La morte non fa alcuna distinzione fra ricchi e poveri, vecchi e giovani, buoni e cattivi, etc.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Accogliamo il proverbio del giorno come un Memento mori (ricordati che devi morire»), il saluto mattutino scambiato negli eremitaggi, tra coloro che danno il miglior senso alla propria vita, a coronamento dell'epilogo finale.
Si dice che a tutto c'è rimedio, meno che alla morte, definita anche la grande eguagliatrice, come la definì Totò nel suo poema che terminò con la frase:
“Nuje simmo serie, appartenimmo a morte”.
Una soluzione di continuità della vita che non concede scampo, specialmente a chi è convinto che quella che vive sia l'unica vita.
Un epilogo ineluttabile, che Sant'Agostino afferma in modo lapidario: «Incerta omnia, sola mors certa» (Tutte le cose sono incerte, sola la morte è certa), che ci ricorda costantemente che la vita non è altro che una preparazione ad affrontare l'evento imprescindibile nel modo che più merita, affinché non sia un'esistenza sprecata, che si riproporrà pari pari a come è stata.
Tutti i beni materiali che possono essere stati conseguiti, con tutto l'impegno e i sacrifici che hanno richiesto, non sono che prestiti che abbiamo ricevuto, e spesso ci distolgono dal perfezionare l'esistenza, affinché il trapasso sia accolto e vissuto come dovrebbe essere, anche se spesso non è, un gratificante e lieto passaggio a miglior vita.
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