Aver cura della propria unicità, rende più liberi e meno soggetti ai manipolatori che si incontrano nella società.
Si
può crescere in un ambiente famigliare oppressivo, in cui vige una
classificazione dei componenti, riguardo alle aspettative, se sono
soddisfatte o meno, sul tenere dei comportamenti magari discutibili, ma
che fanno parte della tradizione e chi non riesce ad adeguarsi, viene
tacciato d'incapacità, fino a convincerlo di non essere all'altezza di
qualsiasi cosa ci si aspetti da lui.
Sono
traumi che si risolvono in complessi, dei quali è difficile liberarsi,
se non si riesce a raggiungere una libera padronanza di pensiero, o non
si incontrano persone capaci di convincere il soggetto delle sue
potenzialità.
Nella
società in cui viviamo, si usa dire che tutti siamo utili e nessuno
indispensabile; ma più utile è chi cura la propria unicità, con le
caratteristiche particolari di cui è dotato e delle quali è riuscito ad
essere cosciente, non uniformandosi al senso comune e ai pregiudizi,
vuoi famigliari, che della società, che appiattiscono le qualità del
singolo, facendolo inghiottire dall'anonimato della massa manovrata dai
manipolatori, che costituisce un rifugio, per chi da solo si reputa un
nessuno e non si rende conto che, in mezzo a una moltitudine, lo è
ancora di più.
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