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OTTOBRE 2023 - SANTI CRISANTE E DARIA
Oggi - 25 ottobre 2023 - mercoledì
della XXIX settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari
altri santi e beati, i Santi Crisante e Daria, martiri. Di Crisante
(Chrysantus in latino), indicato talvolta come Crisanzio o Crisanto, e
Daria (il cui nome in latino è invariato), si conosce quel poco che
proviene da due tradizioni leggermente divergenti su questioni
non basilari, il cui denominatore comune è la cittadinanza romana e la
nascita nella Capitale dell’Impero per entrambi, nel corso del III
secolo. In base alla prima e più accreditata versione, frutto comunque
di un passio tardivo, Crisante, figlio del patrizio pagano Polemio,
originario di Alessandria d’Egitto, si era convertito alla fede
cristiana. L’altolocato padre aveva tentato di riportarlo all’idolatria
in ogni modo, senza però riuscirvi. Tentò allora di ottenere il suo
scopo attraverso la concupiscenza della carne, facendolo sedurre dalla
bellissima Daria, sacerdotessa appartenente alle sacre Vestali, donne
consacrate alla dea pagana Vesta e addette al culto del fuoco, che
doveva rimanere sempre acceso nei templi a essa dedicati. Quest’ultima,
tuttavia, frequentando Crisante, finì per convertirsi a sua volta,
divenendo cristiana e instaurando con lui una casta convivenza. Secondo
l’altra variante, invece, Crisante e Daria erano due nobili sposi romani
pieni di doti e di ricchezze. Conosciuta la religione cristiana e
convertitosi, il marito ebbe cura di istruire alla fede in Gesù anche la
moglie, che la abbracciò. Insieme, poi, come missionari si adoperarono
in ogni modo per evangelizzare. A prescindere da quale dei due resoconti
agiografici sia più corrispondente alla verità storica, sappiamo per
certo che l’opera di evangelizzazione e lo zelo missionario di Crisante e
Daria furono efficacissimi tra la moltitudine dei pagani dell’Urbe, con
conversioni notevoli. A un certo punto, però, nel corso delle
persecuzioni che imperversavano in quel periodo contro i seguaci di
Cristo, i due furono arrestati e incarcerati, ricevendo l’intimazione di
rinnegare la fede e sacrificare agli dei pagani, pena la morte. Non
avendo voluto rinnegare il Signore Gesù, furono entrambi sottoposti a
tortura, ma la loro fede trionfò sempre. Infatti, incatenati mani e
piedi e gettati in una tetra prigione, ebbero per miracolo spezzate le
catene e, esposti allora ai cocenti raggi del sole, immobilizzati in una
pelle di bue, non furono minimamente fiaccati. Furono quindi
trasportati di nuovo in carcere e nuovamente stretti da catene.
Tuttavia, anche questa volta il Signore spezzò i loro ceppi, mentre una
luce vivissima illuminava la loro tenebrosa cella. Daria poi, tratta
dalla prigione, fu condotta in un postribolo per essere violentata, ma
un feroce leone mandato da Dio si pose al fianco e la liberò da ogni
tentativo d’offesa. Giunse alla fine l’ora del martirio. Secondo la
prima versione, poiché le leggi pagane impedivano di versare il sangue
di una Vestale per non scatenare l'ira degli dei, Crisante e Daria
vennero sepolti vivi appena fuori dalla città di Roma, probabilmente
intorno al 283, sulla via Salaria. Secondo la seconda versione, invece,
vedendo che nulla poteva distogliere la pia coppia dalla loro fede, gli
sgherri li condussero in una cava d’arenaria sulla via Salaria, poco
fuori il centro abitato e qui, scavata una fossa, vi furono introdotti
fino alla testa, venendo poi lapidati. Dopo il martirio, le due
tradizioni tornano a essere identiche e sappiamo che i loro corpi,
raccolti religiosamente dai fedeli cristiani, furono custoditi con amore
e inizialmente sepolti in una non meglio precisata catacomba, in mezzo
alle salme dei loro fratelli di fede. La tradizione vuole che nel corso
dei secoli siano state compiute tre traslazioni delle loro reliquie,
durante le quali sarebbero state portate in tre chiese romane e da qui
in altri centri d'Italia e d'Europa. La loro memoria è stata tramandata
fin dai primi secoli e il loro culto è diffuso sia nella Chiesa
d'Oriente sia in quella d'Occidente.
Roberto Moggi
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