Sacro Cuore di Gesù

Quadro dal titolo "Sacro Cuore di Gesù", olio su tela dipinto nel 1767 dal pittore toscano Pompeo Girolamo Batoni (1708-1787). L'opera si trova presso la storica Chiesa del Gesù nel centro di Roma.
Oggi - 7 giugno 2024 - venerdì della IX settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Si tratta di una festa mobile, la cui data può variare tra il 29 maggio e il 2 luglio d’ogni anno liturgico, in relazione a quella della Pasqua, cadendo il venerdì successivo alla seconda domenica dopo Pentecoste (che quest’anno è stata il 18 maggio). Con il culto al Sacratissimo (o Sacro) Cuore di Gesù, la Chiesa intende onorare l’amore e la misericordia che, in modo incommensurabile, il Signore riversa gratuitamente sugli uomini. Doni rappresentati proprio dal Suo Cuore, simbolo dell’umanità intimamente unita con la Divinità, cui spetta la nostra adorazione. Anche se già celebrata fin dall’antichità cristiana, questa festività si diffuse dal secolo XVII nel regno di Francia, per opera di tre santi originari di quel Paese. Essi sono Jean (Giovanni) Eudes (1601-1680), sacerdote che fu l’iniziale e più ardente apostolo del culto ai Sacri Cuori di Gesù e Maria; Marguerite Marie (Margherita Maria) Alacoque (1647-1690), monaca e mistica che ne propagò il culto grazie alle rivelazioni private fattele da Gesù stesso e Claude (Claudio) de la Colombière (1641-1682), gesuita e confessore personale di Santa Marguerite Marie Alacoque che, in ausilio alla predetta, pure ne diffuse la devozione. Quando Santa Margherita Maria Alacoque entrò come suora nel noviziato delle Suore delle Visitazione (Visitandine) di Paray-le-Monial (nel nord-est della Francia), il 20 giugno 1671, già arricchita da doni divini, questi si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa. Ebbe numerose manifestazioni mistiche, fino a quando, nel 1673, cominciò ad avere le grandi visioni che resero famoso il suo nome. Si tratta di quattro episodi principali con altrettante rivelazioni, oltre a numerosi altri di minore importanza. La prima visione la ebbe il 27 dicembre 1673, festa di San Giovanni Evangelista, quando Gesù le apparve e lei si sentì “tutta investita della divina presenza”. Il Figlio di Dio la invitò a occupare il posto che San Giovanni apostolo aveva durante l’Ultima Cena, vicino al Suo cuore, e le disse: “… Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelto per adempiere questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me …”. La seconda visione avvenne agli inizi del 1674, forse un venerdì, quando il Divino Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine, simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché, dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza. Sempre nel 1674 Gesù le apparve la terza volta, anche in quest’occasione un venerdì dopo la festa del Corpus Domini. Si presentò tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe brillanti come soli, dai quali uscivano fiamme da ogni parte e soprattutto col suo mirabile petto che somigliava a una fornace, nel quale, essendosi prodigiosamente aperto, lei vide l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme. Poi Gesù, lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a queste negligenze. La sollecitò inoltre a fare la Comunione il primo venerdì di ogni mese e a prostrarsi con la faccia a terra dalle ventitré a mezzanotte nella notte tra il giovedì e il venerdì, indicando così le due devozioni della Comunione al primo venerdì del mese e dell’ora santa di adorazione. La quarta visione mistica ebbe luogo il 16 giugno 1675, durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “… Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo …”. Gesù chiese in quell’occasione che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse dedicato a una festa particolare in onore del suo Sacratissimo Cuore, con comunioni per riparare alle offese da Lui ricevute. Indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita San Claudio de la Colombière, superiore della vicina casa dei Gesuiti a Paray-le-Monial. Margherita Maria Alacoque visse con grande semplicità la sua esperienza di religiosa, ubbidì all’appello divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare i fedeli all’adorazione al Cuore Divino. Il Signore fece diverse promesse in favore dei devoti del suo Sacro Cuore, rivelate alla mistica, in undici punti. Primo, “Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato”. Secondo, “Io metterò la pace nelle loro famiglie”. Terzo, “Io li consolerò in tutte le loro afflizioni”. Quarto, “Io sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in morte”. Quinto, “Io spanderò le più abbondanti benedizioni sopra tutte le loro imprese”. Sesto, “I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia”. Settimo, “Le anime tiepide diverranno fervorose”. Ottavo, “Le anime fervorose s'innalzeranno rapidamente a una grande perfezione”. Nono, “Io benedirò le case ove l'immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata”. Decimo, “Io darò ai sacerdoti il dono di commuovere i cuori più induriti”, Undicesimo, “Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato”. Le prime due cerimonie religiose relative a questa devozione, alla presenza della grande mistica e propagatrice, si officiarono il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, nel convento delle Suore delle Visitazione in Paray-le-Monial, alle quali parteciparono tutte le religiose della comunità. Il culto al Sacro Cuore di Gesù trionfò nel XIX secolo e il predetto convento divenne meta di continui pellegrinaggi. Nel 1856, con Papa Pio IX, la festa del Sacratissimo Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica. Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva l’intero mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Ricordiamo uno fra tutti, il Santuario “Sacro Cuore” a Montmartre di Parigi (Francia), iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo quaranta anni. Affinché il culto del Sacro Cuore di Gesù uscisse e penetrasse nella vita sociale dei popoli, iniziò, a seguito di un’esortazione del Pontefice Pio IX del 1876, un movimento di “Consacrazione al Cuore di Gesù”, fatta dai singoli (laici e consacrati) e dalle famiglie, fino ad arrivare alle nazioni. Fu tanto il fervore dedicato a questo culto, che per tutto il 1800 e primi decenni del 1900, di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose a esso dedicate, sia maschili sia femminili. Tra queste la Congregazione dei “Sacerdoti del Sacro Cuore” (Dehoniani), fondata nel 1874 dal beato Léon (Leone) Dehon; la Congregazione dei “Figli del Sacro Cuore di Gesù” o “Missioni africane di Verona” (Comboniani), fondata nel 1867 da San Daniele Comboni; le “Dame del Sacro Cuore”, fondate nel 1800 da Santa Madeleine Sofie (Maddalena Sofia) Barat; le “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù”, fondate nel 1865 dalla beata Caterina Volpicelli, e diversi Istituti femminili che portano la stessa denominazione.
Roberto Moggi
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