27 Novembre 2023 - Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa

27 NOVEMBRE 2023 - BEATA VERGINE MARIA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Oggi - 27 novembre 2023 - lunedì della XXXIV settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, unitamente ai vari santi e beati, la Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa. Questa devozione a Maria, onorata con il titolo predetto o anche con quello di “Madonna della Medaglia Miracolosa”, trae origine dall’apparizione della Santa Vergine alla suora novizia Catherine (Caterina) Labouré della Congregazione delle “Filles de la Charité de Saint Vincent de Paul” (Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli), presso la casa madre dell’istituto religioso, in rue du Bac di Parigi (Francia), avvenuta il 27 novembre del 1830. La Madonna era vestita di un abito di seta bianca e teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata dalla scritta in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”. Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera “M” maiuscola sormontata da una croce, con sotto due cuori: quello di Gesù circondato dalla corona di spine e quello di Maria stessa trafitto da una spada. Zoé (Zoe) - questo il suo nome di battesimo nella materna lingua francese - nacque a Fain-lès-Moutiers, un piccolo paese della regione Borgogna, approssimativamente a 230 chilometri da Parigi nel centro circa della Francia, da Pierre (Pietro) Labouré e Madeleine (Maddalena) Gontard, considerati tra i più pii e religiosi abitanti del paese. Ultima di nove figli, rimase orfana della madre all’età di nove anni e, già molto matura e devota, consacrò alla Madonna se stessa, il fratello e le sorelle. Mentre si trovava ospite da una zia, alla quale il padre l’aveva affidata, la sorella maggiore Maria-Louise (Maria Luisa), seguendo la propria vocazione entrò nella Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, a Langres (Francia nord-orientale). Dopo due anni, tuttavia, il padre la richiamò in famiglia e le assegnò la cura della casa, cosa che Zoe fece egregiamente, conciliando perfettamente e instancabilmente cure domestiche e preghiera. All’età di ventiquattro anni, il 21 aprile 1830, coronando quella che era la sua più intima e convinta vocazione. Zoe entrò anch’essa tra le stesse suore, prendendo il nome religioso di Caterina e venendo destinata, come novizia, alla casa madre dell’Istituto, in rue du Bac, a Parigi. In quei giorni, a Parigi si onorava solennemente il fondatore delle Suore della Carità, San Vincenzo de’ Paoli (1581-1660), per la traslazione delle sue reliquie, che per molto tempo erano state nascoste a causa dei torbidi rivoluzionari in Francia (1789-1899). In quella circostanza la giovane novizia, per tre giorni consecutivi, ebbe l’apparizione del cuore dello stesso San Vincenzo sopra un piccolo reliquiario, nella cappella di rue du Bac. Durante il suo noviziato ebbe altre visioni: di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830); ma le più importanti furono le apparizioni della Beata Vergine Maria della “Medaglia Miracolosa”. Infatti, come già accennato, il 27 novembre del 1830, sempre nella cappella di rue du Bac, a suor Caterina apparve la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale e contornata dalla scritta in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”, invocazione inusuale per il tempo. La stessa suor Caterina Labouré raccontò la storia delle apparizioni nel suo diario: «Il 27 novembre 1830, il sabato precedente la prima domenica d’Avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo verso quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla ». «Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, “à la vierge” (“alla vergine”), cioè accollata e con i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io ne vidi solo una metà (più tardi suor Caterina preciserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente color verdastro chiazzato di giallo) ». «Le sue mani elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l’Universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente mentre presentava il globo a Nostro Signore. Tutto a un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri: questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse gettavano raggi più grandi e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, ed io non vedevo più i suoi piedi … mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole: “Questo globo che vedi rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona …”». «Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine Santissima aggiunse: “Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”, facendomi così comprendere quanto sia dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che La pregano; quante grazie Ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle. In quel momento, io ero e non ero … non so … io godevo». E’ a questo punto che la Maria Santissima mostrò l’immagine sopranaturale di quella che sarebbe diventata la famosa “Medaglia Miracolosa”. «Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla mano sinistra della Vergine si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fai, coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. All’istante mi parve che il quadro girasse su se stesso ed io vidi il rovescio della medaglia. Vi era la lettera “M” iniziale del nome di Maria sormontata da una croce senza Crocifisso che aveva come base la lettera “I” posta in orizzontale, iniziale del nome Iesus. Più sotto vi erano due cuori: uno circondato da spine (quello di Gesù), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle circondavano il tutto. Poi tutto disparve, qualcosa che si spegne ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione». In seguito la stessa suor Caterina, con l’aiuto del suo padre spirituale monsignor Aladel, poté fornire il significato degli elementi presenti nella Medaglia. Sul diritto: La Madonna è in piedi sopra un serpente (il diavolo) poggiato su un globo (il mondo terreno); dalle mani della figura della Madonna si dipartono dei raggi luminosi (le grazie inviate a chi le richiede), mentre intorno alla Madonna è scritta l’invocazione: “O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Sul rovescio: La lettera “M” (iniziale di Maria) intrecciata con una Croce che poggia su la lettera I messa in orizzontale (iniziale di Iesus); sotto le lettere vi sono due cuori: a sinistra il Cuore di Gesù circondato di spine, a destra il Cuore di Maria trafitto da una spada; intorno alle lettere e ai cuori vi sono dodici stelle (simboli degli Apostoli e quindi della Chiesa). Suor Caterina riferì al suo confessore, il medesimo Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, cioè che la stessa avrebbe dovuto essere coniata secondo le predette indicazioni e diffusa in ogni dove, ma il sacerdote reagì negativamente e le intimò di non pensare più a queste cose. Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, suor Caterina Labouré venne inviata al ricovero di Enghien (Belgio) per curare gli anziani. La giovane suora si mise al lavoro, ma una voce interiore l’assillava continuamente: “Si deve far coniare la medaglia”. Suor Caterina ne riparlò al suo confessore. Intanto nel febbraio del 1832 scoppiò a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti e, a giugno, le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel, che si era provvidenzialmente ravveduto. Le guarigioni si moltiplicarono, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi cominciò a chiamare la medaglia “miracolosa”. Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 medaglie in giro per la Francia e, solo un anno dopo, ne circolavano più di un milione, mentre molte di più erano nel 1836, quando finalmente, le apparizioni della Santa Vergine furono approvate dal vescovo diocesano. Nel 1839 la medaglia fu diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più di un miliardo di medaglie, ormai distribuite anche in numerosi altri Paesi! Suor Caterina morì il 31 dicembre 1876. Fu beatificata da papa Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata nel 1947 da Pio XII. Dopo la morte il suo corpo venne sepolto nella cripta sotto la chiesa del convento delle suore Figlie della Carità di rue du Baca Parigi. Nel 1933, quando fu riesumato, venne trovato incorrotto. Le sue spoglie attualmente sono esposte nella stessa cappella dove Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, non lontano dall’urna in cui è custodito il cuore di San Vincenzo de’ Paoli. Dal 1984, la Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa si festeggia, al termine di una novena, il 27 novembre, particolarmente alle ore 17,00, ovvero, come recita la supplica alla Vergine stessa: “proprio nel giorno ed ora benedetta, da Te prescelta per la manifestazione della Tua Medaglia”. La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al 27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario: tre corone, poiché i 15 misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi corrisponderebbero ai 15 anelli che la Madonna portava durante l'apparizione a suor Caterina Labouré.
Roberto Moggi

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