Quanno ’o ricco accarezza ’o puveriello, è ssegno ca ’o vo’ fottere.
Guardati sempre dagli ipocriti o da quelli che ti fanno dei favori perché certamente vorranno qualcosa di gran lunga superiore in cambio.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il
proverbio che ci viene presentato, ci fa ripensare a quando abbiamo
avuto l'illusione di essere al centro dei pensieri di qualcuno, che fino
ad allora ci aveva sempre ignorato, lasciandoci indecisi su come
valutare l'inaspettata familiarità e accondiscendenza con cui ci si è rivolto, una cordialità che poi, nei fatti, si è dimostrata solo interessata.
Tanto
più che, in relazione al detto, un altro viene a dirci che se il ricco
trova parenti anche fra gli sconosciuti, il povero trova sconosciuti
anche fra i parenti, una consapevolezza che lo mette in guardia, se è
oggetto di interesse di qualcuno che non appartiene alla sua cerchia,
come leggiamo anche in una frase attribuita a Roberto Gervaso:
"Non
c’è niente di più interessato, di più sospetto, della generosità dei
ricchi e dei potenti." un sospetto ancora più accresciuto, se la
generosità è rivolta a chi non è né ricco e né potente.
Presenta
l'adagio la figura dell'opportunista, capace delle manovre più subdole
per accattivarsi la fiducia di chi intende raggirare ed usare per i
propri fini, per il quale gli ingenui e i creduloni, più ce ne sono e
più rappresentano una manna.
L'opportunismo,
di per sé, può rappresentare una dote di chi sa cogliere al volo le
occasioni, ma se si accompagna all'ipocrisia, le occasioni cerca di
provocarle senza curarsi dei sentimenti altrui, un modo di comportarsi
che sta diventando, purtroppo, uno dei principali vizi del nostro tempo.
Le persone si conoscono per interesse e poi si cancellano con la
velocità di un click. Come se fossero delle cose e non delle persone,
come leggiamo tra i vari detti che ci presenta il web:
Il motivo per cui il mondo oggi è nel caos è che si amano le cose e si usano le persone.
(Anonimo)
Come ci illustra anche la giornalista e conduttrice televisiva Paola Maugeri:
“Le cose sono state create per essere usate, le persone per essere amate. Oggigiorno usiamo le persone e amiamo le cose.”
Un
opportunismo che si può esprimere anche nel comportamento di chi pensa
solo a ciò che è meglio dire, rispetto alla spontaneità di chi dice
sempre ciò che pensa.
E
non si sta tanto a sottilizzare su quanto sia giusto o sbagliato il fine
che si vuole conseguire, ma solo se conviene e il vantaggio spesso fa
mettere da parte la coscienza, che torna in auge solo se non c'è più il
tornaconto.
Riguardo al
tema, potremmo dividere una parte dell'umanità in manovratori e
manovrati e i secondi non è detto che debbano essere ingannati o forzati
per prestarsi a soddisfare le necessità dei primi, come leggiamo tra
gli scritti di François de La Rochefoucauld:
"Spesso
ci convinciamo di voler bene alle persone più potenti di noi, mentre è
solo l’interesse a produrre in noi tale amicizia. Noi ci dedichiamo a
loro non per il bene che vogliamo fare, ma per quello che vogliamo
ricevere.
Nella maggioranza degli uomini la gratitudine è solo un desiderio velato di ricevere maggiori benefici.
Gli
uomini chiamano amicizia una società di interessi, uno scambio d’aiuti,
un commercio insomma, in cui l’amor proprio spera di potere guadagnare
qualche cosa."
Tanto per
dire che a volte anche chi si fa sfruttare, vi si adegua per ottenerne
un tornaconto e la continua ricerca dello stesso, da parte di alcuni,
nei rapporti umani, falsa qualsiasi relazione, compresa l'amicizia, che
risulta tale finché c'è un interesse che esula dal semplice piacere del
rapporto.
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