Oggi
- 7 aprile 2024 - la Chiesa celebra la II domenica di Pasqua o della
Divina Misericordia, che cade sempre la prima domenica dopo quella di
Pasqua ed è l’ultimo giorno della relativa Ottava. E’ una festa mobile,
perché la sua data dipende da quella della Pasqua. Questa ricorrenza
veniva anche chiamata domenica “in Albis” [“in (vesti) bianche”
(sottinteso: “Deponendis”)], perché in questo giorno i fedeli battezzati
nella veglia pasquale deponevano
l'abito bianco indossato durante il rito, che tenevano poi per tutta la
settimana dell'Ottava di Pasqua. Esiste uno stretto legame tra il
mistero pasquale della redenzione e la Misericordia Divina in esso
compresa. Nella corrente festa, infatti, l’immensa generosità di Gesù si
spande completamente su tutte le anime, infondendo - a determinate
condizioni più avanti indicate - grazie di ogni genere e grado, senza
alcun limite, anche le più impensabili, come quella particolarissima
della totale remissione dei peccati che non fossero stati ancora rimessi
e di tutte le pene derivanti dagli stessi. E’ stata in assoluto Santa
Maria Faustina Kowalska (1905-1938), mistica e suora della Congregazione
della Beata Vergine Maria della Misericordia, la propagatrice della
devozione a Gesù Misericordioso e l’apostola della Divina Misericordia.
Fu lei la prima devota (seppur privatamente previo permesso del proprio
confessore) e diffonditrice, per incarico dello stesso Gesù, come si
apprende dalle pagine del suo famoso diario. In seguito, fin dal 1944,
la Divina Misericordia fu officiata in questo stesso giorno, nel
santuario Lagiewniki di Cracovia (Polonia), dove nel 1951, vista la
copiosa partecipazione popolare, quei sacerdoti ottennero per essa la
concessione settennale di un’indulgenza plenaria. Nel 1985 fu iscritta
per la prima volta nel calendario liturgico dell’arcidiocesi di Cracovia
e, in seguito, da alcuni altri vescovi polacchi nelle proprie diocesi.
Su richiesta dell’episcopato di quel Paese, il Santo Padre San Giovanni
Paolo II, nel 1995, la introdusse in tutta la Polonia. Infine a Roma, il
30 aprile 2000, giorno della canonizzazione di suor Maria Faustina
Kowalska (1905-1938), della Congregazione delle Suore della Beata
Vergine Maria della Misericordia, propagatrice della devozione a Gesù
Misericordioso e apostola della Divina Misericordia, lo stesso pontefice
la introdusse in tutta la Chiesa. Il diario di Santa Faustina, scritto
negli ultimi quattro anni della sua vita (dal 1934 al 1938), rivela
l’intima unione della sua anima con Dio e la profondità della sua vita
spirituale. Il Signore, infatti, le aveva elargito grandi grazie: la
contemplazione e la conoscenza profonda del mistero della Divina
Misericordia; visioni; rivelazioni; stigmate nascoste; la profezia, la
conoscenza delle anime e quello rarissimo delle cosiddette “nozze
mistiche” (il più alto grado di unione con Dio che una persona possa
sperimentare su questa terra, così chiamate perché l’anima è unita a Dio
come lo sposo alla sposa). Lei ci dice, in tali sue memorie, che il
Signore Gesù, in una rivelazione privata del 22 febbraio 1931, avvenuta
nella cittadina di Płock (nel centro della Polonia), le espresse per la
prima volta l’intenzione di istituire tale celebrazione, dicendole: “…
Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della
Misericordia …”. Le chiese anche di fare dipingere un’immagine della
Divina Misericordia, dicendole: “… Io desidero che vi sia una festa
della Misericordia, voglio che l’immagine che dipingerai con il pennello
sia solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua. Questa
domenica deve essere la festa della Misericordia …”. L'immagine di Gesù
Misericordioso o della Divina Misericordia, con l'iscrizione «Gesù,
confido in Te», è il quadro dipinto secondo la richiesta che Gesù
rivolse a Santa Faustina Kowalska. L'immagine fu dipinta per la prima
