Il "non fare" dell'agire

Don Juan era solito dire che la funzione dei non-fare è di creare un'ostruzione nella focalizzazione abituale della nostra prima attenzione. I non-fare sono, in questo senso, manovre destinate a preparare la prima attenzione per il blocco funzionale del primo anello del potere, o, in altre parole, per l'interruzione dell'intento. (Rif: Carlos Castaneda – Il Dono Dell'Aquila)
Il non fare è un concetto che racchiude in se gran parte degli insegnamenti sia toltechi che taoisti.....se infatti lo analizziamo scopriamo che è un riassunto del loro sapere.....
NON FARE può essere tradotto con NON AVERE ASPETTATIVE,quindi agire senza aspettarsi alcun risultato....questo atteggiamento ci svincola così dalle variabili future che ci provocano un mare di EGO,liberando la strada da tutti gli incroci che ci prefissiamo.
Questo è l'unico modo per fluire all'interno del nostro percorso senza intoppi e senza ego...
è chiaro che se continuiamo a esaminare tale concetto notiamo che per eliminare le aspettative bisogna vivere momento per momento nel QUI ed ORA....essere presenti costantemente in quello che facciamo(o, come dice Osho, fare qualsiasi cosa in modo grandioso)...
Correre, qui come un'allegoria del percorso della vita, avendo il coraggio di affrontarla nelle svariate circostanze in cui si mostra.
Con l'avanzare dell'età, all'ostacolo della mancanza di coraggio può aggiungersi il desiderio di astenersi da qualsiasi azione.
Ben venga il venir meno di aspirare a comportamenti che un certo tipo di società ci fa sembrare come indispensabili, valutandoli nella futilità che rappresentano, ma senza trascurare le attività che ci permettono di vivere decorosamente.
Il miglior modo per combattere la depressione e qualsiasi sentimento negativo è quello dell'agire, senza curarsi di ottenere risultati, cercando il piacere semplicemente nell'azione.
Più si temporeggia sui doveri da assolvere e più questi aumentano, facendoli sembrare sempre più irrisolvibili e producendo un altro ostacolo costituito da un'ansia che ci paralizza ancora di più.
Mettiamo idealmente in fila le incombenze da affrontare, scegliendo la più urgente e iniziamola con la maggior serenità possibile, senza minimamente pensare a quelle appresso e così di seguito.
Fare qualsiasi cosa, anche la più banale, traendone il maggior piacere possibile, senza minimamente pensare al risultato e quando lo si ottiene, accoglierlo come una bellissima sorpresa.
E la vita cambia.
rm
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