Male nun fà e ppaura nun avé!
Se agisci sempre bene, dormi tranquillo e stai sereno.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Un
comportamento retto e onesto fa vivere serenamente, senza complessi di
colpa e timore che tale modo di agire venga portato a conoscenza
d'altri. Una sensazione che può rappresentare una scoperta, da chi
intende redimersi, lasciando la strada cattiva per la buona, fatta di un comportamento conforme al retto vivere.
Nell'ottavo
capitolo dei Promessi sposi lo scrittore Alessandro Manzoni fa
pronunciare questa frase da fra Cristoforo, con riferimento alla
reazione sbigottita di fra Fazio, portinaio del convento di Pescarenico,
sgomento per l'arrivo a tarda notte di due donne: Lucia e sua madre,
Agnese.
Ci presenta il
proverbio due aspetti della vita, da una parte, avere un'etica di
comportamento improntata all'onestà e alla moralità, e dall'altra,
rifuggire da timori che possono sorgere dal dubbio di non aver saputo
agire nella norma, atteggiamenti che caratterizzano il modo di vivere
delle persone oneste.
Leggiamo sul web, di un anonimo:
"Se vuoi essere creduto
sii onesto.
Se vuoi essere onesto
sii sincero.
Se vuoi essere sincero
sii te stesso"
Perché
non è da tutti sapersi presentare al prossimo nell'onesta semplicità di
ciò che si è, senza alcun timore di essere travisati o sottovalutati,
che quando fosse, sarebbe anche un vantaggio, per la poca attenzione
ricevuta da prepotenti o malfidati, ricordando sempre che chi non ha
nulla da nascondere, non ha anche nulla da temere.
E sempre sull'onestà, leggiamo tra i detti di Fabrizio Caramagna:
"Dell’onestà di certe persone non sapremo mai nulla: è fatta di silenzio, rispetto e schiena dritta.
Ma chi la possiede, brilla di un’altra luce."
Una
luce che sa vedere solo chi la emette, del tutto sconosciuta ai
disonesti, che richiede un comportamento a tempo pieno, come leggiamo in
un'allocuzione del giornalista e scrittore francese Paul Brulat:
"Basta un istante per fare un eroe, ma è necessaria una vita intera per fare un uomo onesto."
Quanto
alla paura che il proverbio esorta a non avere, grazie a un
comportamento che la fa evitare, quante ansie, timori e preoccupazioni
sono stati, o ancora sono, protagonisti della nostra vita?
Leggiamo tra gli scritti del grande magistrato Giovanni Falcone, un personaggio del tutto immeritato da un paese come il nostro:
“L'importante
non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la
propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è
questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza."
Pensiamo alla paura con la quale conviveva lui, che può far diventare i nostri timori solo stupidaggini.
Una paura da non rifuggire, da timorosi pusillanimi, ma da saper affrontare, ricordando quanto scrisse Martin Luther King:
“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”
Perché la paura si fa da parte, per chi ci convive sapendola affrontare.
Riguardo,
infine, ai timori e alle frustrazioni con le quali può capitarci di
convivere, facciamo nostro ciò che lasciò detto il papa Papa Giovanni
XXII:
“Non consultarti
con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate
alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non
preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è
ancora possibile fare.”
Se
il nostro passato è stato caratterizzato da ansie e timori che
continuano a turbare anche il presente, realizziamo quante
preoccupazioni che ci hanno rovinato la vita, non sono servite a niente,
perché nulla si è presentato a confermarle e, come ha detto Martin
Luther King, apriamo la porta che le farà sparire.
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