Oggi
- 11 febbraio 2024 - VI domenica del tempo ordinario, Pasqua
settimanale che ha la precedenza sulle altre celebrazioni, la Chiesa
ricorda la Beata Vergine Maria di Lourdes (comunemente detta “Nostra
Signora di Lourdes” o “Madonna di Lourdes”). Con questo titolo, la
Chiesa venera la Vergine Maria in alcune tra le sue più famose
apparizioni, che avvennero, tra l'11 febbraio e il 16 luglio dell’anno
1858, nel piccolo villaggio di Lourdes
(Lorda nella lingua locale), situato nella regione storica della
Guascogna, ai piedi dei Pirenei vicino al confine con la Spagna, nel
sud-ovest dell’allora Regno di Francia. Fu la giovane veggente
Marie-Bernarde Soubirous detta Bernadette [nell’idioma locale Maria
Bernarda Sobirós detta Bernadeta (1844-1879)], che diventerà santa,
contadina quattordicenne del luogo, analfabeta e cattolicissima, a
beneficiarne per ben diciotto volte, in una grotta della località
Massabielle lungo il corso del fiume Gave, poco distante dal paese. Le
apparizioni cominciarono il mattino di Giovedì 11 febbraio, quando
Bernadette si recò con la sorella Toinette e un'amica a Massabielle per
raccogliere legna secca. Lì, in una cavità all’interno di una grotta
naturale, le apparve improvvisamente la Madonna, che lei non riconobbe
subito e definì “Bella Signora”, vestita con una tunica bianca completa
di un velo dello stesso colore, una fascia blu legata alla vita i cui
lati le scendevano sul corpo e una rosa gialla poggiata sui piedi.
Quando tornò a casa ne parlò con i genitori, che considerarono il
racconto mero frutto d’immaginazione e le imposero di non dirlo a
nessuno, per evitare problemi. La successiva domenica 14 febbraio, la
ragazza tornò a Massabielle e di nuovo “la Signora” le apparve, con un
viso radioso. Piuttosto intimorita, Bernadette si mise in ginocchio,
prese il rosario che aveva sempre con sé e pregò. Giovedì 18 febbraio,
fu il giorno della terza comparsa. L’apparizione le parlò per la prima
volta chiedendole di venire in quello stesso luogo per i quindici giorni
seguenti, aggiungendo che non le prometteva di renderla felice in
questo mondo, ma “nell'altro”. Intanto le voci sui prodigiosi eventi di
Massabielle, nonostante tutte le cautele adottate da Bernadette per non
farlo sapere in giro, si diffusero ed essa cominciò a essere seguita,
quasi braccata, dalle tante persone che volevano ad ogni costo assistere
al prodigio, disposte per questo anche a pagare grandi somme di denaro,
sempre rifiutate da Bernadette. Venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 ci
fu rispettivamente la quarta, quinta e sesta apparizione, durante le
quali s’intrattenne in preghiera. Il 22 febbraio la veggente non aveva
alcun appuntamento alla grotta, ma fu costretta ad andarvi spinta dal
fervore popolare e sul posto s’inginocchiò per recitare il Rosario e
pianse, ma non beneficò di alcuna apparizione. Martedì 23 febbraio,
settima apparizione, durante la quale pregò. Mercoledì 24 febbraio,
durante l’ottava apparizione, la “donna” le parlò di nuovo chiedendo più
volte penitenza e preghiere per i peccatori, invitandola poi a baciare
il terreno, in segno d’umiltà e per la conversione del mondo. Giovedì 25
febbraio, nel corso della nona apparizione, la “Signora” la invitò a
bere e a lavarsi con l’acqua che indicò essere in un luogo del tutto
asciutto, aggiungendo che avrebbe anche dovuto mangiare dell’erba che
pure le indicò. Bernadette obbedì prontamente, fece un buco nel terreno e
da esso scaturì prodigiosamente una sorgente. Sabato 27 febbraio,
decima apparizione. La “bellissima donna” formulò le stesse richieste
del precedente giorno 24. Domenica 28 febbraio, undicesima apparizione,
analoga richiesta. Lunedì 1° marzo, dodicesima apparizione, preghiera.
