La vecchiaia, da non viverla come un tramonto, ma come un impegno nel perfezionare sia la conoscenza che la vita, affinché le esperienze del vissuto non vadano sprecate.
Le persone sensibili non ritengono inutile e sprecato il tempo trascorso a godere lo spettacolo di un'alba, di un tramonto o di qualsiasi altra bella manifestazione della natura, come anche i racconti del passato di un anziano.
Tale sensibilità fa loro apprezzare e godere il tesoro di conoscenza, rappresentato dal racconto delle vicissitudini trascorse da una persona anziana, un sapere arricchito da un'esperienza che non si trova nei libri.
Anziani che una volta, sia nella famiglia che nell'ambiente frequentato, rappresentavano i depositari del sapere, per l'ingegno dei loro insegnamenti e la saggezza dei loro consigli, che venivano seguiti e tramandati di padre in figlio.
Ho incontrato vecchi campagnoli illetterati, che facevo fatica a capire che cosa dicessero, nel loro dialetto rudimentale, per scoprire, via via che li ascoltavo, che mi trovavo davanti a dei filosofi, degni di tutto il rispetto e l'ammirazione che meritavano.
Incontri giovanili con sorprese che mai mi sarei aspettato e che hanno contribuito alla mia formazione.
Malgrado l'età raggiunta, se incontro una persona più anziana di me, mi torna spontaneo darle del "voi", rispetto a un meno rispettoso "lei".
Condizionamenti di una volta.
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