Battesimo di Gesù

Oggi - 7 gennaio 2024 - domenica, ultimo giorno del tempo di Natale, la Chiesa celebra la festa del Battesimo del Signore, che si officia la domenica successiva all'Epifania. L’odierna ricorrenza ricorda il Battesimo di Gesù ad opera di Giovanni il Battista, nelle acque del fiume Giordano, in Galilea, così come narrato nei tre Vangeli sinottici, secondo gli evangelisti Marco (Mc 1, 9-11), Matteo (Mt 3, 13-17) e Luca (Lc 3, 21-22). Il Vangelo secondo Giovanni, invece, non parla del battesimo, ma presenta la testimonianza di Giovanni Battista sulla discesa dello Spirito Santo su Gesù (Gv 1, 32, 34). Questo episodio, è stato fondamentale nella vita del Signore, che, battezzato con l’acqua da Giovanni Battista, fa esperienza della sua figliolanza divina, ne matura la piena autocoscienza e riceve dal Padre la missione dell'annuncio del Regno. Esso segna l’inizio della vita pubblica di Gesù e inaugura la Sua missione salvifica, indicando chiaramente come egli sia il Figlio amato del Padre. E’ il Padre stesso che lo rivela, con la discesa su di Lui dello Spirito Santo sotto forma di colomba, non appena fu uscito dal fiume dopo il battesimo, mettendosi a pregare. Nel primo capitolo del Vangelo secondo Marco, che l’odierna liturgia ci propone, sono riportate le parole pronunciate da Dio Padre nel solenne momento: “… (In quel tempo, Giovanni) proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento» …” (Mc 1, 7-11). Gesù, mettendosi simbolicamente in fila con noi per partecipare umilmente a quest’atto così importante, ci rivela quanto la grandezza della vita divina sia disposta a giocarsi con la piccolezza della nostra umana realtà. Dio, nel suo desiderio di comunione con noi, è pronto a scendere e inginocchiarsi per raggiungerci dove ci hanno condotto i sentieri tortuosi della vita. Dio non dice o chiede qualcosa, ma apre lo scrigno dei suoi doni e ci dona Gesù, la cosa più bella per Lui. Così scopriamo che esiste un “compiacimento” di Dio, un Figlio che lo riempie di gioia. Si potrebbe addirittura dire che quella di oggi è la festa della paternità di Dio. Il racconto che Luca ci lascia del Battesimo, inizia evidenziando un pensiero nascosto nel cuore del popolo in attesa, che si domandava se non fosse Giovanni Battista il Cristo tanto atteso (Lc 3, 15). Un uomo come il Battista, effettivamente, agli occhi della massa, poteva davvero essere l’agognato Messia, perché la sua personalità quadrava con gli schemi umani. Era una persona seria, esigente, che sapeva richiamare le coscienze distratte e che sapeva rimproverare. Tuttavia, il Battista spiegava chiaramente di battezzare semplicemente con acqua, in attesa di chi era più forte, cui “non era degno di slegare i lacci dei sandali”, che avrebbe battezzato in Spirito Santo e fuoco (Lc 3, 16). Un altro paio di maniche. Il cuore degli uomini non arriva a pensare che Dio possa giungere a regalare la cosa cui tiene di più, il Figlio unigenito. La presenza dello Spirito Santo, che scende sul Cristo sotto forma di colomba, segna l’inizio della missione di Gesù, rivolta a tutti gli uomini. Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui egli compì, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, sottoponendosi al battesimo di Giovanni. Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai così grande come nell’umiltà, nella pacatezza e nella dolcezza dei gesti e delle parole. Importante lezione questa, che ci insegna che seguire Cristo significa intraprendere analogo cammino d’umiltà, cioè di verità. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità. Ferito dal peccato e purificato dal battesimo, l’uomo oscilla fra i due estremi, entrambi attraenti, del male e della santità, cosa che si vive nella quotidianità. A ogni singolo passo, l’uomo può scegliere Dio e il suo amore, o, viceversa, rifiutarlo. Oggi, in questa domenica così importante, al termine del tempo liturgico natalizio, ricordiamo il giorno del nostro battesimo.
Roberto Moggi
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