Martedì 2 marzo, tredicesima apparizione, la “Signora” la invitò a dire
ai sacerdoti del paese di venire in processione in quel luogo, ove
avrebbero dovuto costruire una cappella. Bernadette ubbidì come le altre
volte, andando a trovare il suo parroco Don Peyramale, per riferirgli
quello che “la signora” aveva chiesto. Riferendosi all’apparizione,
Bernadette non la definì mai "la Vergine" o “la Madonna”, ma sempre “la
Signora” o "aquero" (che significa "questa” o “quella” nella lingua
parlata a Lourdes). Padre Peyramale inizialmente non le credette, si
arrabbiò e la mise fuori la porta. Tuttavia, lei, ben determinata, la
stessa sera tornò a trovare il prete che questa volta si prese il tempo
di ascoltare. Rimase perplesso e le chiese delle prove, incaricandola
anche di domandare alla “Signora” quale fosse il suo nome. Mercoledì 3
marzo, quattordicesima apparizione e nuova richiesta da parte della
“Signora” per la costruzione di una cappella in loco. Giovedì 4 marzo,
quindicesima apparizione e preghiera. Nel frattempo, le autorità
cittadine e la polizia cominciarono a impedire l'accesso alla grotta,
sempre più affollata di fedeli, pellegrini e curiosi, che ormai venivano
da ogni parte. Anche a Bernadette fu impedito di recarvisi e fu
interrogata più volte dalla polizia, ma non cambiò mai le sue
dichiarazioni, corrispondenti perfettamente alla verità dei fatti
accaduti. Pure le autorità religiose le erano addosso e volevano che lei
dicesse d’aver visto la Santa Vergine, ma lei continuò sempre a dire
“la Signora” o “Aquero”. Giovedì 25 marzo, tuttavia, riuscì a tornare
alla grotta e ci fu la sedicesima apparizione. In quest’occasione
Bernadette, in adempimento della richiesta di Don Peyramale, chiese alla
Signora come si chiamasse, sentendosi rispondere nella locale lingua:
“Que soy era Immaculada Councepciou” (“Io sono l'Immacolata
Concezione”). Bernadette non capì il senso di quelle parole così strane
per lei, poiché mai aveva sentito parlare di “Immacolata Concezione”,
tuttavia andò a comunicare la risposta al parroco e, per essere sicura
di non dimenticarla, la ripeté più volte lungo la strada. All’udire
quanto Bernadette gli riferì, Padre Peyramale trasecolò e si convinse
che la ragazza non poteva essersi inventata tutto, poiché l'Immacolata
Concezione era un nuovo dogma della Chiesa cattolica e la ragazza, per
altro semianalfabeta e che non aveva neppure frequentato il catechismo,
non poteva assolutamente saperlo. Tale dogma, in effetti, era stato
deciso da papa Pio IX nel 1848 e da lui proclamato l'8 dicembre 1854,
appena quattro anni prima di quest’ultima apparizione. Bernardette
stessa raccontò, come detto, di non sapere il significato di quelle
parole e di essere stata capace di riferirle solo perché nel correre dal
prete le aveva continuamente ripetute tra sé e sé. Il fatto fu
interpretato come prova che le apparizioni erano reali e si ritenne che
la stessa Vergine Maria avesse così voluto confermare il dogma.
Mercoledì 7 aprile, diciassettesima apparizione. Dopo essere stata
minacciata di finire in carcere da un giudice venuto a Lourdes per
rendersi conto della situazione, che la stava interrogando, la fiamma di
una candela si trovò accidentalmente sotto la mano di Bernadette ma non
le fece il benché minimo danno o bruciatura, anzi lei non se ne accorse
neppure. Un medico presente alla scena, il dottor Douzous, confermò e
definì inspiegabile il fatto, che fu chiamato “Miracolo della candela”.
Venerdì 16 luglio, infine, ci fu la diciottesima e ultima apparizione,
nella quale non ci furono parole, fino a che la Vergine risalì
definitivamente al Cielo. Nella grotta teatro delle apparizioni,
nell’incavo della roccia ove appariva la Santa Vergine, fu posta nel
1864 una statua della Madonna, scultura in marmo opera di dell’artista
Joseph-Hugues Fabisch, che riproduce l’immagine di Maria così come
raccontata dalla ragazza. Bernadette, turbata dall'interesse che
involontariamente stava richiamando su di sé, nel 1866, all'età di
ventidue anni, si ritirò presso il convento delle Suore della Carità
nella cittadina di Nevers (in Borgogna, al centro della Francia).
Trascorse lì gli ultimi anni della sua breve esistenza, lavorando come
assistente nell'infermeria e poi come sacrestana, creando inoltre ricami
per abiti d'altare e vesti. Durante un grave attacco d'asma, chiese
l'acqua della sorgente di Lourdes e i suoi sintomi regredirono per non
tornare mai più. Tuttavia, non cercò di curarsi nello stesso modo quando
più tardi si ammalò di tubercolosi ossea al ginocchio destro. Morì
all'età di trentacinque anni, il 16 aprile 1879. Intorno alla caverna
naturale, normalmente definita “Grotta delle apparizioni” è andato nel
tempo sviluppandosi un imponente basilica-santuario mariano, incessante
meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte del mondo, consacrato nel
1876. Oltre che della cittadina di Lourdes e della Francia, la Madonna
di Lourdes è anche patrona degli ammalati. Questo culto iniziò quando
migliaia di pellegrini seguirono l’invito della Madonna a bere l’acqua
di Lourdes e a immergersi nella stessa, come fatto dalla stessa
Bernadette. Anche se la Chiesa cattolica non ha mai incoraggiato
formalmente questo culto, l'acqua di Lourdes è diventata il centro della
devozione alla Beata Vergine Maria. Molti fedeli, infatti, sono stati
curati dopo aver bevuto quest’acqua e molte guarigioni miracolose di
fedeli devoti sono state associate alla Madonna di Lourdes nel corso
degli anni. Per questo fu poi considerata la Patrona degli infermi, la
Vergine a cui rivolgersi per guarigioni miracolose, se afflitti da
malattie incurabili. Oggi, pertanto, in concomitanza con l’odierna
memoria, si celebra in tutto il mondo anche la “Giornata Mondiale del
Malato”, voluta da papa San Giovanni Paolo II. Il santo pontefice,
infatti, l’ha istituita il 13 maggio 1992, quale “momento speciale di
preghiera, di condivisione e di offerta della sofferenza”, fissandola
alla data della prima apparizione di Lourdes.
Roberto Moggi
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