Sapersi accettare per ciò che si è

Sapersi accettare per ciò che si è, senza alcuna pretesa di sembrare migliori, con chiunque intratteniamo relazioni, anche perché in un rapporto duraturo, il bluff non tarderebbe ad essere scoperto.
A proposito di tardive, se non inesistenti comprensioni, in un processo che può essere reso più leggero da uno spiccato senso dell'autoironia.
Quando, dopo aver acquisito, o almeno creduto di ottenere, la capacità d'intendere e di volere, ho goduto di un tale acume, che che mi ha fatto realizzare che fosse meglio non puntare sull'intelligenza, accettandomi per le mie limitate capacità, con tutta l'umiltà che mi ha permesso di riuscirci.
Ben consapevole inoltre, grazie all'esperienza, che se per alcuni, l'intelligenza è una dote innata, per altri, tenere la mente in un esercizio continuo di pensiero, fa aumentare nel tempo la capacità intellettiva.
Chi si accetta e si presenta in tutta la semplicità del proprio essere, senza alcuna pretesa di apparire quello che non è, sa che se gode dell'apprezzamento altrui, questo è veritiero e prodigandosi sempre per migliorare, spesso riesce a stupire anche sé stesso, perché basta poco per far felice chi non s'aspetta niente, se non il piacere del cammino di crescita che fa.

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