Una sana laboriosità tiene lontano, non solo lo spettro dell'indigenza, ma anche quello dell'ignavia, un'indolenza che, a una certa età, può provocare l'accorciamento della vita, perché è l'agire che aiuta a vivere e non il vegetare.
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali:
la noia, il vizio e il bisogno.
Voltaire
E io vi aggiungo che, nell'anzianità, allunga l'aspettativa di vita, se eseguito con entusiasmo e non vissuto come una costrizione.
Qualsiasi lavoro, che fosse anche il più basso, eseguito con la dovuta dedizione, rende più nobile l'autore rispetto a chiunque, che rivestito di una qualsiasi nobiltà formale, campa negli agi ed è schiavo della propria servitù.
Nella scuola di pensiero induista del Vedānta, il Karma Yoga (dal sanscrito Karma, azione e Yoga, unione) consiste nell'osservanza della disciplina dell'azione, che è uno dei sentieri di base per raggiungere la salvezza, insieme agli altri tre, Jñāna Yoga, Raja Yoga e Bhakti Yoga, che rappresentano le discipline della conoscenza, del pensiero e della devozione.
L'osservanza di tale disciplina consiste nel trovare l'appagamento nell'azione, senza aspettarsi altro, oltre al piacere ricavato dalla stessa.
Qualcosa di simile nacque con la regola benedettina dell'ora et labora, con le azioni quotidiane più importanti rappresentate dall'alternarsi tra il lavoro e la preghiera.
In certi monasteri in cui si segue la disciplina Zen, la vecchiaia non è considerata come un tempo di riposo, ma il lavoro è ancora più osservato di quanto lo fosse stato in gioventù.
Un esempio che c'insegna il miglior modo di come poter vivere l'anzianità, non vista come il momento di un'agognata quiete, ma come quello più impegnativo della vita, e se con la pensione, il lavoro viene a mancare, non resta che inventarselo, affinché l'aspettativa di vita non svanisca in un deludente breve termine.
Chi ha un cattivo rapporto con il lavoro, qualsiasi esso sia, troverà risibile che si possa conseguire un appagamento col lavoro in sé, senza pensare al risultato, al compenso e ancora meno ad encomi e riconoscimenti.
È un concetto che, quando lo feci mio, la vita diventò più semplice, col rammarico di non averlo appreso prima.
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