Il 12 maggio, la Chiesa
celebra la memoria facoltativa dei Santi Nereo e Achilleo, martiri. Di
Nereus (Nereo) e Achilleus (Achilleo), questi i loro nomi in latino, si
hanno pochissime notizie, tramandateci in due distinte tradizioni in
seguito riportate negli annali della Chiesa. Secondo la prima, che trova
riscontro in un passio d’autore ignoto non anteriore al V secolo, le
loro figure sarebbero strettamente collegate a Santa Flavia
Domitilla, detta normalmente Domitilla (60 circa - 95/100 circa), della
nobilissima famiglia romana dei Flavi e imparentata con lo stesso
Imperatore Domiziano (dall’81 al 96), la quale è stata ricordata lo
scorso 7 maggio. Sarebbero stati, infatti, due schiavi eunuchi di
religione cristiana, di proprietà della famiglia di Flavia e adibiti al
servizio personale della stessa. I due sarebbero nati verosimilmente
nella prima metà del I secolo, forse a Roma, dove comunque trascorsero
quasi tutta la loro esistenza e avrebbero ricevuto il battesimo da San
Pietro apostolo. Mentre Domitilla si apprestava alle nozze, combinate
dalla famiglia d’origine senza il suo consenso, con Aureliano figlio di
un console, le parlarono lungamente di Cristo, a rischio della propria
vita. Grazie alla loro opera di evangelizzazione, riuscirono a
convertire la loro padrona poco prima del matrimonio, tanto che essa
rifiutò di sposarsi e fece voto di castità. L'imperatore Domiziano
s’infuriò e li esiliò entrambi, unitamente a Flavia Domitilla,
nell'isola di Ponza, sita nel mar Tirreno davanti al Golfo di Gaeta,
basso Lazio (oggi provincia di Latina, regione Lazio), prima di
condannarli a morte e farli giustiziare sul posto (o forse nel luogo ove
sorge l’odierna cittadina di Terracina, sulla terraferma, sempre in
provincia di Latina), probabilmente negli ultimi decenni del medesimo I
secolo. L’altra tradizione, riportata anche da papa San Damaso I (dal
366 al 384) e inclusa nel vigente Martirologio Romano, che riporta Nereo
e Achilleo al primo posto, li ricorda invece come due amici, ambedue
ufficiali dell’esercito romano nel periodo dell’Imperatore Diocleziano
(dal 284 al 305), che si sarebbero convertiti al cristianesimo, gettando
le armi e rifiutando di obbedire agli ordini violenti dei loro
superiori. Per questo, avendo rifiutato di abiurare la fede in Cristo e
di sacrificare agli dei pagani, furono martirizzati in epoca imprecisata
del IV secolo. Indipendentemente dalla diversità delle due versioni,
certo è che i corpi di entrambi i martiri, unitamente a quello di Santa
Domitilla, furono sepolti a Roma nelle catacombe costruite proprio sui
terreni della famiglia di Domitilla, sulla via Ardeatina. Sul luogo
della loro prima sepoltura fu poi costruita una Basilica sotterranea, a
loro dedicata, tuttora visibile nelle omonime Catacombe. I resti di
Nereo, Achilleo e Domitilla furono qui rinvenuti. Nel 814 papa Leone III
ricostruì l'antica chiesa che sorge a Roma nel rione Celio, a poca
distanza dall'ingresso alle Terme di Caracalla, che versava in pessime
condizioni e traslò qui le reliquie dei due santi dalle Catacombe di
Domitilla sulla Via Ardeatina. Fu poi nel VI secolo che la chiesa fu
dedicata ai Santi Nereo e Achilleo, ai tempi di papa San Gregorio I
Magno.
Roberto Moggi
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