Oggi
- 25 marzo 2024 - Lunedì della Settimana Santa, tempo di Quaresima, la
Chiesa non celebra la solennità dell’Annunciazione del Signore (che
normalmente si festeggia quest’oggi), trasferita al giorno 8 aprile -
lunedì della seconda settimana di Pasqua - poiché cade nella Settimana
Santa. La Chiesa ricorda comunque, tra i vari santi e beati, Santa Lucia
Filippini, vergine. Lucia, questo il suo nome di battesimo, nacque a
Corneto, nello Stato della Chiesa, il
13 gennaio 1672 (oggi Tarquinia in provincia di Viterbo, regione Lazio),
ultima dei cinque figli di Filippo e Maddalena Picchi, entrambi di
origini nobili. All'età di un anno perse la madre e sette anni più tardi
anche il padre, venendo adottata dagli zii materni Antonio e Costanza,
della stessa città, che le fecero frequentare la scuola femminile delle
suore benedettine di Santa Lucia. Nel 1687 il cardinale Marco Antonio
Barbarigo, vescovo della diocesi di Montefiascone-Corneto, durante una
visita pastorale conobbe Lucia e fu attratto immediatamente dal suo
carisma e dalla sua spiritualità, prendendola con sé nella curia di
Montefiascone. Ella trovò in lui un consigliere e un padre spirituale,
una persona a cui poteva confidare le sue aspirazioni più intime. Il
cardinale la mandò a studiare nel locale convento di Santa Chiara dove
Lucia, in un'atmosfera di preghiera, comprese anche la propria
vocazione. Il Barbarigo continuò a portare avanti i suoi progetti
d'educazione, tuttavia non fu in grado di contrastare la tendenza alla
vita dissoluta tra i giovani e arrivò alla conclusione che il problema
era la mancanza di educazione e di formazione religiosa delle giovani.
La soluzione era quella di condurre le giovani ragazze, future madri,
alla conoscenza di Cristo, della fede e delle sue esigenze morali.
Venendo a conoscenza di altre iniziative che seguivano questa linea e
iniziate dalla Beata Rosa Venerini (la cui memoria ricorre il 7 maggio) a
Viterbo, invitò quest’ultima a andare a Montefiascone per aiutarlo a
aprire una scuola per ragazze. Essa alloggiò a Santa Chiara, dove
conobbe Lucia Filippini. Quando dovette tornare a Viterbo, Rosa indicò
Lucia come la persona in grado di portare avanti l'opera. Lucia era
molto titubante, ma alla fine il vescovo la convinse ad accettare e le
diede l'abito religioso nella cattedrale di Montefiascone. I dodici anni
successivi furono anni fruttuosi che videro Lucia e il vescovo lavorare
fianco a fianco: essa si occupava dell'amministrazione quotidiana e
dell'organizzazione, mentre il vescovo sosteneva l'opera con un aiuto
materiale e spirituale. Ogni scuola doveva essere sovvenzionata e
solitamente il vescovo vendeva vigne o cantine a questo scopo,
rivelandosi un amministratore prudente. Sorsero delle complicazioni: il
monastero di Santa Chiara, dove Lucia aveva trascorso il primo periodo
di ricerca vocazionale, stava attraversando un momento di crisi così
grave da rendere necessario il restauro della disciplina. La stessa
madre superiora, non avendo più speranza di riuscire a cambiare le cose,
chiese di entrare nel nuovo istituto di Lucia e il vescovo cercò una
soluzione per soddisfare entrambe le parti: Lucia fu nominata superiora
di Santa Chiara nel 1704 e il monastero divenne la casa madre
dell'istituto, nel quale i membri del vecchio ordine contemplativo
avevano alcune mansioni. Tuttavia non si risolse nulla perché le suore
accumularono gelosie e rivalità, mentre le insegnanti religiose si
sentivano costrette in una rigida struttura che non si confaceva alle
loro esigenze. Lucia diede le dimissioni e tornò al suo istituto e i
problemi rimasero senza una soluzione. Improvvisamente il vescovo morì:
egli era stato così prodigo mentre era ancora in vita che rimanevano ben
poche risorse. Gli accordi che egli aveva fatto per il mantenimento
delle scuole e per lo stipendio delle insegnanti furono affidati agli
amministratori della cattedrale. Il nuovo vescovo, Pompilio Bonaventura,
confermò Lucia come superiora generale e coordinatrice di tutte le
scuole della diocesi, ristabilì in Santa Chiara l'ordine contemplativo
ma mandò in rovina il seminario permettendo la cessione imprudente dei
suoi lasciti. Nel 1707 Rosa Venerini fu convocata a Roma per fondare una
scuola, la prima fuori diocesi, e presto divenne nota nella città con
il nome di "maestra santa", Questo nuovo impegno godette dell'appoggio
della Congregazione dei Pii Operai e la loro influenza modificò il
metodo educativo di Lucia e l'impronta spirituale della scuola, tanto
che, quando ella dovette lasciare Roma per tornare a Montefiascone e
Rosa prese il suo posto, le due si trovarono in posizioni così
divergenti da non poter più collaborare. Padre Martinelli, il principale
ispiratore del metodo di Rosa, insistette perché si staccasse da Lucia,
che fu molto dispiaciuta. Le preoccupazioni per le scuole e gli
insegnanti erano troppo pesanti per Lucia, che si ammalò gravemente.
Tramite amici influenti si appellò al papa perché risolvesse la
situazione: il comunicato del papa al vescovo, però, arrivò nelle mani
di uno degli amministratori che lo eseguì solo in parte. Le altre
disposizioni contenute nel comunicato vennero alla luce in seguito a una
visita apostolica al seminario che portò a deporre i truffatori, ma
Lucia all'epoca era già morta. Lucia si spense il 25 marzo 1732 e fu
seppellita nella cattedrale di Montefiascone alla presenza di una folla
enorme. Fu beatificata nel 1926 e canonizzata nel 1930 da papa Pio XI. Roberto Moggi
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