Il 12 giugno, la
Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Gaspare Luigi Bertoni,
sacerdote e fondatore. Gaspare Luigi, questi i suoi due nomi di
battesimo, anche se noto solo col primo, nacque il 9 ottobre 1777 a
Verona, nell’allora Repubblica di Venezia, in una famiglia agiata,
figlio del notaio Francesco e di Brunora Ravelli. In giovinezza soffrì
molte tragiche esperienze, tra le quali la morte della sua
unica sorella. Studiò nella sua città alle scuole di San Sebastiano,
divenute comunali dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel
territorio della Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1773. Benché i
genitori lo volessero avviare alla professione notarile, come da
tradizione familiare, Gaspare sentì la chiamata al sacerdozio ed entrò
nel seminario diocesano cittadino nel 1796. Durante il suo primo anno di
studi la parte centro-settentrionale della Penisola Italiana fu invasa
dalle armate napoleoniche francesi e, il 12 maggio 1797, Venezia era
definitivamente sconfitta e occupata, dando inizio a una dominazione che
durerà vent'anni. In questo periodo Gaspare si unì alla “Fraternità del
Vangelo per gli ospedali”, un gruppo religioso molto attivo, assistendo
i malati e i feriti delle guerre d’occupazione e del popolo in genere.
Fu ordinato sacerdote nel 1800 e per i dodici anni seguenti lavorò in
parrocchia, sempre a Verona. Furono anni di grandi difficoltà, dove ogni
opera religiosa era severamente limitata dalle leggi dell'occupante
francese, nel nord e nel centro della Penisola. Lo stesso papa Pio VII
fu per un certo periodo prigioniero in Vaticano, e Gaspare fece appello
ai suoi compagni di presbiterato e ai suoi parrocchiani perché
manifestassero il loro sostegno al pontefice in quanto capo della Chiesa
e successore nella funzione dell’apostolo Pietro. Durante questo
periodo di prova, Gaspare sviluppò una profonda spiritualità e una
devozione speciale per le stimmate (o le cinque piaghe) di Cristo e creò
un gruppo di compagni che prese a essere chiamato degli “Stimmatini”,
divenendo anche confessore e direttore spirituale di molti preti e
religiosi, uomini e donne, che lavoravano per il rinnovamento della
Chiesa. Verso il 1816 si ammalò seriamente, forse di febbre gialla, e
benché inizialmente le sue condizioni di salute sembrassero migliorare,
il deterioramento fu invece irreversibile. Poco dopo la fondazione degli
"Stimmatini" fu confinato in un letto, dal quale portò avanti il suo
ministero per molti anni. Nel 1814, quando gli eserciti napoleonici
furono sconfitti, Venezia entrò a far parte dell’Impero Austriaco nel
cosiddetto Regno Lombardo-Veneto. Il 4 novembre 1816 si ritirava con due
compagni presso la chiesa soppressa delle Sacre Stimmate di San
Francesco dove formalmente creò la “Congregazione delle Sacre Stimmate
di Nostro Signore gesù Cristo” (che da tale chiesa prese il nome
adattato) iniziando la diffusione della devozione alla passione e alle
piaghe di Cristo, dove iniziava, sotto lo schermo di una scuola
popolare, il suo servizio gratuito alla Chiesa e alla società in una
vita comune da veri religiosi. Stava mettendo le basi della futura
Congregazione degli Stimmatini nel programma di un’intensa vita di
contemplazione e un vasto apostolato, comprendente l'educazione della
gioventù, la formazione del Clero e la predicazione missionaria, in una
perfetta disponibilità alle richieste dei Vescovi. Tuttavia, la polizia
austriaca, sospettosa degli assembramenti, finì per proibire le missioni
e Gaspare dovette allora escogitare un nuovo modo per il rinnovamento
della Chiesa, indirizzando gli sforzi nell'istruzione, aprendo un liceo
gratuito per i figli del popolo e per la sviluppo delle vocazioni
religiose. Accettò con grande abbandono la volontà di Dio tra grandi
sofferenze fisiche, tra cui trecento interventi chirurgici alla gamba
destra. Molta gente veniva per avere una parola di direzione spirituale e
per trarre ispirazione dalla sua fede e pazienza. Gaspare morì.
domenica 12 giugno 1853. La congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro
Signore Gesù Cristo non ricevette un riconoscimento ufficiale fino al
decreto pontificio di approvazione nel 1890, ma l'opera si sviluppò
largamente oltre i confini di Verona con centinaia di preti in
settantotto case in Europa, Nord e Sud America, Africa, Tailandia e
Filippine. Possiamo inoltre considerare Gaspare un antesignano
dell'Azione cattolica. Fu beatificato nella festa di Tutti i Santi del
1975 da papa San Paolo VI e canonizzato nello stesso giorno quattordici
anni dopo, nel 1989, dal pontefice San Giovanni Paolo II.
Roberto Moggi
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