Donne Dell'Ottocento
Ed ecco Rhoda Nunn, una delle protagoniste del romanzo di George Gissing ( 1857 - 1903). Nel 1893 scrive Le Donne di Troppo, spietato resoconto di una condizione di subalternità femminile e di ricerca di vie per un riscatto. Ascoltiamo Rhoda : " ( ...) Ma sai che nel nostro Felice Paese le donne sono mezzo milione in più degli uomini? (...). Così tante donne di troppo...nessuno le potrà mai prendere. I pessimisti le chiamano inutili, perse, vite sprecate. Io, ovviamente - dato che sono una di loro - la vedo in modo diverso. Io ci vedo una grande risorsa di energia. Quando una donna sparisce nel matrimonio, questa riserva offre un' alternativa per tutto il lavoro che c'è da fare al mondo. In verità non sono ancora pronte a farlo - tutto il contrario. Ed è in questo che consiste il mio aiuto - voglio preparare la riserva. ".§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Un concetto utilitaristico che alcuni continuano ad avere nei confronti, se non degli esseri umani e delle donne, in particolare, di certi animali.
Un cane che "serve" per la guardia o per la caccia.
Un gatto che "serve" perché uccide i topi, e così via.
E in tale senso, molti consideravano le donne. Se non diventavano mogli, fattrici e spesso vere e proprie serve, che utilità potevano avere?
Donne considerate essere inferiori e soggette alla tutela prima del padre e in mancanza, dei fratelli, e poi del marito.
Donne le cui professioni che si potevano concepire erano quelle di domestiche o insegnanti.
Un modo di pensare preso a modello, che ha costituito un vero e proprio lavaggio del cervello fino ai giorni nostri, con donne che erano più che d'accordo su tale costume e ragazze che sognavano esclusivamente un futuro da sposate e madri di famiglia, considerando il bisogno di tutela che avevano per amministrare i propri beni.
C'è da tener presente che, nella nostra società, le donne sono diventate cittadine a pieno titolo in seguito all'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana il 1º gennaio 1948, un'epoca che ai nostri giorni può stupirci per quanto è ancora recente.
Si sono fatti grandi passi avanti da quell'epoca, ma ritengo che un grande passo debba ancora farsi, quello di educare i giovani a considerarsi prima di tutto persone e a porsi semplicemente come tali in un qualsiasi rapporto che esuli da atteggiamenti sentimentali, a prescindere dagli organi sessuali che portiamo a spasso, che rappresentano una differenza di genere, ma non di diritti e di doveri.
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