20 NOVEMBRE 2023 - SANT' EDMONDO RE D' ANGLIA
Oggi - 20 novembre 2023 - lunedì della XXXIII settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Sant'Edmondo, conosciuto con la specificazione “re d’Anglia” e talvolta “degli Angli Orientali”, martire. Di Eadmund o Edmundus (Edmondo) - questo il suo nome rispettivamente nel natio anglosassone antico e in latino - si conoscono poche e incerte notizie. Come dato comune accertato, sappiamo solo che nacque verosimilmente fra l'840 e l’841 in Anglia, regione meridionale dell’antica Britannia (identificabile nella parte sud-orientale dell’odierna Inghilterra). Una prima tradizione lo vuole originario di un villaggio dell’Anglia corrispondente all’attuale Norbury (oggi distretto periferico della città metropolitana di Londra), figlio del duca Eaìdorman Ealhere viceré dell'est del Kent (contea dell'Inghilterra, a sud-est di Londra) e di Eadgyth, figlia di Egberto, re del Wessex (uno dei sette regni anglosassoni che precedettero quello d'Inghilterra) e viceré dell'Anglia Orientale, entrambi cattolici, che lo educarono cristianamente. Invece, secondo un’altra fonte suffragata dall’abate e storico francese Sant’Abbone di Fleury (945-1004), Edmondo aveva discendenza straniera, proveniente dai Sassoni del continente. Le cronache anglosassoni riferiscono poi che nell'851, re Ethelstan dell’Anglia Orientale, suo zio materno, lo scelse come erede al trono e che pertanto fu incoronato re dal vescovo Umberto di Elman il 25 dicembre 855, a soli quindici anni d’età. Come sovrano, Edmondo si distinse per il coraggio, la saggezza e la giustizia, ma soprattutto per il grande attaccamento alla fede cattolica, caratterizzato dalla carità verso deboli, poveri e malati, che assisteva personalmente. Per il resto, la sua vita resta avvolta nel mistero. Le cronache locali ci dicono che il suo regno cedette nell’870, di fronte all’invasione di tribù pagane provenienti dalla Danimarca. Dopo una coraggiosa resistenza, vista l’impari lotta, per evitare altro spargimento di sangue innocente fu costretto ad arrendersi e sciogliere l'esercito, perdendo infine la vita da martire della fede. Sui fatti successivi alla capitolazione, ancora, abbiamo divergenza fra le diverse tradizioni, entrambe sue contemporanee, in particolare sul modo in cui Edmondo trovò la morte, da prigioniero e sotto tortura per una e combattendo eroicamente per l’altra, sempre, comunque, nel contesto della resistenza armata all’invasione danese dell’Inghilterra e del suo regno. Il resoconto più accreditato afferma che Edmondo fu catturato dai danesi e ucciso nei pressi di Thetford (Anglia orientale) sotto tortura, che egli affrontò senza mai abiurare la fede cattolica né sottomettersi al re dei danesi. Questi ultimi, infatti, dopo la vittoria fecero giustiziare tutti i soldati angli prigionieri e imposero a re Edmondo di sottomettersi pubblicamente e abiurare la fede in Cristo, ma questi rifiutò, venendo torturato a morte. Questa più avvalorata tesi del martirio, fu confermata anche dal resoconto di Sant’Abbone di Fleury, che lo dichiarò martire. L’altra narrazione, invece, lo vorrebbe caduto gloriosamente in combattimento, nelle medesime circostanze spazio temporali della cronaca precedente, combattendo nel nome di Cristo gli invasori pagani, pur se in grave inferiorità numerica. A prescindere da quale delle due versioni sia quella giusta, in ogni caso, per alcuni anni, il suo corpo rimase sepolto in una cappella innalzata dove oggi sorge Hellesdon, sul probabile luogo del martirio o comunque della morte nella pugna, venendo in seguito trasferito in un vicino villaggio, che da lui prese il nome di Bury Saint Edmunds. Edmondo re degli Angli Orientali fu simbolo della coraggiosa resistenza dei cattolici anglosassoni agli invasori pagani, venendo immediatamente venerato come santo, tanto che la sua tomba divenne presto una delle più conosciute in Inghilterra e la sua reputazione si sviluppò anche nel resto dell'Europa. La data della sua canonizzazione è sconosciuta, ma si trovano chiese dedicate alla sua memoria in tutta l'Inghilterra.
Roberto Moggi
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