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originale di Santa Maria Faustina Kowalska (1905-1938), mistica e suora
della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia, la
propagatrice della devozione a Gesù Misericordioso e l’apostola della
Divina Misericordia. E' anche grazie a lei se è stata istituita la
Domenica della Divina Misericordia. Si tratta della II domenica di
Pasqua, che, come chiaramente indica il nome stesso, è dedicata alla
Misericordia Divina e cade sempre la prima domenica dopo Pasqua,
una volta chiamata “in Albis” [“in (vesti) bianche”, perché in questo
giorno i fedeli battezzati nella veglia pasquale deponevano l'abito
bianco indossato al momento del battesimo]. Esiste uno stretto legame
tra il mistero pasquale della Redenzione e la Misericordia Divina in
esso compresa. Nella corrente festa, infatti, l’immensa generosità di
Gesù si spande completamente su tutte le anime, infondendo, a
determinate condizioni più avanti indicate, grazie di ogni genere e
grado, senza alcun limite, anche le più impensabili. Ne è prova quella
particolarissima della totale remissione dei peccati che non sono stati
ancora rimessi e di tutte le pene derivanti da questi peccati. E’ stata
in assoluto Santa Maria Faustina Kowalska (1905-1938), mistica e suora
della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia, la
propagatrice della devozione a Gesù Misericordioso e l’apostola della
Divina Misericordia. Fu lei la prima devota (seppur privatamente previo
permesso del proprio confessore) e diffonditrice, per incarico dello
stesso Gesù, come si apprende dalle pagine del suo famoso diario. In
seguito, fin dal 1944, la Divina Misericordia fu officiata in questo
stesso giorno, nel santuario Lagiewniki di Cracovia (Polonia), dove nel
1951, vista la copiosa partecipazione popolare, quei sacerdoti ottennero
per essa la concessione settennale di un’indulgenza plenaria. Nel 1985
fu iscritta per la prima volta nel calendario liturgico dell’arcidiocesi
di Cracovia e, in seguito, da alcuni altri vescovi polacchi nelle
proprie diocesi. Su richiesta dell’episcopato di quel Paese, il Santo
Padre San Giovanni Paolo II, nel 1995, la introdusse in tutta la
Polonia. Infine a Roma, il 30 aprile 2000, giorno della canonizzazione
di suor Maria Faustina Kowalska (1905-1938), della Congregazione delle
Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, propagatrice della
devozione a Gesù Misericordioso e apostola della Divina Misericordia, lo
stesso pontefice la introdusse in tutta la Chiesa. Il diario di Santa
Faustina, scritto negli ultimi quattro anni della sua vita (dal 1934 al
1938), rivela l’intima unione della sua anima con Dio e la profondità
della sua vita spirituale. Il Signore, infatti, le aveva elargito grandi
grazie: la contemplazione e la conoscenza profonda del mistero della
Divina Misericordia; visioni; rivelazioni; stigmate nascoste; la
profezia, la conoscenza delle anime e quello rarissimo delle cosiddette
“nozze mistiche” (il più alto grado di unione con Dio che una persona
possa sperimentare su questa terra, così chiamate perché l’anima è unita
a Dio come lo sposo alla sposa). Lei ci dice, in tali sue memorie, che
il Signore Gesù, in una rivelazione privata del 22 febbraio 1931,
avvenuta nella cittadina di Płock (nel centro della Polonia), le
espresse per la prima volta l’intenzione di istituire tale celebrazione,
dicendole: “… Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la
Festa della Misericordia …”. Le chiese anche di far dipingere
un’immagine della Divina Misericordia, dicendole: “… Io desidero che vi
sia una festa della Misericordia, voglio che l’immagine che dipingerai
con il pennello sia solennemente benedetta nella prima domenica dopo
Pasqua. Questa domenica deve essere la festa della Misericordia …”.
