1° Luglio 2023 - Santa Ester

1° LUGLIO 2023 - SANTA ESTER
Oggi - 1° luglio 2023 - sabato della XII settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Ester, regina. Esther (Ester), questo il suo noeme in latino, è la protagonista dell’omonimo libro della Bibbia. Questo è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana, scritto originariamente in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva nella versione israelitica, ad opera di autori ignoti, si colloca verso la fine del II secolo a.C. in Mesopotamia, probabilmente a Babilonia, pur narrando eventi che sarebbero avvenuti alla prima metà del V secolo a.C. Ester era una giovane giudea appartenente alla tribù di Beniamino, nata da genitori deportati a Babilonia, che le imposero il nome ebraico Hadassah (traslitterato nel nostro alfabeto, che significa “mirto”). In seguito, poiché viveva con lo zio Mardocheo, che l’aveva adottata, alla corte babilonese del re Assuero (probabilmente identificabile nel sovrano di Persia Serse I, che regnò dal 485 al 465 avanti Cristo), finì per sposarlo e assunse l’appellativo di Ishtar (Ester), nome di una divinità babilonese in accadico (lingua semitica orientale parlata nell'antica Mesopotamia, in particolare dagli Assiri e dai Babilonesi). Babilonia (Bābilim in accadico), era una città della Mesopotamia antica situata sul fiume Eufrate (le cui rovine coincidono oggi con la città di Al Hillah, nella Provincia di Babilonia in Iraq, a circa ottanta chilometri a sud di Baghdad). Il Libro di Ester, costituisce nella Sacra Bibbia un racconto, con fine principalmente teologico e pedagogico, dell’epoca dell’antico popolo di Israele. E’ indicativo perché descrive l’assistenza che Dio rivolse al suo popolo perseguitato. La vicenda si svolge tra personaggi e scenari degni di una fastosa opera teatrale. Una corte orientale magnifica in cui si muovono re, regine, nobili, belle donne, eunuchi, ancelle, cortigiani; tra intrighi e tradimenti puniti con il patibolo e fedeltà premiate con importanti incarichi. La narrazione del Libro di Ester ha il ritmo di un dramma dallo scioglimento rinviato per tenere alta la tensione, e nell’attesa lo alleggerisce la vivacità dei dialoghi, di singolare finezza psicologica, tra episodi curiosi o lieti. I personaggi sono dei prototipi: Assuero, monarca inflessibile ma giusto; Aman, potente e malvagio funzionario nemico dei giudei; Mardocheo, il pio ebreo obbediente alla volontà divina; Ester, l’eroina abile e coraggiosa che salverà il suo popolo. L’azione si svolge in tre parti, come gli atti di un’opera. Nella prima parte, c’è l’antefatto: le origini di Ester e dello zio Mardocheo, la presentazione della corte, fino al re Assuero che ripudia la regina Vasti e sceglie per moglie la bellissima Ester che diviene regina. Nella seconda, il ministro Aman organizza un complotto per sterminare gli ebrei e Mardocheo riesce a sventarlo solo con l’intervento decisivo della regina Ester. La terza parte racconta il lieto fine del trionfo degli ebrei sui loro nemici, e di come la regina e Mardocheo istituirono la festa detta “Puri” (plurale della parola “Pur” che significa “sorte”), perché Aman estrasse a sorte la data prevista per il massacro degli ebrei. L’ambientazione della storia è periodo successivo al rientro degli Ebrei dall'esilio in Babilonia, che, dal punto di vista cronologico (anche se la questione è controversa), può essere orientativamente compreso tra il VII e il VI secolo avanti Cristo. Non tutti i deportati tornarono a casa, poiché alcuni decisero di continuare a vivere nelle terre d’esilio, ove ormai si erano ambientati. Tra questi c’era Ester, che come detto, rimasta orfana di entrambi i genitori, era stata adottata da suo zio Mardocheo, che l’aveva cresciuta con l’amore di un padre. Essendo di straordinaria bellezza, fu scelta come sposa dal re Assuero (forse il monarca persiano Serse I), dopo che ebbe ripudiato sua moglie la regina Vasti. Divenne così regina ed ebbe notevole influsso sulla storia ebraica di quel periodo e un certo ascendente sul sovrano. Subentrarono allora le invidie e le gelosie del primo ministro Aman, che si lanciò in una politica antiebraica, mettendo a rischio la vita stessa degli ebrei rimasti. Ester, a questo punto, fu esortata dallo zio a presentarsi al re e a intercedere a favore dei suoi connazionali e lei, sebbene fosse proibito sotto pena di morte di accedere alla presenza del sovrano senza essere convocati, dopo aver pregato e digiunato per tre giorni, osò farlo ed ebbe successo. Il re non la rimproverò e lei lo invitò a partecipare a un sontuoso banchetto. L’invito fu accettato e, al termine del pranzo, essa svelò al sovrano le malvagità di Aman, provocando la reazione del re e salvando così dallo sterminio il suo popolo. Aman morirà giustiziato. la stessa fine che aveva congetturato per Mardocheo e gli ebrei tutti. Mardocheo, zio e padre adottivo della regina Ester, a ricordo della lieta conclusione della vicenda, istituì la già accennata festa del "Purîm" (plurale della parola "Pur" che significa “sorte”), così chiamata perché il perfido primo ministro Aman aveva estratto a sorte la data prevista per l’ipotizzato massacro degli ebrei. Questa celebrazione è considerata una specie di carnevale ebraico: i bambini si mascherano e fanno baccano con tamburi, gli adulti bevono vino e si scambiano doni, mentre è consuetudine fare la carità ad almeno due poveri, affinché tutti partecipino alla gioia per lo scampato pericolo. Il Libro di Ester presenta, come indissolubilmente intrecciate e operanti, la presenza di Dio nella storia (spesso nascosta e indiretta) e la collaborazione da parte di uomini e donne, dai caratteri e dalle storie personali e spirituali differenti. Questi attraverso la loro fede, dedizione e rischio della propria vita, lo “aiutano” nella salvezza sia di Israele, il popolo “che Lui si è scelto”, sia dell'umanità tutta. Nella tradizione cristiana, Ester è stata lodata dal teologo, filosofo, apologeta e scrittore greco antico San Clemente d'Alessandria o Alessandrino (150-215), come “perfetta nella fede” e dal traduttore, teologo, presbitero e monaco romano San Girolamo (347 circa-420), grande studioso della Bibbia e dottore della Chiesa, come “tipo della Chiesa”. Viene quindi considerata icona della stessa Maria di Nazaret, che la Chiesa avrebbe poi indicato ed esaltato come efficace mediatrice di grazia e salvezza per il popolo di Dio. Il nome di Ester regina compare in alcuni martirologi della Chiesa latina nella data odierna ed è ricordato nel sinassario (collezione di agiografie assimilabile al martirologio) di quella greca e copta. Per gli Ebrei, il libro di Ester, contenuto nella loro Bibbia (Tanakh), è un testo molto importante letto ogni anno in occasione della Festa del Purim e la regina ed eroina giudea è tenuta in grande considerazione nella liturgia israelita, tanto che il suo nome è ricordato ben cinquantacinque volte in quel libro.
Roberto Moggi
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