Oggi
- 5 gennaio 2024 - venerdì del tempo di Natale, la Chiesa ricorda, fra i
vari santi e beati, San Giovanni Nepomuceno Neumann, vescovo. Johannes
Nepomuk o Jan Nepomucký (Giovanni Nepomuceno), questi i suoi due nomi
di battesimo rispettivamente in tedesco e in ceco, nacque il 28 marzo
1811 nella cittadina di prevalente cultura e lingua tedesca di
Prachatitz, nella Boemia appartenente all'Impero Austro-Ungarico (oggi Prachatice,
nella Repubblica Ceca, vicino al confine con l’Austria). Terzo dei sei
figli della cattolicissima famiglia Neumann, con padre tedesco e madre
boema, ricevette la prima formazione nella scuola pubblica della sua
città e a dodici anni fu mandato nella vicina Budweis (oggi Ceské
Budejovice, sempre nella Repubblica Ceca), dove studiò discipline
classiche. Mostrò subito notevoli capacità intellettuali, con una
particolare predisposizione per le lingue e una forte attrazione per la
vita religiosa. Nel 1831 entrò nel seminario diocesano di Budweis,
completando poi gli studi teologici presso l’università di Praga, nella
stessa Boemia, pure parte dell’Austria-Ungheria. In questa città, nel
1835, ricevette la “tonsura”, rito del simbolico taglio dei capelli che
precedeva l’ordinamento sacerdotale, ma l'anziano vescovo locale, però,
stimò che nella sua diocesi e in tutta la Boemia ci fosse un numero più
che sufficiente di preti e così sospese momentaneamente le ordinazioni
presbiterali. Giovanni, che con grande rammarico non fu ordinato
sacerdote “per un soffio”, scrisse allora a diverse altre diocesi
europee, chiedendo di esservi ordinato, anche vantando la conoscenza di
ben otto lingue. Tutti i competenti vescovi, tuttavia, risposero di
avere anche loro già troppi sacerdoti. Giovanni, a questo punto, senza
demordere, si decise a scrivere in tal senso anche ai principali vescovi
degli Stati Uniti d’America, terra sicuramente di missione e con pochi
preti, anche perché da qualche tempo sognava di andare missionario
nell'America settentrionale, dove migliaia di tedeschi e boemi erano
emigrati, così come tanti altri europei. Alle prime risposte positive di
quelle lontane diocesi, decise di partire subito per il nuovo
continente. Nel 1836 giunse a New York, dove fu subito accettato nella
stessa diocesi e ordinato sacerdote il 27 giugno del medesimo anno.
Giovane, entusiasta e zelante, dopo una prima esperienza nella
metropoli, esercitò il suo ministero per quattro anni nell'area compresa
fra le città di Buffalo e Rochester, distanti tra loro poco più di un
centinaio di chilometri in linea d’aria, entrambe nel nord dello Stato
di New York, rispettivamente sui laghi Ontario ed Erie al confine col
Canada. Qui si occupò prevalentemente dei numerosissimi immigrati
tedeschi e dei nativi americani, i cosiddetti “pellirosse” o
“pellerossa” (gli Indiani d’America), facendo costruire per entrambi i
gruppi etnici chiese e scuole, sempre operando da solo tra i più poveri,
dormendo e mangiando scarsamente. Un poco alla volta, tuttavia, si rese
conto dell’enorme difficoltà e dei non eccelsi risultati
dell’evangelizzare in quel modo, da solo, iniziando anche ad avvertire
attrazione per la vita religiosa comunitaria, che desiderava
sperimentare per riceverne sostegno materiale e spirituale in una più
profonda dimensione di preghiera. Fu proprio in quel frangente che
incontrò il prete austriaco Joseph Prost (1804-1885), superiore dei
locali Padri Redentoristi [appartenenti alla Congregazione del
Santissimo Redentore, fondata il 9 novembre 1732 dal vescovo italiano
Sant'Alfonso Maria de' Liguori (1696-1787)] da poco arrivati negli Stati
Uniti d’America, facendo subito richiesta di entrare nella
Congregazione. Fu accettato e, nel 1840, cominciò il noviziato nel
seminario Redentorista di Santa Filomena a Pittsburgh in Pennsylvania,
emettendo la professione il 16 gennaio 1842 e divenendo il primo
Redentorista nominato nel Nuovo Mondo. La sua grande cultura, la solida
preparazione teologica e la conoscenza delle lingue, lo resero popolare
come predicatore sia a Pittsburgh sia a Baltimora (Maryland) e per sei
anni fu scrupoloso Pastore, missionario e parroco in ambedue le città.
Nel 1848, riconoscendo le sue qualità e lo zelo apostolico che lo
animava, i vertici della Casa Generalizia della Congregazione, sita a
Roma nell’allora Stato Pontificio, lo nominarono vicario di tutti i
Redentoristi degli U.S.A., con sede nella chiesa di Sant’Alfonso a
Baltimora. Il 10 febbraio dello stesso anno fu naturalizzato cittadino
americano in quest’ultima città. Nella sua nuova veste di Vicario della
Congregazione per gli U.S.A., dovette difendere e dirigere le Suore
Oblate della Divina Provvidenza, Congregazione fondata a Baltimora il 2
luglio 1829 per l'istruzione e l'educazione cristiana delle ragazze di
origine africana, ex schiave o addirittura schiave fuggiasche, le
cosiddette “afroamericane”. Più tardi, quale vice provinciale dei
Redentoristi, invitò negli Stati Uniti, dal vicino Quebec francofono in
Canada, le suore dette Sorelle delle Scuole di Nostra Signora,
appartenenti alla Congregazione di Nostra Signora di Montréal, capitale
del Quebec (in francese Congrégation de Notre-Dame de Montréal),
impiegandole proficuamente nei numerosi istituti da lui fondati. Nel
1852, con sua grande sorpresa, fu nominato vescovo di Filadelfia
(Pennsylvania), diocesi tra le più importanti negli Stati Uniti, molto
estesa e pesantemente indebitata, con una popolazione multietnica e
poliglotta. In questa città trovò vasto campo d'azione per le sue
energie apostoliche, cominciando a fare costruire chiese e scuole,
portando a termine l’edificazione della locale cattedrale, introducendo
la devozione delle "Quarant’ore” e fondando una nuova Congregazione di
religiose, le Suore di San Francesco di Filadelfia che, con quelle degli
altri istituti religiosi, furono impiegate per dirigere le sue
affollatissime scuole. Nel breve periodo in cui fu vescovo le iscrizioni
alle scuole cattoliche furono più che raddoppiate. Nonostante tutta
quest’attività trovò il tempo per redigere in tedesco due Catechismi,
dei quali uno per i giovani, esaminati e approvati dal concilio di
Baltimora tenutosi nel 1852. All'età di quarantotto anni, completamente
sfinito dall’intenso lavoro apostolico, ebbe un collasso mentre si
trovava per strada, dal quale non si riprese più, tanto che morì il 5
gennaio 1860. Fu tumulato per sua volontà a Filadelfia, nella chiesa di
San Pietro dei Redentoristi. Il suo corpo fu collocato sotto l'altare
nella chiesa inferiore, facendola diventare nota come "Santuario
Nazionale di San Giovanni Neumann". Il pontefice San Giovanni XXIII lo
dichiarò Beato, ma a causa del suo decesso, la relativa cerimonia fu
presieduta dal successore papa San Paolo VI nel 1963. Quest’ultimo lo
canonizzò il 19 giugno 1977.
Roberto Moggi
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