’O ppane d’ ’e pariente te fa cadé ’e diente.

’O ppane d’ ’e pariente te fa cadé ’e diente.
Quando si è costretti ad avere un aiuto da parte dei parenti e subire solo rimproveri e umiliazioni.
Ci è presentato un adagio che ci fa pensare a come i proverbi spesso presentino male il rapporto che esiste tra parenti, con tutti i detti che si prestano a far coro, come: "Chi vuol vivere e star sano, dai parenti stia lontano.” Insieme a un compendio poco edificante, rappresentato da: “Parenti serpenti, cugini assassini, fratelli coltelli“, per rimarcare che più il rapporto parentale è stretto, tanto più è possibile rimanere feriti, per le malevolenze che vengono scambiate e, a seguire: "“Il ricco trova parenti anche fra gli sconosciuti; il povero trova sconosciuti anche fra i parenti.” Anche se potremmo ribadire che se l'interesse economico falsifica la spontaneità di una relazione tra parenti, la povertà può tendere a renderla più vera.
Riguardo alla tristezza fatta sorgere dalle relazioni familiari, troviamo tra gli scritti di Oscar Wilde:
"Io adoro sentir dire peste e vituperio dei miei parenti! È la sola cosa che me li rende appena sopportabili."
Mentre Totò raffigurava i parenti stretti come possono esserlo un paio di scarpe, col sollievo di potersele levare.
Ogni famiglia dovrebbe concorrere, nel suo piccolo, a rappresentare la base della comunità in cui si vive, come nucleo di amore, di collaborazione e di concordia, come anche leggiamo tra gli scritti di Madre Teresa di Calcutta:
“Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia.”
Che ribadiva anche:
“L'amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città.”
E ci chiediamo se la società, con tutti i difetti e le brutture con cui si mostra, non sia altro che il risultato dello sfascio che c'è tra le famiglie, con l'interrogativo che sorge spontaneo su quanti legami famigliari siano basati sul vero e proprio amore.
Uno scenario, quello dei legami famigliari, preso in considerazione come merita, anche dal filosofo Confucio, come leggiamo tra le sue massime:
“Per mettere il mondo in ordine, dobbiamo mettere la nazione in ordine. Per mettere la nazione in ordine, dobbiamo mettere la famiglia in ordine, Per mettere la famiglia in ordine, dobbiamo coltivare la nostra vita personale, Per coltivare la nostra vita personale, dobbiamo prima mettere a posto i nostri cuori.”
Così che se la base di uno stato, è rappresentata dalle famiglie che ne fanno parte, solida base per le stesse è costituita, da parte dei componenti, dalla coltivazione di una vita retta e dignitosa, basata sull'amore e sul rispetto.
Leggiamo tra gli scritti di Lev Tolstoj:
“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”
Riguardo a famiglie e parentele, non ci resta che augurarci che si ritorni a tempi tanto dimenticati, nei quali le famiglie erano gestite alla luce del sacrificio, del rispetto, dell'educazione e dell'amore verso i rispettivi componenti, rispetto alla vita facile, superficiale e dispersiva, come purtroppo avviene oggi in tanti nuclei famigliari, che sembrano tali solo in apparenza.
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