Oggi
- 27 gennaio 2024 - sabato della III settimana del tempo ordinario, la
Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Devota, martire.
Secondo la tradizione, Devota nacque attorno al 283 a Mariana, presso
la foce del fiume Golo sulla costa orientale della provincia romana
della Corsica (oggi in territorio del comune di Lucciana, a circa venti
chilometri a sud di Bastia, in Corsica). La sua famiglia d’origine era
profondamente cristiana, come dimostra
anche il suo nome (proveniente dall’aggettivo latino “devotus”, che
significa “consacrato”), solitamente attribuito ai propri figli da
genitori noti per la loro religiosità. All’inizio del IV secolo, infuriò
in tutto l’Impero l’ultima tremenda persecuzione che l’imperatore
Diocleziano (regnante dal 284 al 305) scatenò contro i cristiani, che fu
cruenta anche a Mariana e in tutta la provincia di Corsica. Così, nel
304, la giovane Devota, che aveva consacrato la sua vita a Dio e
professava senza paura la propria fede, fu arrestata quale seguace di
Gesù e imprigionata insieme ad altri fratelli di fede. Giudicata dal
prefetto Barbarus (Barbaro), rifiutò sempre di sacrificare sull’altare
degli dei pagani per avere salva la vita, fino a quando, sopraffatta dai
patimenti o forse a seguito di esecuzione capitale, morì martire per la
fede, nella sua città, senza rinnegare il proprio credo. Pare che il
prefetto avesse ordinato di bruciarne il cadavere e disperderne le
ceneri, ma esso fu segretamente prelevato da alcuni pii cristiani, tra i
quali si tramandano i nomi di un certo Gratianus (Graziano) e di un
sacerdote chiamato Benenato, con lo scopo di dargli degna sepoltura. La
salma fu quindi caricata su una barca che provvidenzialmente stava
partendo dall’isola diretta nella provincia romana dell’Africa, dove
contavano di seppellirla cristianamente senza rischi. Sin dalle prime
ore della traversata, però, si levò una forte tempesta che rischiava di
fare naufragare il battello. Allora - continua la tradizione - dalla
bocca della martire sarebbe uscita prodigiosamente una colomba, che,
innalzatasi in volo, guidò senza altri problemi la barca, su un mare
divenuto piatto come una tavola, fino alla costa della vicina Liguria,
nel nord della Penisola. Il 27 gennaio 312, infatti, l’imbarcazione
approdò sulla riva del vallone dei Galmati, nell’attuale zona della
Condamina, a Monaco, non lontano da Nizza (oggi nella zona detta in suo
onore “Burrone di Santa Devota”, presso Porto Ercole), dove fu trovato
un roseto completamente fiorito, prodigiosamente, nonostante la fredda
stagione. Era il sesto giorno prima delle calende di febbraio, che
corrisponde approssimativamente alla data del 27 gennaio. Qui il suo
corpo venne cristianamente inumato e un oratorio costruito in loco segnò
il luogo della sepoltura (oggi una chiesa a lei dedicata). Cessate
finalmente le persecuzioni, i cristiani, sia di Monaco che dei paesi
vicini, oltre ai marinai di passaggio, cominciarono in gran numero a
raccogliersi in preghiera sul posto, dove avvennero i primi miracoli.
Intanto, la fama della santità di Devota cresceva talmente che, una
notte, un bandito ne trafugò le reliquie con l’intenzione di chiederne
un riscatto e di lucrare sull’eventuale restituzione, caricandole su una
barca e allontanandosi via mare. Il sacrilegio, tuttavia, ebbe corta
durata. Infatti, un gruppo di pescatori che avevano di lontano assistito
al misfatto, inseguì via mare il malfattore e lo catturò solo dopo
qualche colpo di remi. Il corpo di devota fu ricollocato nella sua
tomba, mentre la barca del ladro fu bruciata sulla spiaggia come
sacrificio espiatorio. In Corsica, la devozione popolare alla santa andò
diffondendosi sempre di più, tanto che vi furono inviate in dono, da
Monaco, alcune reliquie: una nel 1637 e un’altra nel 1728. Fra il 1721 e
il 1751 furono fatte tre richieste alla Congregazione dei Riti presso
il Vaticano di Roma, per ottenere ufficialmente che Devota fosse
dichiarata patrona della Corsica, dato che, già nel 1731, era stata
eletta dal popolo a tale patronato. Il 14 marzo 1820, a seguito del
decreto della Congregazione dei Riti di Roma, il primo vescovo
dell’unica diocesi di Corsica (raggruppate le sei antiche diocesi
dell’isola), proclamò Santa Devota patrona principale della Corsica, al
pari di Santa Giulia da Nonza. Nel 1893, per la prima volta, venne
dedicata a Santa Devota una chiesa in Corsica, quella ricostruita a
Pietranera, sul litorale orientale all’inizio del Capo Corso (oggi nel
comune di San Martino di Lota, pochi chilometri a nord di Bastia), che
resterà fino al 1936 il solo luogo di culto corso posto sotto la
protezione della giovane martire. Il culto della Santa resta sempre
fervente anche a Monaco, di cui è la patrona, oltre che in parecchi
altri paesi della Liguria e dell’intera Penisola.
Roberto Moggi
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