Ciò che desidero essere, rispetto a chi sono stato.
Sono stato tutto ciò
che potevo essere
e che serviva a essere,
mentre adesso faccio
ciò che voglio essere.
Siamo vissuti scegliendo ciò che ci è stato possibile o cercando di adattarci a quello che le circostanze c'imponevano.
Ripensando alle scelte giuste o sbagliate che riteniamo d'aver fatto, è il caso di convincerci che qualsiasi rammarico o ripensamento non ha motivo d'essere, perché abbiamo vissuto quello che il destino aveva in serbo per noi, in relazione alle attitudini che avevamo e ai condizionamenti dell'ambiente nel quale vivevamo.
Tanto più che non sappiamo quali obiettivi che non abbiamo scelto o ci sono sfuggiti, si sarebbero rivelati più sbagliati di quelli che abbiamo conseguito, al punto da precluderci l'esistenza attuale.
Il senno di poi che ci induce a rammaricarci di non aver saputo affrontare certe circostanze, con l'esperienza che abbiamo acquisita nel tempo, dovrebbe ricordarci che l'esperienza che abbiamo è dovuta proprio all'insegnamento di tutti quegli errori che hanno contribuito ad aumentarla
Siamo arrivati ad una età nella quale l'unico e irrinunciabile incentivo che dobbiamo costantemente porci, in qualsiasi luogo o situazione in cui ci troviamo, è quello di migliorare costantemente il nostro stato d'essere fisico e mentale, andando oltre ciò che riteniamo sia il massimo di ciò che possiamo permetterci di desiderare, senza mai accontentarci di ciò che riusciamo ad ottenere, affinché sia un'attività che non conosca soluzione di continuità.
Chi, ad una certa età, cessa di coltivare tale impegno, perché ritiene che con l'esperienza acquisita e il venir meno dell'entusiasmo giovanile, non ha più niente da scoprire, da quel momento inizia a smettere di vivere.
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