Cerchiamo di liberare le opinioni che abbiamo verso il prossimo da qualsiasi presunzione.
In una conversazione, l'affinità di espressioni di pensiero simili, convince gli interlocutori della reciproca intelligenza e capacità di ragionamento.
Un fenomeno che avviene a prescindere dal retroterra culturale dei due interlocutori, che siano costituiti da una coppia di persone aperte e attente al pensiero altrui, da una di intellettuali, così definiti per le cognizioni apprese, e da una di persone nelle quali è difficile stabilire dove finisce la stupidità e iniziano i pregiudizi.
Ma se le opinioni risultano divergenti, tra le due ultime coppie ipotizzate, è molto possibile che lo scambio di idee si tramuti in un dialogo tra sordi, nel quale ognuno dei due si intestardisce nel ribadire il suo pensiero, non curandosi minimamente di ciò che esprime l'altro e i giudizi reciproci spesso sfociano in un turpiloquio che tramuta il colloquio in una rissa verbale di bassa lega.
In un caso del genere, ognuno dei due è convintissimo che lo stupido sia l'altro e l'aforisma preso in considerazione in questo post, rappresenta un giudizio molto edulcorante rispetto a quello formulato dai due nella realtà.
La stessa situazione, nel caso della prima coppia ipotizzata, assume tutt'altro aspetto. Un disaccordo di opinioni tra due persone di larghe vedute, con un ottimo grado di umanità e aperte nel prendere in considerazione il pensiero altrui, le opinioni contrarie sono accolte come ottime occasioni per rivalutare le proprie e esaminare se quelle contrarie rappresentino uno spunto per imparare cose nuove.
Male che vada, i due resteranno convinti delle proprie opinioni, pur rispettando quelle dell'interlocutore e se uno o tutti e due resteranno convinti dell'assurdità delle convinzioni dell'altro, saranno portati a chiedersi:
"In che cosa ho sbagliato nel cercare di spiegarmi?"
In questa metafora che raffigura un accanimento terapeutico, se così ci viene in mente verso una persona che si rifiuta di comprendere il nostro ragionamento, siamo sicuri di aver adoperato le cure e i medicinali verbali giusti e non quelli sbagliati?
Teniamo sempre presente che nel giudicare il prossimo la presunzione è sempre in agguato.
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