’O ppane d’ ’e pariente te fa cadé ’e diente.
Quando si è costretti ad avere un aiuto da parte dei parenti e subire solo rimproveri e umiliazioni.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci
è presentato un adagio che ci fa pensare a come i proverbi spesso
presentino male il rapporto che esiste tra parenti, con tutti i detti
che si prestano a far coro, come: "Chi vuol vivere e star sano, dai
parenti stia lontano.” Insieme a un compendio poco
edificante, rappresentato da: “Parenti serpenti, cugini assassini,
fratelli coltelli“, per rimarcare che più il rapporto parentale è
stretto, tanto più è possibile rimanere feriti, per le malevolenze che
vengono scambiate e, a seguire: "“Il ricco trova parenti anche fra gli
sconosciuti; il povero trova sconosciuti anche fra i parenti.” Anche se
potremmo ribadire che se l'interesse economico falsifica la spontaneità
di una relazione tra parenti, la povertà può tendere a renderla più
vera.
Riguardo alla tristezza fatta sorgere dalle relazioni familiari, troviamo tra gli scritti di Oscar Wilde:
"Io adoro sentir dire peste e vituperio dei miei parenti! È la sola cosa che me li rende appena sopportabili."
Mentre Totò raffigurava i parenti stretti come possono esserlo un paio di scarpe, col sollievo di potersele levare.
Ogni
famiglia dovrebbe concorrere, nel suo piccolo, a rappresentare la base
della comunità in cui si vive, come nucleo di amore, di collaborazione e
di concordia, come anche leggiamo tra gli scritti di Madre Teresa di
Calcutta:
“Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia.”
Che ribadiva anche:
“L'amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città.”
E
ci chiediamo se la società, con tutti i difetti e le brutture con cui
si mostra, non sia altro che il risultato dello sfascio che c'è tra le
famiglie, con l'interrogativo che sorge spontaneo su quanti legami
famigliari siano basati sul vero e proprio amore.
Uno
scenario, quello dei legami famigliari, preso in considerazione come
merita, anche dal filosofo Confucio, come leggiamo tra le sue massime:
“Per
mettere il mondo in ordine, dobbiamo mettere la nazione in ordine. Per
mettere la nazione in ordine, dobbiamo mettere la famiglia in ordine,
Per mettere la famiglia in ordine, dobbiamo coltivare la nostra vita
personale, Per coltivare la nostra vita personale, dobbiamo prima
mettere a posto i nostri cuori.”
Così
che se la base di uno stato, è rappresentata dalle famiglie che ne
fanno parte, solida base per le stesse è costituita, da parte dei
componenti, dalla coltivazione di una vita retta e dignitosa, basata
sull'amore e sul rispetto.
Leggiamo tra gli scritti di Lev Tolstoj:
“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”
Riguardo
a famiglie e parentele, non ci resta che augurarci che si ritorni a
tempi tanto dimenticati, nei quali le famiglie erano gestite alla luce
del sacrificio, del rispetto, dell'educazione e dell'amore verso i
rispettivi componenti, rispetto alla vita facile, superficiale e
dispersiva, come purtroppo avviene oggi in tanti nuclei famigliari, che
sembrano tali solo in apparenza.
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