Verità ch'è sì cara

Verità ch'è sì cara a chi nella franchezza ama il vissuto.
In una moltitudine di menzogne e fatti travisati, ciò che è reale e veritiero, scorgerlo è difficile, nella sua unicità, e balza agli occhi, non tanto a chi sa vederla, senza andare oltre, la verità, quanto a chi vuole, non solo vederla, per quanto possa apparire scomoda, ma anche seguire ciò che rappresenta.
La verità è unica, rispetto alla varietà delle bugie e, per una persona onesta e schietta, ciò è un vantaggio perché la verità, nella molteplicità delle menzogne, le appare in tutto il suo splendore. Per il disabituato alla verità è invece un ostacolo perché, ai suoi occhi, la verità si confonde in mezzo alle bugie, che spesso gli appaiono molto più allettanti, rispetto alla crudezza della verità, così che se anche l'intravedesse, gli risulta più comodo ignorarla, almeno fin quando gli è possibile.
Si consiglia spassionatamente la sincerità alle persone distratte. Ricordarsi la verità è facile, per rammentare le bugie, occorre una memoria di ferro.
Da ciò si deduce che un bugiardo distratto è anche stupido.
Ce lo ricordiamo il tempo in cui per asserire che una notizia era sacrosanta e veritiera, bastava dire "L'ho letta sul giornale"?
Col massimo del beneficio d'inventario che dobbiamo osservare, rispetto a quello che gli organi di informazione ci propinano, quello che tacciono, quello che deformano, con notizie riportate con un senso diverso, perché al di fuori del loro completo contesto e non solo, tenendo presenti le bufale che leggiamo sui social, pubblicate da qualsiasi scrittorucolo, come se fossero incontrastate verità, un santo che dovremmo eleggere a patrono, affinché ci aiuti a districarci tra quanto può essere più o meno attendibile, sarebbe San Tommaso.
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