N’amico fedele vale cchiú ’e nu tesoro.

N’amico fedele vale cchiú ’e nu tesoro.
Avere un vero amico vale più di un tesoro.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Si sofferma, il proverbio, sulla migliore relazione che si può avere con una persona, quella della vera amicizia.
Un vero amico è una persona su cui si può sempre contare e, come diceva
l’attrice Marlene Dietrich:
“Quello che puoi chiamare anche alle quattro del mattino“ perché a qualsiasi ora, è sempre propenso ad ascoltarti.
Il vero amico è quello che ti resta sempre accanto, quando il resto del mondo ti abbandona. È quello che ha sempre la pazienza di ascoltare ciò che dici, ma soprattutto, ha l'intuizione di capire quello che non dici.
Il vero amico ti sa parlare con franchezza, senza avere paura di dirti le cose in faccia, perché l'amicizia non contempla verità nascoste, quello col quale ti senti sempre in compagnia, anche in una giornata di silenzio, perché basta la sua presenza a non farti sentire solo.
I parenti e le persone che frequentiamo, nell'ambiente in cui cresciamo, ce li dà il destino, mentre abbiamo la facoltà di scegliere gli amici, con tutta l'attenzione che è richiesta, perché i veri amici sono sempre pochi e non tutti riescono ad averne, magari circondati da persone che ritengono tali, ma se si incorre in qualche difficoltà e subentra il bisogno, sia di conforto che di aiuto, spariscono in un lampo e se ne resta anche solo uno, vale di più di tutti quegli altri messi insieme.
Recita un proverbio a tal proposito:
"Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io"
Perché è facile aspettarsi qualsiasi insidia dai nemici, mentre è decisamente inusuale e ancor più doloroso, se succede, il tradimento di uno che si credeva amico. Quindi, riguardo a un'amicizia, per quanto profonda possa essere, ci si affida alla sorte, sempre sperandola benigna.
Come già accennato, gli amici sono sempre pochi, rispetto ai tanti che si presentano in tale veste, nei momenti facili, o si mostrano in tal modo, quando intendono usarci per i loro scopi.
L'amico che si professa tale, ma che si fa vivo solo se deve risolvere un problema, per la convenienza della nostra utilità, non è altro, a sua volta, che un problema, che resterà tale finché non si riuscirà a troncare una relazione, non d'amicizia, ma di interessata convenienza, che ci fa diventare come un oggetto "usa e getta", che si butta se non serve più e l'amicizia finisce, anche se poi non c'è mai stata, perché a crederla tale, eravamo solo noi.
Per quanto possa piacere poco la solitudine ad alcuni, è l'unica soluzione nella quale non si sbaglia mai, rispetto a quante volte può succedere nelle frequentazioni e chi è stato spesso deluso dal suo prossimo, specialmente se si professava amico, è molto possibile che l'accolga come la migliore situazione.
E giusto a tal proposito leggiamo negli scritti di Jean-Jacques Rousseau:
"Quante persone profanano il nome dell’amicizia. Negli uni, l’amicizia non è che l’arte della menzogna e dell’interesse, negli altri è uno stratagemma per raggiungere più facilmente i propri fini. E’ molto meglio vivere soli che aprire l’anima a simili amici."
Riguardo al numero di amicizie che si hanno in un social, chi ne ha a migliaia, o è un personaggio che è seguito da molte persone interessate a ciò che pubblica, oppure non è altro che un collezionista di "figurine" generate dall'amicizia del "doppio clic" e chi è interessato ad amicizie vere, fa anche caso al numero di amici che ha chi gli interessa, per cercare di capire se, a sua volta, risulterà come un effettivo amico, o come una delle tante figurine.
È famoso il detto: "Chi trova un amico, trova un tesoro", per quanto è prezioso, se è un amico vero, e beato è chi ce ne ha almeno uno, che se poi ne avesse di più, sarebbe veramente una persona da invidiare.
rm
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