230614 - L’ottimismo è buono non solo per il tuo cervello

 

#TCNCH - 230614

L’ottimismo è buono non solo per il tuo cervello ma anche per la tua salute e longevità
L’ottimismo è buono non solo per il tuo cervello ma anche per la tua salute e longevità – Guardi sempre il lato luminoso della vita? Sei un tipo di persona che vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? I tuoi occhiali sono colorati di rosa? Ci sono molte espressioni utilizzate per indicare come ci posizioniamo in termini di visione della vita. Modi di dire che indicano se sei qualcuno che ha maggiori probabilità di focalizzarsi su errori e problemi, o qualcuno che pensa sempre che le cose funzioneranno bene (o almeno funzioneranno a sufficienza). L’ottimismo e il pessimismo hanno entrambi vantaggi e svantaggi, ed è utile avere un po’ di entrambi per assicurarsi di avere una visione del futuro realistica. Tuttavia, ci sono dati che stanno dimostrando sempre di più che avere una buona dose di ottimismo fa bene non solo al cervello ma anche alla salute e alla longevità.
Come viene definito l’ottimismo dagli scienziati?
Viene di solito descritto come “l’aspettativa generale che accadranno cose buone o la convinzione che il futuro sarà favorevole, perché è possibile controllare aspetti rilevanti ai fini del raggiungimento dei nostri scopi“. In altre parole, si ha sia una visione positiva, sia la convinzione di poter controllare il raggiungimento dei nostri obiettivi: in sintesi puoi controllare il tuo destino.
Spesso quando le persone parlano di ottimismo, si concentrano sul lato della “visione felice” delle cose, ma la seconda parte – la convinzione di avere il controllo dei fattori che portano ad un risultato – è altrettanto decisiva nel percorso del successo, quando si parla di ottimismo. Questo senso di controllo fa sì che le persone siano probabilmente molto più flessibili nell’approccio alla risoluzione di un problema. Provi una cosa e, quando non funziona, cambi approccio e ne provi un’altra. Tutto ciò nella convinzione che le tue azioni possano influenzare il risultato, piuttosto che cedere al presupposto che le circostanze fuori del tuo controllo dettino la probabilità di successo o di fallimento.
Vivere una lunga vita
In passato la ricerca ha dimostrato che livelli più elevati di ottimismo sono associati a livelli più bassi di malattie croniche e ad una minore possibilità di morire prematuramente. Inoltre, sempre dati che derivano dalla ricerca suggeriscono che “l’ottimismo è specificamente correlato ad una durata della vita più lunga in misura dell’11-15%, in media, e con maggiori probabilità di raggiungere una “longevità eccezionale”, ovvero di vivere fino a 85 anni o oltre”.
Le relazioni tra ottimismo e longevità
I ricercatori hanno registrato i tassi di mortalità per vedere quanto tempo vivevano le persone, nonché l’insorgenza di vari disturbi e malattie. Hanno quindi effettuato un’analisi statistica per determinare la correlazione tra ottimismo e longevità, in particolare esaminando se l’ottimismo era legato ad una durata di vita superiore agli 85 anni (ritenuta da questi scienziati una “longevità eccezionale”).
I dati sono stati inoltre rivisti sulla base di altri fattori come l’età, il livello di istruzione, lo stato di salute, la depressione, ecc., per avere un quadro più chiaro delle relazioni reali tra ottimismo e longevità, che non fosse alterato da altri fattori potenzialmente influenzanti.
Quello che è stato dimostrato è che il gruppo di persone che ha ottenuto il punteggio più alto sulla scala dell’ottimismo ha avuto una durata della vita che è stata del 14,9% più lunga rispetto al gruppo che ha ottenuto il punteggio più basso. Questi soggetti più ottimisti avevano anche una probabilità una volta e mezza maggiore di sopravvivere all’età di 85 anni.
Correlazioni non cause
Ovviamente, un avvertimento che va dato nella lettura di studi come questo, è che essi osservano la relazione tra due fattori, senza essere in grado di confermare che la relazione è causale – in altre parole, non si può affermare con certezza, in base a questi risultati, che un maggiore ottimismo provochi una maggiore longevità. Significa solo che c’è qualcosa nell’ottimismo che fa sì che le persone vivano più a lungo.
Cosa potrebbe essere questo “qualcosa”? Beh, gli scienziati non sono sicuri, ma nel documento suggeriscono che “gli individui ottimisti tendono ad avere obiettivi e la fiducia di raggiungerli; quindi, l’ottimismo può favorire abitudini che promuovono la salute e rafforzare la resistenza verso impulsi malsani, proprio attraverso un maggiore impegno con i propri obiettivi, una capacità di soluzione più efficace dei problemi e un’attitudine alla modifica di questi obiettivi quando questi diventano irraggiungibili”.
In altre parole, il vantaggio non deriva dall’essere “felici in ogni momento” , viene dal modo in cui le persone si avvicinano, impostano, modificano e perseverano nei loro obiettivi, nonché dalla loro capacità di essere flessibili e resilienti quando fronteggiano i problemi sul percorso verso di essi.

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