Caso, destino e coincidenze

Un tema affascinante.
A quale di queste parole dobbiamo attribuire il perché della nostra esistenza?
Andando a ritroso nel millenni, rappresentiamo il risultato di migliaia di incontri di persone avvenuti in epoche diverse e sarebbe bastato che uno di essi non fosse avvenuto e noi, sempre che esistessimo, vivremmo in tutt'altro posto e sotto altre spoglie.
Pensiamo al campanilismo, ovvero l'attaccamento esagerato ed esclusivo alla propria città, regione o nazione che sia, con i suoi usi e tradizioni, che inducono spesso a un'ostilità preconcetta verso gli appartenenti a luoghi diversi. Quanti ne incontriamo che asseriscono convintissimi di essere orgogliosi di appartenere a una certa località? Come se la nascita nel posto in cui vivono, fosse dovuta ad un concorso selettivo che hanno vinto per essersi piazzati nella graduatoria degli aventi diritto a tale luogo.
Per quanto ci teniamo ad appartenere alla comunità di un certo territorio, l'esame del DNA potrebbe svelarci origini mai immaginate dei nostri progenitori vissuti in posti che nemmeno immaginiamo e in società del tutto diverse dalla nostra.
Consideriamo poi che, nella vita attuale, siamo l'esito della serie di incontri che abbiamo avuto e di quelli che non sono avvenuti e che ignoriamo, degli avvenimenti e delle decisioni giuste o sbagliate, come possono essersi rivelate a posteriori, che abbiamo preso nella vita.
Siamo soddisfatti di ciò che abbiamo ottenuto e dell'esistenza che conduciamo?
Ci può succedere di leggere un testo di qualcuno che ha cercato di approfondire l'argomento e che ha scritto che ognuno di noi esiste per un preciso scopo.
Siamo riusciti a capire qual è lo scopo della nostra vita?
Almeno una cosa ritengo di averla capita, che meditare su questo tema può farci vedere il presente sotto un altro aspetto, forse migliore di come ci era sembrato.
Perché vivere tanto per vivere, è una cosa, convincerci che siamo nati per un preciso scopo, anche se ancora non ne abbiamo idea, è ben tutt'altro, per il tema che può diventare sempre più avvincente, sul perché esistiamo e sullo scopo che dovremmo avere, se pur ancora non scoperto, che possa fornirci il perché più completo e esauriente sul fatto che esistiamo.

Le coincidenze.
Se guardiamo indietro nel nostro passato, realizziamo che molti eventi della nostra vita sono avvenuti in seguito a coincidenze liete o meno che siano state.
Coincidenze che ci hanno portato ad essere quelli che siamo, la vita che conduciamo, nel luogo dove risiediamo, con le persone che frequentiamo, con tutte le attività che ci è capitato di svolgere e come ragioniamo in seguito alle conoscenze acquisite, che hanno determinato le nostre convinzioni..
Circa la relatività sui nostri modi di pensare, ci siamo mai chiesti se, nati in tutt'altro luogo o in tutt'altra famiglia, avremmo potuto avere delle convinzioni che, relativamente a chi siamo e come pensiamo oggi, troveremmo semplicemente assurde?
Ricordiamo le coincidenze avvenute e ignoriamo ovviamente tutte quelle mai successe, perché inconsapevolmente evitate per un qualsiasi evento o contrattempo che ci abbia fatto intraprendere un'azione invece che un'altra, da una decisione diversa da quella che avevamo preventivato, a un cambiamento di percorso, alla scelta di una destinazione alternativa, rispetto a quella che avevamo in mente, etc.
Un contrattempo, cinque minuti di ritardo, l'impulso a non percorrere la solita strada, l'aver incontrata o non incontrata una certa persona. Piccoli fatti, che se fossero accaduti diversamente, ci avrebbero cambiato la vita, magari migliorando, oppure peggiorando la nostra situazione in quel momento.
Alternative che non conosciamo e che non sapremo mai, come ignoreremo se sia un bene o un male non saperle.
Non sapremo mai quindi, in base a scelte che abbiamo tralasciato o che il caso ci impedì, quali coincidenze ci avrebbero portato a essere chissà chi o a trovarci chissà dove, impegnati in attività che nemmeno immaginiamo, o a non essere più presenti in questo mondo.
Consideriamo un ipotetico qualcuno che, per un semaforo rosso in più o un qualsiasi altro contrattempo, lo scorso Agosto 2018 non si sia trovato sul ponte Morandi in quel tragico momento, ma prima o dopo il crollo. Coincidenza.

In base alla teoria del tutto già scritto e gia' preordinato, non faremmo che seguire un copione predisposto da un'entità che alcuni chiamano destino, altri che la pongono più in alto.
L'I CHING, l'antico libro dei mutamenti cinese, ci informa che un evento futuro sara' diverso a seconda della decisione che prenderemo, non sempre spronandoci ad agire, ma spesso consigliandoci di aspettare, per l'importanza che in certi casi assume l'inazione.
È successo a me e magari a qualcun altro, quando a discapito di decisioni prese in modo avventato e del tutto inappropriate, per gli scopi che ci eravamo prefissati, è avvenuto qualcosa che non sappiamo spiegarci, come se qualcuno, prendendoci come dei pupazzetti, ci ha lasciato rivolti verso la giusta direzione, del tutto diversa da quella verso la quale ci stavamo dirigendo.
E per fortuna! Detto a posteriori.
Magari ci viene da pensare che qualcuno (CHI?) ci ha tenuto una mano pietosa sulla testa.
Può esserci qualcosa di magico, nella vita.
Se ci succede, godiamocelo, a prescindere dalle spiegazioni che possiamo dargli.
rm
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