DUNQUE:
Ci sono:
il coniglio timido
l'oca stupida
la iena ridens
il leone impavido
il bradipo moscio
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ma la TACCHINA ACIDA???
EH???
Ne eravate a conoscenza???
Iole Barberis
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Rischiai una nota, alla lezione di scienze, perché in una foto avevo scambiato dei cavernicoli per dei gorilla:
Ma non vedi che sono vestiti con pelli di animali?
Mi sembravano nudi.
Rassegna
animalesca, con umanoidi proiezioni affibbiate a esseri che tutto si
sognano, meno che di uniformarsi alle psicopatie umane, con conigli in
fila dallo psicoanalista, per liberarsi da angosciose timidezze, e iene
ridens, molto più serie di tanti grulli, che della risata non hanno
proprio idea.
Gli
ci vuole poco, al leone, a far l'impavido, che tanto a caccia' ci pensa
la leonessa, mentre un bradipo moscio ci ammoscia ancora peggio e
immaginiamo che una tacchina sia resa acida da un mal sopportato
zitellaggio.
Non
parliamo poi delle oche giulive, molto più intelligenti dei sopra
accennati grulli, la cui progenie dall'homo erectus a quello habilis,
con fricandò di Neanderthal e Cro Magnon, dei quali ancora spesso si
notano gli influssi, che riescono a stupire anche gli scimpanzé, per
quanto liberali siano rispetto a certi umani, ha prodotto un ultimo
stadio da annoverare tra le specie protette, in quanto già a rischio
d'estinzione per il suo comportamento da molti definito intollerabile,
perché fino a che dici homo, non succede niente, ma appena ci aggiungi
sapiens, si rotola in terra per le risate, tanto appunto da
rappresentare l'ultimo stadio della natura umana:
l'homo ridens,
specie
da considerare protetta, come già accennato, perché se qualcuno in sua
presenza pronuncia incautamente la parola evoluzione, esplode in tali
risa da rischiare facilmente una sincope da eccesso d'umorismo e colui
che si è espresso con poca prudenza, rischia una denuncia per il
tentativo delittuoso di aver tentato di procurare un infarto da risate.
Specie
protetta poi, perché di homo ridens esistono pochissimi esemplari che, a
differenza di quelli pressappoco simili che si prendono molto sul
serio, sono propensi a ridere per primi su sé stessi e ancora di più se
si confrontano con tutti gli altri con i quali sono costretti a
convivere.
Gli studiosi reputano tale fenomeno come una strategia di sopravvivenza.
rm
Iole Barberis
Esperto del gruppo
Troppo bella carrellata sull'evoluzione della specie e tutte le sue incongruenze.
Bellissimo il tuo ritratto, Riccardo. Volevo affiancarvi il mio, ma era talmente brutto che avrebbe rovinato l'insieme.
Apparteniamo alla specie dell'homo ridens, ma sta prendendo piede la variante homo imbecillis, e temo avrà il sopravvento.
Amministratore
Visto come mi dona? Succede quando mi ricordo di pettinarmi per non apparire troppo sciatto.
Ma il tuo ritratto non avrebbe potuto che migliorare l'insieme.
Mi
permetto di farti notare una piccola inesattezza, l'homo imbecillis è
pressoché contemporaneo all'homo sapiens e spesso salvato da
quest'ultimo, quando per saggiare l'efficienza di una clava, se la dava
in testa e il sapiens glie la toglieva di mano, non preveggendo che se
si fosse fatto i cazzi suoi (ops, scusa, m'è scappato), sarebbe stato
meglio e l'imbecillis non sarebbe stato impersonato da quelli che sono
stati definiti i più grandi personaggi della storia.
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