PELLEGRINAGGIO ALLA GROTTA DELLA VERGINE DELLA RIVELAZIONE IN ROMA L’antro, scavato nel tufo, si trova nella predetta località, all’altezza del civico 400 della via Laurentina ed è accessibile salendo per un ripida stradina tra file di alberi di eucalipto. Questo luogo è attiguo al complesso abbaziale delle Tre Fontane, che sorge in una piccola valle situata sul percorso dell’antica via Laurentina. Secondo la tradizione, il nome dell'abbazia si lega al martirio dell'apostolo Paolo, avvenuto il 29 giugno del 67 dopo Cristo, presso la località allora chiamata “Acque Salvie”. La tradizione vuole che la testa di San Paolo, recisa, sia rimbalzata a terra tre volte, facendo scaturire altrettante fonti d’acqua.
Nella grotta, il 12 aprile 1947, Sabato in Albis, l’anticlericale tranviere romano Bruno Cornacchiola, avventista che nutriva un odio profondo verso la Chiesa e i sacerdoti, che aveva anche deciso di uccidere papa Pio XII, ritrovò la strada della fede cattolica dopo che la Santa Vergine apparve a lui e ai suoi tre figli.
Anche se le apparizioni non sono ancora state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, che comunque non le ha condannate, nel 1956 papa Pio XII ha consentito la costruzione in loco di una cappella per il culto e ne ha affidato la custodia ai Francescani Minori Conventuali per il servizio religioso. Papa San Giovanni Paolo II aveva in grande considerazione questo luogo, tanto che, in occasione dei suoi viaggi apostolici internazionali, mandava il cardinale Deskur a pregare alla grotta. Nel 1997 lo stesso pontefice ha approvato la denominazione del luogo come "Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane".
Ogni utile dettaglio e chiarimento sul luogo sacro e sulle apparizioni mariane, si trova nel sito ufficiale delle suore “Missionarie della Divina Rivelazione”:
Roberto Moggi
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