24 OTTOBRE 2023 - SANT' ANTONIO MARIA CLARET
Oggi - 24 ottobre 2023 - martedì della XXIX settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di Sant'Antonio Maria Claret, vescovo e fondatore. Antoni Maria, questi i suoi nomi di battesimo nella natia lingua catalana (Antonio Maria in spagnolo e italiano), nacque il 24 dicembre 1807 a Sallent presso Barcellona, capoluogo della Catalogna, nella parte nord-orientale del Regno di Spagna, dalla numerosa famiglia cattolica Claret i Clará (Claret y Clará in spagnolo). I genitori, di modeste condizioni economiche, onesti, laboriosi e fiduciosi nella Divina Provvidenza, lo educarono piamente. Positivamente formato dall’ambiente familiare, si distinse presto per l’accesa spiritualità, frequentando spesso un vicino santuario e recitando devotamente il Santo Rosario, fino a quando maturò in lui la vocazione al sacerdozio. Per aiutare la famiglia, benché debole e delicato si destreggiasse nelle più svariate attività lavorative, trovava sempre il tempo per applicarsi agli studi del latino, per essere pronto all’ingresso in seminario, appena gli fosse stato possibile. Infine riuscì a entrarvi e, dopo gli studi di rito, fu ordinato sacerdote il 13 giugno 1835. Mosse i suoi primi passi da prete nella parrocchia del paese natio, ove, dopo brevissimo tempo, fu proposto come vicario ed economo. Dimostrò un grande zelo nella predicazione e nell’organizzazione di missioni popolari. In quegli anni incominciarono anche a diffondersi le voci sulle sue miracolose capacità guaritrici e taumaturgiche. Presto manifestò il grande desiderio di partire come missionario nei territori di evangelizzazione, ma il proprio vescovo si mostrava restio ad accontentarlo. Fu così che decise di recarsi direttamente a Roma, capitale della cristianità, sperando di riuscire lì a ottenere l’autorizzazione alla partenza. Purtroppo, però, a causa della sua cagionevole salute, ricevette il rifiuto sia dalla “Congregazione Propaganda Fide”, una delle una delle nove congregazioni (cioè dicasteri) della Curia Romana (oggi Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli), che dalla “Compagnia di Gesù” (Padri Gesuiti), cui si era rivolto. Decise comunque di non arrendersi e di essere, intanto, missionario in patria. Tornato nella sua parrocchia, concepì l’idea di fondare una nuova congregazione religiosa, i cui membri si sarebbero dovuti spargere per il mondo per portare la Buona Novella. Tuttavia, le ristrettezze finanziarie, aggravate dai moti rivoluzionari anarchici accesisi in Spagna nella metà del 1800, non gli permisero l'attuazione del disegno. Visse allora un’intensa e proficua esperienza come missionario alle Isole Canarie (territorio d’oltremare della Spagna, ubicato di fronte alle coste meridionali del Marocco). Antonio fu pure grande apostolo della penna e della stampa. Tornato in Catalogna, nel 1848, fondò a Barcellona una tipografia che stampò il suo prezioso libro di pietà “Via retta e sicura per andare al cielo”, oltre a circa 120 suoi libri e opuscoli religiosi, tra cui vari opuscoletti dedicati alla Madonna, per i quali la Santissima Vergine gli espresse personalmente gratitudine nelle varie esperienze mistiche che il Cielo gli concesse. Il 16 luglio 1849, infine, riuscì a dare inizio alla nuova famiglia religiosa tanto agognata, fondando nel seminario di Vic (Barcellona) una congregazione che chiamò “Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria”, detti comunemente “Claretiani” in suo onore. In quest'opera, una confraternita di sacerdoti diocesani con voti privati per la predicazione delle missioni popolari in Catalogna, profuse il suo grande cuore e fu padre, maestro e sapiente guida di quanti venivano a mettersi sotto il vessillo del Cuore Immacolato della Santissima Vergine. Nel 1850 fu nominato arcivescovo di Santiago di Cuba, nella parte sud-est dell’isola caraibica che allora apparteneva alla Spagna, trasferendosi in quella città, dove assolse la sua funzione con grande impegno ed energia. In particolare, visitò svariate volte il territorio della diocesi, nel tentativo di favorire l’evangelizzazione delle zone più sperdute e di debellare i principali problemi morali e sociali, come l’ignoranza, l’immoralità, la prostituzione e la miseria. Operò sempre con grande fermezza, carità e amore, continuando anche a esercitare l'apostolato della stampa, ma ebbe comunque numerosi nemici tra i ricchi borghesi corrotti e la malavita del posto, subendo anche alcuni attentati, ai quali sempre scampò per la protezione della Santissima Vergine Maria. Nel 1855 fondò all’Avana di Cuba (oggi capitale dell’omonima repubblica), con la sua discepola Maria Antonia Paris (1813-1885), oggi Venerabile, le “Religiose di Maria Immacolata”, dette anch’esse “Missionarie Claretiane”. Nel 1857 lasciò l’isola caraibica per rientrare a Madrid, come confessore personale della Regina di Spagna Isabella II di Borbone, continuando a esercitare l'apostolato della predicazione in favore del popolo. Poi, a seguito della rivoluzione che scoppiò in Spagna nel settembre 1868, la sovrana fu detronizzata e costretta all’esilio in Francia. Seguendola, anch’egli si trasferì a Parigi nello stesso anno, perseverando ancora nella predicazione. In seguito, partecipò a Roma al Concilio Vaticano I, dove sostenne strenuamente la tesi dell’infallibilità del pontefice in materia religiosa. I massoni e i nemici della Chiesa non cessarono di perseguitarlo e calunniarlo nei modi più infamanti. Neppure sul letto di morte lo lasciarono in pace. Morì il 24 ottobre 1870 nel monastero cistercense di Fontfroide, vicino a Narbona in Francia, non lontano dalla frontiera con la Spagna e la Catalogna. Il suo corpo si venera nella Casa Madre dei Claretiani a Vic (Barcellona), ove era stato trasportato. E’ stato beatificato il 25 febbraio 1934 da papa Pio XI e proclamato santo il 7 maggio 1950 dal pontefice Pio XII.
Roberto Moggi
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