Santa Maddalena di Canossa

Oggi - 10 aprile 2024 - mercoledì della II settimana di Pasqua, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Maddalena, nota con la specificazione “di Canossa”, vergine. Maddalena Gabriella - questi i suoi nomi di battesimo, ma chiamata solo col primo - nacque il 1° marzo 1774 a Verona, città del nord-est della Penisola Italiana appartenente alla Repubblica di Venezia (oggi capoluogo dell’omonima provincia della regione Veneto). Terzogenita dei sei figli della nobile e ricca famiglia dei marchesi di Canossa (località oggi in provincia di Reggio Emilia, regione Emilia-Romagna), ebbe un’infanzia infelice, segnata da luttuosi e tristi avvenimenti. Restò orfana del padre quando aveva solo cinque anni, mentre lo zio Gerolamo, scapolo, dovette prendersi cura di lei e dei fratelli perché la madre, dopo due anni di vedovanza, per contrasti familiari, abbandonò figli e casa e passò a seconde nozze. A quindici anni fu travagliata prima da una febbre maligna, poi da una dolorosa sciatica e quindi dal vaiolo. Trovato conforto nell'amore di Dio, decise ben presto di consacrarsi come religiosa e, a partire dal 1791, per due volte tentò l'esperienza del Carmelo. Tuttavia, si rese conto che non era quella la strada alla quale era chiamata e capì di dover stare nel mondo percorrendo una via nuova, quella di donarsi totalmente ai fratelli afflitti dalle tante povertà. Così ritornò in famiglia, ma - costretta nuovamente da avvenimenti dolorosi e da tragiche situazioni storiche, tra le quali l’invasione francese della Repubblica di Venezia e della stessa Verona nel 1796 - fu obbligata ad accantonare provvisoriamente la propria chiamata e ad inserirsi nella vita di Palazzo Canossa, la nobile dimora di famiglia, della quale curava l'amministrazione del vasto patrimonio. Maddalena assolveva i suoi doveri quotidiani con impegno e dedizione, rimanendo però sempre aperta all'azione misteriosa dello Spirito Santo, che gradualmente plasmava il suo cuore e la rendeva partecipe dell'amore del Padre per l'uomo. Accesa dal fuoco di questa Carità, Maddalena si aprì al grido di dolore dei fratelli e sorelle più poveri e miserabili, malati, abbandonati, affamati di pane, di istruzione, d’amore, di comprensione e della Parola di Dio, che scoprì specialmente nei quartieri più periferici e nei bassifondi di Verona. Qui cominciò a esercitare ogni forma di carità e di aiuto sociale che le fosse possibile, tutti i giorni, senza sosta, nell’amore più incondizionato verso gli “ultimi”, che riteneva vera immagine di Cristo. Alla fine, nel 1808, superate le ultime resistenze della sua famiglia, Maddalena lasciò definitivamente Palazzo Canossa per dedicarsi totalmente alle opere di carità, nel quartiere più povero di Verona dove si era trasferita. Raccolte al suo fianco alcune pie donne animate dalla medesima vocazione, le sue opere crebbero e con esse il suo amore per gli “ultimi”, fino a quando lo Spirito Santo non la guidò anche tra i poveri di altre città, come Venezia, Milano, Bergamo e Trento. Le comunità da lei fondate si moltiplicavano e sempre nuove compagne la raggiungevano. Tutto era frutto dell’Amore di Dio che ardeva nel cuore di Maddalena, ed essa, con le compagne, ne divenne testimone in cinque ambiti specifici, la carità per la promozione integrale della persona; la catechesi per tutte le categorie sociali, privilegiando i lontani; l'assistenza rivolta soprattutto alle inferme sole e negli ospedali; seminari per formare giovani maestre di campagna e preziose collaboratrici dei parroci nelle attività pastorali; Esercizi spirituali annuali per le dame dell'alta nobiltà, allo scopo di animarle spiritualmente e coinvolgerle nelle varie opere caritative. Queste comunità femminili si trasformarono alla fine, per intuizione della stessa Maddalena, nell’Istituto delle “Figlie della Carità”, finalizzato alla promozione della formazione cristiana della gioventù femminile, che tra il 1819 e il 1820 ottenne l'approvazione ecclesiastica nelle varie Diocesi dove le comunità erano presenti, mentre papa Leone XII ne approvò la regola il 23 dicembre 1828. Il 23 maggio 1831, dopo ripetuti falliti tentativi con due famosi educatori dell’epoca, il Beato don Antonio Rosmini e don Antonio Provolo, Maddalena riuscì a dare avvio anche all'Istituto maschile da lei progettato sin dal 1799. Infatti a Venezia aprì il primo oratorio dei “Figli della Carità” per la formazione cristiana dei ragazzi e degli uomini, affidandolo al sacerdote veneziano don Francesco Luzzo, coadiuvato da due pii laici bergamaschi, Giuseppe Carsana e Benedetto Belloni. Dopo una vita attivissima alla sequela di Cristo, spesa per il prossimo, Maddalena tornò alla Casa del Padre a soli sessantuno anni, spegnendosi nella sua Verona il 10 aprile 1835. Venne sepolta nella casa madre delle Figlie della Carità canossiane nella stessa città, dove i suoi resti riposano tuttora. Fu beatificata il 7 dicembre 1941 da papa Pio XII e canonizzata il 2 ottobre 1988 dal pontefice San Giovanni Paolo II.
Roberto Moggi
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