Coltiviamo l'umiltà

Coltiviamo l'umiltà
e più ci impegneremo in tale sentimento, più ne saremo ricompensati con un'esistenza ancor più meravigliosa.
La vita, a chi ha imparato a viverla nel modo più appagante, appare come una lunga lezione di umiltà che, per essere appresa pienamente, esige discepoli volenterosi e diligenti.
Chi ha avuto una vita piena di traversie, se ha acquisito un briciolo di saggezza, ha imparato che basta poco per essere felici, al contrario di chi ha avuto la fortuna di una vita facile, che spesso non apprezza, dando tutto per scontato e non accontentandosi di quello che ha.
Il primo è grato al destino che gli ha insegnato quanto ci voglia poco per vivere sereni ed appagati anche conducendo una vita che ad altri appare modesta e insignificante.
Il secondo non si rende conto dell'incapacità che ha nell'affrontare qualsiasi contrarietà che, anche se di poco conto, vive come se fosse chissà quale tragedia.
Il filo dell'immaginaria spada di Damocle che pende su ognuno di noi, è rafforzato da chi impara a superare le difficoltà e ad apprezzarle per quello che gli hanno insegnato, mentre per chi ha la discutibile fortuna di una vita comoda, il filo è di un'esilità terrificante.
Il saggio, che si guarda bene dall'invidiare chi gli appare più agiato e fortunato, se anche vivesse in una stamberga, non aspira a vivere nel lusso dei beni materiali, perché già vive in quello della sua mente, dove i suoi pensieri rappresentano gli arredi più preziosi

Commenti