Lunedì dell’Angelo

Oggi - 1° aprile 2024 - Lunedì fra l’Ottava di Pasqua, tempo omonimo. si ricorda tradizionalmente, oltre ai vari santi e beati, il “Lunedì dell’Angelo”, popolarmente definito “Pasquetta” (in quanto giorno successivo alla domenica di Pasqua). Questa celebrazione, molto diffusa soprattutto in Italia, è una pia devozione popolare non iscritta nel calendario liturgico della Chiesa, il quale indica oggi come “Lunedì fra l'Ottava di Pasqua” [termine con il quale s’intende il periodo di otto giorni (“Ottava”) che inizia la domenica di Pasqua e termina la successiva domenica “della Divina Misericordia”]. Il suo nome è dovuto al noto episodio dell’annuncio dato dall’angelo alle Pie donne giunte al sepolcro dov’era sepolto Gesù, trovato aperto e vuoto. Il Vangelo secondo Marco, in particolare, racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, unitamente a Salomè, portando con loro degli olii aromatici, si recarono di buon mattino alla tomba scavata nella roccia dove il corpo del Signore era stato sepolto dopo la morte sulla croce, al fine di pulirlo e profumarlo. Giunte sul posto, però, videro con sorpresa che la grande e pesante pietra che ne chiudeva l'accesso era stata spostata. Le tre donne, smarrite e preoccupate, cercavano di capire cosa fosse successo e, entrate nella tomba, videro che era vuota. Seduto sulla destra, in bianche e sfavillanti vesti, c’era un bellissimo giovane che disse loro: “… Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocefisso. Non è qui! È risorto come aveva detto. Venite a vedere il luogo dove era deposto …”. Era un angelo, che le invitò ad andare ad annunciare la lieta notizia della risurrezione agli apostoli. Esse ubbidirono e, senza perdere tempo, si precipitarono dagli Undici, raccontando loro l'accaduto (Mc 16, 1-8). Molti altri passi della Sacra Scrittura ne parlano: gli altri Vangeli sinottici (Mt 28, 1-8; Lu 24, 1-8 e Gv 20, 1-2); un salmo (Sl 16, 8-10); gli Atti degli Apostoli (At 2, 23-32 e At 26, 😎 e, infine, la Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo (1Co 15, 1-28). E’ probabile, tuttavia, che l’annuncio non sia stato dato il lunedì, ma la precedente, domenica di Pasqua. La tradizione, infatti, nel corso del tempo ha verosimilmente posticipato questi fatti dalla mattina di Pasqua al successivo lunedì. Forse perché i Vangeli parlano del “giorno dopo la Pasqua”, anche se, evidentemente, quella cui si allude, è la Pasqua ebraica, che cadeva di sabato. 
Roberto Moggi
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