Addó ce stanno femmene, ce stanno appícceche e cchiàcchiere.
Dove ci sono donne, ci sono litigi e chiacchiere
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il proverbio, che riterremmo d'impronta più che maschilista, ci presenta lo scenario delle donne di un tempo ormai trascorso, escluse vuoi da certe attività che dagli impegni della vita pubblica, con tutto il tempo di poter ciarlare e questionare, mentre il panorama odierno ci dimostra che in quanto a chiacchiere e rissosi sproloqui e vaniloqui, non sono gli uomini ad essere da meno.
Una croce, quella di essere propense a chiacchierare, a spettegolare e a litigare, messa addosso alle donne da tempo immemorabile, così che non per nulla si parla di assembramenti di comari o lavandaie, al punto che un insulto verso un chiacchierone si esprime con "parli come una lavandaia, oppure come una comare".
Si dice che le donne siano chiacchierone, senza dubbio più degli uomini, ma una recente ricerca di WordsRated ha dimostrato che non è così: in media, infatti, uomini e donne dicono, nell’arco di una stessa giornata, la stessa quantità di parole e, per farlo, impiegano più o meno lo stesso tempo, tanto per sfatare la leggenda.
Ma di contro a tale teoria, la dottoressa Margaret McCarthy dell’Università del Maryland a Baltimora (Usa), parla proprio del contrario, ovvero che sono le donne a parlare di più e spiegando poi il perché:
“Abbiamo scoperto che nelle bambine si producono maggiori quantità di una sostanza chiamata Foxp2. La funzione di questa sostanza, una proteina, è proprio quella di collegare l’area del linguaggio alla parte della bocca che serve a produrre i suoni, la voce e quindi anche le parole. Questa maggiore disponibilità fa sì che le bambine siano avvantaggiate nell’uso del linguaggio rispetto ai maschi”. Perché questo accade? Ecco la risposta della dottoressa Margaret McCarthy: “Perché le femmine hanno, all’interno del loro patrimonio genetico, una parte che serve proprio a questo: a fare produrre più Foxp2 dalle cellule dl cervello. E’ quindi una caratteristica che dipende dal sesso e non da altro. Il patrimonio genetico, ereditario, funziona come il libretto di istruzioni che regola le funzioni di ogni cellula del corpo umano. Quindi è proprio nella natura delle donne questa maggiore capacità di imparare prima a parlare. Ma questa sostanza, la proteina Foxp2, non esaurisce la sua funzione solo in tenera età. Stando agli studi statistici da noi effettuati anche con altri ricercatori, sappiamo che in media una donna adulta pronuncia circa ventimila parole ogni giorno, contro le tredicimila pronunciate da un uomo di pari età. Questo indica chiaramente come la funzione di questa proteina non si esaurisca soltanto nella fase dell’infanzia in cui si comincia a parlare, ma duri tutta la vita”.
Almeno due scuole di pensiero quindi, su chi parla di più tra uomini e donne, ma ritengo, anche se non so in quale percentuale, che sia tra maschi, come tra le femmine, ci siano sia i chiacchieroni che i taciturni.
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