Ll’ommo troppo saputo

Ll’ommo troppo saputo addeventa scassacazzo e ffesso.
Chi vuole fare troppo il saputo può diventare antipatico e noioso.
Ci presenta oggi il proverbio, una figura tra quelle da evitare: il saccente, con tutti gli attributi che lo caratterizzano, da borioso, a pedante e a presuntuoso, che si contrappone alle persone modeste, schive, e umili, che preferiremmo tanto frequentare.
Se l'ignoranza, di per sé, può rattristare, quella del saccente è del tutto deprimente.
Secondo l'accurata definizione del Vocabolario Treccani, si considera saccente una "persona che tende presuntuosamente a far mostra di ciò che sa o crede di sapere, che non perde occasione per intervenire su ogni argomento, ostentando in modo sussiegoso e irritante un sapere, spesso superficiale e, talvolta, anche presuntuoso".
E infatti, l'atteggiamento che caratterizza il tipo, è rappresentato dalla presunzione, con un'immagine gonfiata di sé stesso, più che convinto di essere una persona di spicco e interessante.
La presunzione è una caratteristica simile all'egocentrismo, a cui si aggiunge la pretesa di valere di più di quelli che il soggetto deprime con le sue millanterie. Non c'è niente che possa convincere la persona presuntuosa del contrario e se c'è una dote che gli manca, è la modestia.
Leggiamo tra i moniti che lo sciamano don Juan elargiva a Carlos Castaneda, nell'apprendistato sull'abbattimento dell'importanza personale, che si frappone come un ostacolo alla conoscenza:
“La presunzione è la nostra più grande nemica. Pensaci - ciò che ci indebolisce è il sentirci offesi dalle azioni o dalle malefatte dei nostri simili. Essere presuntuosi significa spendere gran parte della propria vita offesi da qualcosa o da qualcuno.”
E troviamo tra le frasi dello scrittore greco Esopo:
“Più piccola è la mente, più grande è la presunzione.”
che aggiungeva inoltre:
“L'auto-presunzione può condurre all'auto-distruzione.”
Che se non si riesce ad eliminare con un accorto percorso di obiettiva introspezione, la mente meschina resta tale, con tutti i danni che può provocare..
Rispetto al sapiente che sa ciò che è da sapere e né si cura di proclamarlo ai quattro venti, il saputello borioso e convinto di sapere, è perennemente impegnato nel reclamizzarsi, presentandosi per quello che non è.
Ci troviamo in un'epoca in cui, televisione, media e i social, ci presentano i tuttologi di turno, così che un grande scienziato poco conosciuto dalla massa e con i pochi che lo seguono, non è nessuno rispetto a "Patata48" che, con le quattro stupidaggini che spara, ha migliaia dei cosiddetti follower e si sente una scienziata.
Come pronosticò a suo tempo Umberto Eco:
"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli, che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli".
Se non altro, anche al saccente saputello e scassa cavoli, possiamo riconoscere un pregio, quello di spingerci a fare più caso e ad apprezzare le persone modeste e schive, che tendono a essere invisibili per qualsiasi stupido che si fa irretire dai boriosi ciarlatani di turno.
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