Abbiamo brutti ricordi del passato?

Abbiamo brutti ricordi del passato?
Viviamo il presente come se rappresentasse una grande liberazione.

Le considerazioni in merito al post dove si legge:
"Più sai, di meno cose hai bisogno"
espresse da una partecipante, mi portano a rivedere in senso più ampio il tema affrontato, continuando a leggere:
"Me ne rendo conto adesso, alla mia veneranda età che posso fare a meno del superfluo, ma non ne sono capace. Forse perché da piccola e giovane ho avuto una vita di stenti e privazioni"
Un fenomeno da prendere in considerazione:
i desideri che non abbiamo potuto soddisfare e quanto ci è stato negato nella gioventù.
Un elenco di privazioni che varia da persona a persona, cose negate dalla penuria di mezzi, ambienti che non si è potuti frequentare, divertimenti tanto desiderati e mai goduti, viaggi negati, il desiderio di più libertà di quella concessa, tante esperienze desiderate e mai vissute.
Privazioni che continuiamo a rivivere nel ricordo, la cui soddisfazione continua a rappresentare una gratificazione, che però non cancella la memoria delle sofferenze provate in gioventù.
Non sempre è facile riuscire a distaccarsi dai ricordi penosi del passato, che diventano un fardello pesante da trascinare e che continuano a rattristare la vita quotidiana.
Troppi ne ho visti letteralmente crogiolarsi nel ricordare i tempi tristi che hanno vissuto e continuare a vederli come vessazioni che hanno subito, rovinandogli non solo il passato, ma anche il presente, col piangersi addosso, invece di rallegrarsi dei miglioramenti che hanno favorito la loro vita attuale.
Come abbiamo letto sopra, circostanze che hanno condizionato anche certe abitudini che non serve più osservare, come desiderare il superfluo a suo tempo negato e che adesso è facile ottenere, ma che si continua a desiderare come se fosse ancora al di là delle proprie possibilità.
Abitudini che condizionano la vita, come successe a tanti, nel dopoguerra, che non riuscivano a trattenersi dal rimpinzarsi oltremisura, abbreviandosi la vita, per il terrore che gli era rimasto impresso della fame che avevano provato, che li rendeva inoltre ansiosi per la paura di riprovarla nel futuro.
Cerchiamo di osservare la vita che stiamo conducendo contrapposta alle traversie del passato e immaginiamo il presente come se rappresentasse una meravigliosa liberazione, che ci solleva da qualsiasi evento infelice che ci è successo di trascorrere.
Quello che è stato, è stato e nulla può modificarlo, cancelliamo quindi, dai nostri ricordi, tutti gli eventi che hanno rattristato la nostra vita, buttandoceli dietro le spalle, convinti che il rammarico che ci fanno provare, serve solo a farci vivere male il tempo presente e non come merita d'essere vissuto.
Rimembranze poi, che non solo rovinano il presente, ma anche l'aspettativa del futuro, condizionata dalle tristi circostanze del passato.
Più riusciremo in questo esercizio mentale, più riusciremo ad alleggerire e a rendere più sereno il momento più importante della nostra vita, che appunto è quello presente ed è anche l'unico che conta.

Commenti