Santa Emiliana

Il 5 gennaio, la Chiesa ricorda, fra i vari santi e beati, Santa Emiliana, vergine romana. Di lei si conosce pochissimo e le uniche notizie biografiche che la concernono le abbiamo grazie a papa San Gregorio Magno (dal 3 settembre 590 al 12 marzo 604), che ne era il nipote, attraverso una sua omelia (nota come la “trentottesima dei Vangeli”), nella quale commenta il passo dell’evangelista Matteo in cui si dice che molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti (Cfr. Mt 22,1-14). In questo sermone, il pontefice suo nipote ne ha lodato «l'assiduità nella preghiera, l'astinenza più grave e la modestia» che la ponevano «in grado eminente di santità». Emilia (anche nota come Amelia) nacque verosimilmente nel VI secolo a Roma, quando non era più capitale del decaduto Impero romano, ma una città del regno barbarico degli Ostrogoti, noto come Regno d’Italia, formalmente dipendente dall’Impero Romano d’Oriente. Ella apparteneva alla nobilissima famiglia degli Anici e, tra i suoi antenati, vantava anche altri due papi oltre al predetto nipote, San Felice III (dal 483 al 492) e Sant’Agapito I (dal 535 al 536), mentre era sorella dell’importante senatore Gordiano. Si consacrò molto giovane al Signore, unitamente alle sorelle Tarsilla (o Tarsilia) e Gordiana (o Gorgonia), dedicandosi alla vita ascetica, probabilmente nella casa di famiglia. Intrapresa questa vita tutta contemplativa e con voto di verginità perpetua, si mantenne sempre fedelissima al Signore, perfezionandosi ogni giorno di più nella santità della vita spirituale. Tuttavia, a poco a poco Gordiana ritornò alla vita mondana fino a sposare il suo amministratore, mentre Tarsilla morì vicino al Natale di un anno imprecisato, orientativamente nella metà del VI secolo, lasciandola sola. Poco dopo la dipartita terrena, Tarsilla le sarebbe apparsa in visione, invitandola a seguirla in Cielo di lì a qualche giorno, entro l'Epifania, cosa che puntualmente avvenne, dato che rese l’anima a Dio proprio il giorno prima dell’Epifania, il 5 gennaio, forse del 550. Nel XVIII secolo, si riteneva sepolta, unitamente a Tarsilla e alla cognata Santa Silvia (520-592), nel terreno circostante la chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Monte Celio in Roma.
Roberto Moggi
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