L'immagine di Gesù Misericordioso o della Divina Misericordia, con
l'iscrizione «Gesù, confido in Te», è il quadro dipinto secondo la
richiesta che Gesù rivolse a Santa Faustina Kowalska. L'immagine fu
dipinta per la prima volta a Vilnius (capitale della Lituania) nel 1934,
dal pittore Eugeniusz Kazimirowski, che impiegò circa sei mesi per
completare l'opera commissionata, sotto la supervisione di suor Faustina
Kowalska e del suo confessore don Michał Sopoćko che gli avevano
commissionato l’opera. Dopo tutta una serie di trasferimenti, anche
rocamboleschi, legati per lo più alla persecuzione del subentrato regime
comunista sovietico (l’U.R.S.S. annesse la Lituania e i Paesi Baltici
nel 1940), nel 2004 il cardinale di Vilnius, Audrys Juozas Bačkis,
decise di trasferire il quadro nella chiesa riconsacrata come Santuario
della Divina Misericordia (inizialmente dedicata alla Santa Trinità),
affidato sin dal 2001 alle suore della Congregazione di Gesù
Misericordioso. Dopo circa dieci anni dalla creazione della prima
immagine, custodita in un convento di suore presso Vilnius (Lituania),
nel 1943 un altro pittore, Adolf Hyła, chiese alle suore di poterne
dipingere una nuova versione, sotto la direzione di don Józef Andrasz
(confessore di Santa Faustina Kowalska), per offrirla come ex voto.
Ottenuto il loro consenso, gli furono date la prima versione e la sua
descrizione, contenuta nel diario personale di Santa Faustina, al fine
di poter realizzare l’opera al meglio. Questa nuova immagine fu
benedetta l'anno seguente e posta nel santuario della Divina
Misericordia di Cracovia (in Polonia). Suor Faustina aggiunse nel
medesimo diario, in seguito: “… Desidero che la Festa della Misericordia
sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i
peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della mia Misericordia,
riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla
sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione
e alla Santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle
pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali
scorrono le grazie divine …”. Negli anni successivi, in altre
quattordici apparizioni, Gesù definì con lei non solo la posizione della
festa nel calendario liturgico della Chiesa, ma anche il motivo e lo
scopo della sua istituzione, le norme di preparazione e di celebrazione e
le grandi promesse a essa legate. Tra esse, la più grande è la prima
accennata grazia del “perdono totale delle colpe e delle pene”,
vincolata all’accostarsi, in quel giorno, alla comunione dopo la
confessione, senza alcun legame con il più piccolo peccato, nello
spirito del culto della Divina Misericordia, in altre parole con un
atteggiamento di fiducia verso Dio e di amore attivo verso il prossimo.
Gesù spiegò a Santa Faustina anche la ragione - immensamente amorevole e
misericordiosa verso noi uomini - per cui aveva chiesto l’istituzione
della festa: “… Le anime periscono, nonostante la mia dolorosa Passione …
Se non adoreranno la mia misericordia, periranno per sempre …”. Per
quanto riguarda il modo di celebrare la festività, Gesù espresse due
desideri: che l’immagine della Divina Misericordia fosse quel giorno
pubblicamente e solennemente benedetta e, quindi, venerata. Inoltre, che
i sacerdoti parlassero alle anime della grande e insondabile
Misericordia Divina e, in tal modo, risvegliassero nei fedeli la fiducia
verso Dio. Chiese anche che, in preparazione alla festa, fosse fatta
un’apposita novena, con inizio il Venerdì Santo, consistente nella
recita della Coroncina alla Divina Misericordia e altre preghiere ogni
giorno, alle tre del pomeriggio. La scelta liturgica della prima
domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico. Indica,
infatti, lo stretto legame esistente tra il mistero pasquale della
Redenzione e la festa stessa della Misericordia, come scriveva Santa
Faustina, sempre nel Diario: “… Ora vedo che l’opera della Redenzione è
collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore …”. Roberto Moggi
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