità, che poteva
metterli a dura prova.
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