29 MAGGIO 2023 - BEATA VERGINE MARIA MADRE DELLA CHIESA
Oggi - 29 maggio 2023 - lunedì della VIII settimana del Tempo Ordinario - la Chiesa celebra la memoria obbligatoria della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa. La commemorazione di questo titolo mariano ha origine recente, essendo stato iscritto nel Calendario Romano Generale con decreto dell’11 febbraio 2018 di papa Francesco. La decisione, presa nel centosessantesimo anniversario della prima apparizione della Madonna a Lourdes, stabilisce che la memoria sia obbligatoria per tutta la Chiesa, collocandola il lunedì successivo la domenica di Pentecoste (pertanto la sua data è variabile). Già nel Cenacolo Maria iniziò la propria missione materna, pregando con gli Apostoli riuniti intorno a lei, in attesa della venuta dello Spirito Santo. La scelta della sistemazione di questa memoria liturgica il lunedì dopo Pentecoste, quindi, è legata proprio alla presenza della Vergine nel Cenacolo. I motivi che hanno sostenuto l’introduzione di questa nuova memoria, sono brevemente descritti nel predetto decreto, laddove si rileva particolarmente la maturazione della venerazione liturgica di Maria da parte dei fedeli, a seguito di una migliore comprensione della Sua presenza “nel mistero di Cristo e della Chiesa”. Questa celebrazione, spiega il testo: “… aiuterà a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti …”. La Madonna, rileva ancora il decreto di papa Francesco: “… accettò il testamento d’amore del Figlio suo e accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero …”. Specifica il documento del dicastero vaticano, infine: “… nel corso dei secoli la pietà cristiana ha onorato Maria con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti quelli che rinascono in Cristo e anche di Madre della Chiesa, come appare in testi di autori spirituali e pure del magistero di Benedetto XIV e Leone XIII”. Tali considerazioni, effettivamente, ripropongono quanto già espresso in passato dalla Chiesa. Nel capitolo VIII della Costituzione Dogmatica “Lumen Gentium” (“Luce delle Genti”), la seconda delle quattro del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), promulgata il 21 novembre 1964 dal pontefice San Paolo VI (dal 1963 al 1978), si volle solennemente riconoscere a Maria il titolo di “Madre della Chiesa” a conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano II, affermando che essa è: “… Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei Pastori, che la chiamano Madre amatissima …”, auspicando che l’intero popolo cristiano rendesse sempre più onore alla Madre di Dio con questo soavissimo nome. In effetti, il sentimento del popolo cristiano, nel corso di due millenni di storia, aveva già in vario modo colto il legame filiale che unisce strettamente i discepoli di Cristo alla loro Santissima Madre. Lo stesso titolo di Maria Madre della Chiesa, d’altronde, ha radici profonde. Il fatto che la Vergine Maria sia Madre di Cristo e insieme Madre della Chiesa era già in qualche modo considerato, a partire dalle parole “profetiche” di Sant’Agostino d’Ippona (354-430) e del papa San Leone I Magno (dal 440 al 461). Il primo, infatti, dice che Maria è madre delle membra di Cristo, perché ha cooperato con la sua carità alla rinascita dei fedeli nella Chiesa. L’altro, poi, evidenziando che la nascita del Capo è anche quella del Corpo, indica che Maria è al contempo Madre di Cristo, Figlia di Dio e madre delle membra del Suo corpo mistico, cioè della Chiesa. Si tratta d’importanti riflessioni scaturite da quello che possiamo chiamare “il testamento” di Gesù morente in croce, riportato nel Vangelo secondo Giovanni, in cui si narra che Maria stava ai piedi della Croce e Cristo, prima di spirare, le affidò il discepolo prediletto, Giovanni, dicendo: “… Donna, ecco tuo figlio! …”, aggiungendo poi rivolto a Giovanni: “… Ecco tua madre! …” (cf. Gv 19, 26-27). Ai nostri giorni, in occasione dell’Anno Santo della Riconciliazione del 1975, la Santa Sede propose una messa votiva in onore della Madre della Chiesa, in seguito inserita nel Messale Romano, senza che fosse però parte delle memorie inserite ufficialmente nel Calendario liturgico. Poi, dal 1980, nelle “Litanie lauretane” - per volontà di papa San Giovanni Paolo II - la Madonna è stata venerata esplicitamente come Madre della Chiesa. Nel 1986, ancora, sempre durante il pontificato di papa Wojtyla, furono pubblicati altri formulari nella raccolta di messe della Beata Vergine Maria. In seguito fu concesso alle conferenze episcopali di alcune singole nazioni (come la Polonia e l’Argentina), diocesi e famiglie religiose che ne avevano fatta richiesta, di aggiungere questa celebrazione al loro calendario particolare. Alla luce di quanto precede, quindi, ci si può rendere conto di come l’odierna celebrazione voglia promuovere e favorire la consapevolezza del senso materno della Chiesa, nei presbiteri, nei religiosi e nei fedeli.
Roberto Moggi
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