volta a Vilnius (capitale della Lituania) nel 1934, dal pittore
Eugeniusz Kazimirowski, che impiegò circa sei mesi per completare
l'opera commissionata, sotto la supervisione di suor Faustina Kowalska e
del suo confessore don Michał Sopoćko che gli avevano commissionato
l’opera. Dopo tutta una serie di trasferimenti, anche rocamboleschi,
legati per lo più alla persecuzione del subentrato regime comunista
sovietico (l’U.R.S.S. occupò e annesse la Lituania, la Lettonia e
l’Estonia nel 1940), nel 2004 il cardinale di Vilnius, Audrys Juozas
Bačkis, decise di trasferire il quadro nella chiesa riconsacrata come
Santuario della Divina Misericordia (inizialmente dedicata alla Santa
Trinità), affidato sin dal 2001 alle suore della Congregazione di Gesù
Misericordioso. Dopo circa dieci anni dalla creazione della prima
immagine, custodita in un convento di suore presso Vilnius (Lituania),
nel 1943 un altro pittore, Adolf Hyła, chiese alle suore di poterne
dipingere una nuova versione, sotto la direzione di don Józef Andrasz
(confessore di Santa Faustina Kowalska), per offrirla come ex voto.
Ottenuto il loro consenso, gli furono date la prima versione e la sua
descrizione, contenuta nel diario personale di Santa Faustina, al fine
di poter realizzare l’opera al meglio. Questa nuova immagine fu
benedetta l'anno seguente e posta nel santuario della Divina
Misericordia di Cracovia (in Polonia). Suor Faustina aggiunse nel
medesimo diario, in seguito, altre parole rivoltelle dal Signore: “…
Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per
tutte le anime e specialmente per i peccatori. In quel giorno sono
aperte le viscere della mia Misericordia, riverserò tutto un mare di
grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia
Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione e alla Santa
Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel
giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie
divine …”. Negli anni successivi, in altre quattordici apparizioni, Gesù
definì con lei non solo la posizione della festa nel calendario
liturgico della Chiesa, ma anche il motivo e lo scopo della sua
istituzione, le norme di preparazione e di celebrazione e le grandi
promesse a essa legate. Tra esse, la più grande è la prima accennata
grazia del “perdono totale delle colpe e delle pene”, vincolata
all’accostarsi, in quel giorno, alla comunione dopo la confessione,
senza alcun legame con il più piccolo peccato, nello spirito del culto
della Divina Misericordia, in altre parole con un atteggiamento di
fiducia verso Dio e di amore attivo verso il prossimo. Gesù spiegò a
Santa Faustina anche la ragione - immensamente amorevole e
misericordiosa verso noi uomini - per cui aveva chiesto l’istituzione
della festa: “… Le anime periscono, nonostante la mia dolorosa Passione …
Se non adoreranno la mia misericordia, periranno per sempre …”. Per
quanto riguarda il modo di celebrare la festività, Gesù espresse due
desideri: che l’immagine della Divina Misericordia fosse quel giorno
pubblicamente e solennemente benedetta e, quindi, venerata. Inoltre, che
i sacerdoti parlassero alle anime della grande e insondabile
Misericordia Divina e, in tal modo, risvegliassero nei fedeli la fiducia
verso Dio. Chiese anche che, in preparazione alla festa, fosse fatta
un’apposita novena, con inizio il Venerdì Santo, consistente nella
recita della Coroncina alla Divina Misericordia e altre preghiere ogni
giorno, alle tre del pomeriggio. La scelta liturgica della prima
domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico. Indica,
infatti, lo stretto legame esistente tra il mistero pasquale della
Redenzione e la festa stessa della Misericordia, come scriveva Santa
Faustina, sempre nel Diario: “… Ora vedo che l’opera della Redenzione è
collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore …”. Roberto Moggi
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